Breve storia del sen. Di Girolamo, ineleggibile ma eletto

MicroMega

di Pancho Pardi

Senatore DI GIROLAMO Nicola Paolo
Circoscrizione estera di elezione: EUROPA
Residente a Bruxelles (Belgio)
Professione: Avvocato, imprenditore
Elezione: 13 aprile 2008
Proclamazione: 23 aprile 2008
Membro Gruppo PdL
Membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione)

Il Senatore del Popolo della Libertà Nicola di Girolamo inizia il suo mandato senatoriale con una prima nota di merito: attentati contro i diritti politici del cittadino, falsa attestazione a pubblico ufficiale sull’identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale determinata dall’altrui inganno, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali determinata dall’altrui inganno, falsità in atti destinati alle operazioni elettorali e false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie.

Queste sono le accuse rivoltegli dal GIP Figliolia che richiede per lui gli arresti domiciliari. L’accusa è chiarissima: “In spregio alle istituzioni e senza alcun rispetto per il corpo elettorale e per i diritti politici del cittadino, con una serie incredibile di inganni ha impedito di fatto che gli elettori potessero manifestare le proprie scelte essendo stati indotti in errore”.
Ciò che è riferito qui di seguito è estratto dalla richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti, rivolta alla Giunta per le elezioni del Senato.

La storia inizia con la caduta del governo Prodi. A Di Girolamo potrebbe essere stato offerto un seggio “blindato”, ma sfortunatamente gli capita quello del collegio Europa. Al candidato manca l’unico requisito fondamentale per la candidatura: la residenza all’estero.
Inizia così un turbinio di telefonate, che lo porta a Bruxelles, in data 14 febbraio, nell’estremo tentativo di imbastirsi una cittadinanza belga, che non riesce a portare a segno. Senza rassegnarsi, attraverso un amico comune, Stefano Andrini, Di Girolamo entra in contatto con Oronzo Cilli, italiano proprietario di un appartamento nel comune belga di Etterbeek. Cilli è amico di Aldo Mattiussi, collaboratore amministrativo a contratto del Consolato italiano, con il quale riesce a fissare un appuntamento in soccorso a Di Girolamo. E’ il 5 marzo, le elezioni si avvicinano, e finalmente per il candidato del Popolo della Libertà le cose vanno per il verso giusto. Al termine dell’incontro Di Girolamo è cittadino belga, grazie a una firma del Console falsificata da Mattiussi su un certificato consolare attestante la residenza a casa di Cilli, in Avenue de Tervueren, 143. Per ringraziare il Mattiussi, Di Girolamo gli fa recapitare una scatola di sigari.

Sfortunatamente, l’indirizzo risulta inesistente. O meglio, esiste, ma in un altro comune, Woluwe Saint Pierre. Quando al neo-cittadino belga arriva la scheda elettorale, il pacco postale viene respinto perchè destinatario sconosciuto. Ma il candidato non si scoraggia: manda un suo fattorino a ritirare il pacco al consolato, presso gli uffici di Mattiussi.
E non essendo presente, forse per gli impegni di campagna elettorale, Di Girolamo fa votare al suo posto il fattorino, Dario Ferrante, vero inquilino dell’appartamento.
Il Senatore Di Girolamo riceve un avviso di garanzia e sapendo di doversi presentare all’interrogatorio (in cui si è poi avvalso della facoltà di non rispondere) decide di arrivare preparato. Risulta infatti che l’8 maggio, due giorni prima dell’incontro col pm, sia stata depositata la richiesta ufficiale per la cittadinanza.

Epilogo della faccenda: Nicola di Girolamo è diventato senatore, pur non essendo eleggibile. Siede tra gli scranni di Palazzo Madama ed è diventato membro della commissione affari esteri. 

14 giugno 2008


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