Burioni: “Basta bufale in Rete, vaccinarsi è un gesto di responsabilità sociale”

Giacomo Russo Spena

Il medico del San Raffaele smonta la campagna antivaccinista spiegando come i vaccini siano sicuri, efficaci e non pericolosi: “Non esiste alcun rapporto di causa-effetto tra vaccinazione trivalente e autismo”. E sull’allarme morbillo, dice: “Il sonno della ragione genera mostri, in questo caso sono i morti per malattie che si sarebbero potute evitare dando ascolto alla scienza”. E attacca il M5S che contribuisce a questa cultura antiscientifica.

intervista a Roberto Burioni

“Chiedere la libertà di scelta sulle vaccinazioni è come pretendere di potere scegliere se guidare ubriachi o sobri. La libertà è altra cosa”. Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ne ha fatto quasi una ragione di vita. Ha scritto anche il libro “Il vaccino non è un’opinione” per spiegare le ragioni scientifiche che rendono vitale vaccinare i bambini. Contemporaneamente, è impegnato quotidianamente nello smontare quel che lui definisce le “bufale antivacciniste”: “I vaccini sono sicuri ed efficaci, e chi dice il contrario non si rende conto dei danni che procura alla società”.

Dottor Burioni, solo nel 2017 ci sono stati 1010 casi di morbillo di cui ben 113 si sono verificati nel personale sanitario. Siamo di fronte ad una reale epidemia o – come è successo ad esempio in Toscana con lo spauracchio meningite, poi ridimensionatosi – si esagera con gli allarmismi? Alcune malattie non sono state, negli anni, debellate?

Prima di tutto la meningite non è stato uno spauracchio: non c’era emergenza, ma una malattia gravissima, difficile da diagnosticare e curare e prevenibile con un vaccino sicuro ed efficace. Non bisogna fare allarmismo, ma promuovere le vaccinazioni. Per quanto riguarda il morbillo, questi casi sono da un lato attesi – la nostra copertura vaccinale è ben lontana da quella necessaria per interrompere la circolazione del virus mediante l’immunità di gregge – dall’altro una vergogna: in un Paese civile dove tutti si vaccinano (come per esempio il Portogallo, per rimanere in Europa) il morbillo semplicemente non c’è.

Recentemente in Svizzera un ragazzo di 12 anni, regolarmente vaccinato, è morto di morbillo. Quindi i vaccini possono risultare inefficaci?

Il ragazzo di 12 anni, a quanto riportato dalla stampa, era affetto da un tumore e si era sottoposto a terapie che causano una immunosoppressione che può azzerare l’immunità indotta dal vaccino. L’unico modo che abbiamo per proteggere questi pazienti è quella di mantenere il tasso di vaccinazione sopra il livello richiesto per l’“immunità di gregge”. In questo modo il virus non circolerà nella comunità e anche chi ancora non si è ammalato, chi non si è potuto vaccinare, chi non ha risposto al vaccino (che non è efficace al 100%) sarà protetto. Ricordiamoci che vaccinarsi non è un atto di protezione individuale, ma un gesto di responsabilità sociale volto soprattutto a proteggere i più deboli e i più sfortunati.

L’anno scorso, uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases ha preso in esame le prove che, nel focolaio di morbillo scoppiato a New York nel 2011, sia gli individui precedentemente vaccinati che quelli con immunità da vaccino, erano in grado di essere infettati con il morbillo e di infettare altri (trasmissione secondaria). Quindi anche i vaccinati possono trasmettere il virus?

Lo studio pubblicato nel 2011 da Rosen et al descrive come una paziente vaccinata abbia trasmesso il morbillo a quattro individui correttamente vaccinati. Questo ci conferma quello che sappiamo: il vaccino contro il morbillo non è efficace al 100%. Ma se il tasso di vaccinazione è alto – come era a New York – l’epidemia si ferma subito. Nonostante le centinaia di contatti dei quattro casi “secondari” il virus non è stato trasmesso a nessun altro individuo. Se il tasso di vaccinazione fosse stato più basso avremmo avuto un’epidemia. L’evento si è risolto senza danni proprio grazie all’“immunità di gregge” (fissata al 95% della popolazione, ndr).

