Sandro Bondi (FI) – Ministro per i Beni e Attività Culturali

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Anagrafe Nato a Fivizzano (Massa Carrara) il 14 maggio 1959.

Curriculum Laurea in Filosofia; cattolico progressista e attivista della Figc, poi del Pci, che lo fa eleggere sindaco della natìa Fivizzano nel 1990 (giunta poi rovesciata nel ’92 dai socialisti in combutta con la Dc); per un po’ vende polizze Unipol, poi incontra Berlusconi, si iscrive a Forza Italia, si trasferisce con la famiglia in Brianza, ottiene un ufficio nella villa di Arcore; nel 2001 viene incaricato dal Cavaliere di redigere il fotoromanzo elettoral-encomiastico

Una storia italiana ed entra in Parlamento; diventa portavoce di Berlusconi, poi coordinatore di Forza Italia; 2 legislature (2001, 2006).

Soprannome Rapanello, Pallore Gonfiato, James Bondi.

Segni particolari Terrorizzato dagli aerei, viaggia soltanto in treno, mentre per rendere visita alla moglie insegnante negli Usa la raggiunge via nave; autore, fra l’altro, della proposta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta su una «associazione per delinquere» costituita da magistrati milanesi e palermitani. Scrive poesie d’amore, dedicate soprattutto a colleghi parlamentari (anche a Berlusconi, Cicchitto e Anna Finocchiaro) su «Vanity Fair». Memorabile, su di lui, una testimonianza di Vittorio Sgarbi: «La prima volta che l’ho sentito parlare ho avuto uno shock. C’era una riunione di Forza Italia, e non era previsto l’arrivo di Berlusconi. E invece arriva Berlusconi, proprio mentre lui sta parlando. Bondi si ferma, lo guarda e gli dice: “Mi scusi Presidente se parlo in sua presenza”…» (citato in Tribù Spa di Gian Antonio Stella).

Assenze 4287 su 4875 (87,9%).

Frase celebre «Per capire il provincialismo bilioso di certa stampa italiana basta leggere il commento di Enzo Biagi pubblicato oggi sulla rivista “Sette” sul viaggio negli Usa del nostro Presidente del Consiglio. In più nel caso di Biagi c’è un’odiosa incapacità di comprendere tutto ciò che di grande, di nobile, di lungimirante, di politicamente importante e di umano, sì di umano c’è nelle azioni di Silvio Berlusconi anche e soprattutto in politica estera» (Ansa, 31 luglio 2003).

«C’è nel dna di Forza Italia e di Berlusconi la tensione verso qualcosa di sempre più alto e universale» («il Giornale», 22 giugno 2005).

«Io avevo profondamente aderito al costume di moralità e di austerità testimoniati da Enrico Berlinguer» («il Giornale», 16 giugno 2007 ).



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