La vaccinazione più temuta oggi dai genitori è proprio quella contro morbillo, rosolia e parotite (il cosiddetto trivalente). Qualcuno parla addirittura di autismo come effetto collaterale…

I vaccini sono i farmaci più sicuri e collaudati che abbiamo, e non contengono alcun additivo pericoloso, affermare che i vaccini causano l’autismo è come affermare che la forza di gravità non esiste per spingere le persone a tuffarsi dal quarto piano. Non solo non esiste alcun rapporto di causa-effetto tra vaccinazione trivalente e autismo, ma dati recentissimi ci dimostrano come sia possibile diagnosticare l’autismo a sei mesi, quando la vaccinazione trivalente si esegue intorno ai 13-14 mesi. Ci vuole molta fantasia per immaginare che qualcosa che si diagnostica a sei mesi possa essere causato da un farmaco somministrato molto tempo dopo!

Più in generale, le somministrazioni multiple possono generare danni?

La “somministrazione multipla” si è dimostrata essere efficace e sicura. Trasformare tre punture di vaccino esavalente in diciotto punture di vaccini singoli sarebbe una inutile crudeltà nei confronti dei bambini.

Ma troppi vaccini non possono sopraffare e indebolire il sistema immunitario?

No, nel modo più assoluto. Anzi lo rinforzano nel modo più naturale e sicuro. Il problema non è che i vaccini sono troppi: il problema è che i vaccini sono pochi e contro alcune malattie infettive molto pericolose (per esempio malaria, virus respiratorio sinciziale, epatite C e HIV) non l’abbiamo ancora il vaccino.

Altro tema toccato dagli antivaccinisti è quello della lobby delle aziende farmaceutiche. È innegabile che dietro alcuni vaccini ci siano interessi economici, o no? Un po’ come il business dei parti cesarei negli ospedali…

Le case farmaceutiche non sono delle istituzioni benefiche e questo lo sappiamo. Però guardiamo i numeri: il fatturato di tutti i vaccini, dal primo all’ultimo, nel 2015 in Italia è stato di 318 milioni di euro; il fatturato dei farmaci contro una sola malattia per la quale non abbiamo il vaccino – l’epatite C – è stato di oltre 1700 milioni di euro; i farmaci antiulcera fatturano un miliardo di euro. Insomma, i vaccini rappresentano l’1,4% della spesa sanitaria nazionale e sicuramente le case farmaceutiche sono favorite da chi non si vaccina, visto che ogni euro speso in vaccini ne fa risparmiare almeno 20 in spese sanitarie.

C’è chi parla di obiezione di coscienza, che ora stanno introducendo diverse Regioni, contro la legge che obbliga a vaccinare i figli. Al di là di come la si pensi, non esiste la libertà individuale di un genitore di vaccinare o meno il proprio figlio? Non è una coercizione quella imposta dalle Regioni?

Il decidere di non vaccinare il proprio figlio, oltre a penalizzare il proprio figlio, penalizza tutta la comunità consentendo la circolazione dei virus che possono danneggiare ognuno di noi. Non è possibile invocare la libertà di scelta chiedendo che venga concesso un comportamento che compromette gli altri. E’ come ch
iedere di potere circolare in autostrada ai 250 km/h perché su internet si è letto che guidando più veloce si causano meno incidenti.

Ha parlato di Rete e delle bufale che circolano su internet. Siamo alla forza della ragione (vaccinista) contro una sorta di democrazia dei creduloni. È questo lo scontro in atto, mi sta dicendo questo?

La comunità medica e scientifica è assolutamente concorde sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini e chi ad essi si oppone lo fa in nome di un oscurantismo fatto di pericolose superstizioni. Il sonno della ragione genera i mostri, ha detto Goya: in questo caso i mostri sono i morti per malattie che si sarebbero potute evitare dando ascolto alla scienza.

Dalle scie chimiche alla contrarietà ai vaccini. Il M5S, sondaggi alla mano primo partito, non sta favorendo nel Paese una cultura antiscientifica?

Ho sentito una autorevole esponente di questo partito affermare “meno vaccini, più prevenzione” e, invece, in una interrogazione parlamentare sempre del M5S del luglio 2013 sono stati citati recenti studi che avrebbero “messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e malattie specifiche quali leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie”. Ecco, ovviamente questi studi non esistono. Cosa vuole che le dica?

(3 aprile 2017)



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