Burkina Faso, una mostra a Roma
Mariasole Garacci
Un progetto del fotografo Francesco Cocco racconta la realtà odierna della “terra degli uomini integri” a trent’anni dalla morte di Thomas Sankara, tra lotta all’AIDS, violenza su donne e minori e matrimoni forzati.
Sono passati trent’anni da quando Thomas Sankara, l’8 marzo del 1987, pronunciava a Ouagadougou il suo lungo e appassionato discorso alle donne, in cui individuava nei rapporti di sfruttamento del capitalismo l’origine della condizione femminile subalterna, e affermava che nessuna vera rivoluzione può dirsi tale senza la partecipazione e la liberazione della donna: “La condizione femminile della donna è il nodo di tutta la questione umana, qui, là, ovunque. Ha un carattere universale”. Liberazione che passava anche per l’affrancamento dalla subordinazione sessuale all’uomo e l’accesso alla contraccezione quale difesa contro la piaga dell’HIV e dell’AIDS.
Ma qual è oggi la situazione a riguardo, nella terra degli uomini integri? Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri al mondo, dove il 63,8% di una popolazione di 18,65 milioni di persone vive in condizioni di miseria, e il 44,5% al di sotto della soglia di povertà assoluta. Tuttavia, nel campo sanitario molto è stato fatto: al trentanovesimo posto nella graduatoria mondiale del tasso di infezioni da HIV o AIDS, il paese conta circa 110.000 persone affette, di cui nel 2015 in 46.623 hanno ricevuto la terapia antiretrovirale, contro gli appena 3.000 di dieci anni prima. Sebbene, soprattutto nelle zone rurali, l’accesso ai trattamenti sanitari sia ancora molto difficile, dal 2010 cali significativi sono stati rilevati nel tasso di mortalità infantile e materna con un innalzamento dell’aspettativa di vita della popolazione, accompagnato da un calo del 45% nelle nuove infezioni da HIV e del 13% nei decessi correlati all’AIDS. Accanto alle riforme messe in atto dal governo per consentire un sempre più esteso accesso ai servizi sanitari, molto si deve alle organizzazioni non governative, che oltre alle campagne di sensibilizzazione sulla salute si occupano della lotta alla violenza maschile su donne e minori, alle mutilazioni genitali femminili e ai matrimoni forzati, fenomeni spesso contestuali alla diffusione del virus. E’ il caso di Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, e di Medicus Mundi Italia, entrambe appartenenti all’Osservatorio AiDS – AIDS Diritti e Salute, una rete di undici organizzazioni impegnate nella lotta per il diritto alla salute che mira a contribuire alla realizzazione dell’Agenda 2030 sottoscritta nel 2015 dai paesi dell’ONU.
Questo stato di equilibrio sospeso tra una realtà di miseria e di violenza e l’aspirazione al riscatto, tra tradizioni patriarcali e diritti ancora da conquistare è raccontato da Burkinabé, un reportage fotografico realizzato da Francesco Cocco nel febbraio del 2017 fuori Ouagadougou, nella provincia di Kadiogo. Una serie di ritratti in bianco e nero di giovanissime donne, tra i sedici e i diciannove anni, che fuggono da violenze e matrimoni combinati trovando rifugio in un centro di accoglienza: Adjara, Linda, Sarina, Celine, Juliette, Therese, Marietta, Alfonsine, Blessed, Mariam, Kabare, sono i nomi di alcune di loro. Donne piene “di dolore e gioia, di solitudine nell’abbandono, di sofferenza, frustrazione e umiliazione” -per citare ancora le parole di quel discorso di Sankara- eppure aperte al conforto della speranza. E poi, immagini di uomini con le loro famiglie nella sala d’attesa di un dispensario sanitario, bambini impiegati nelle miniere d’oro abusive, anziane tacciate di stregoneria dalla superstizione popolare. Terra riarsa e cieli accecanti e, in mezzo, una distesa di baracche polverose. Il bianco e nero di Cocco, incisivo e violento in serie come Prostitutions (2008) e Tanzania AIDS (2009), in queste fotografie è più dolce, luminoso, a volte argenteo, per raccontare con delicatezza la coraggiosa resistenza quotidiana alla malattia e al dolore.
Burkinabè
di Francesco Cocco, a cura di Giulia Tornari in collaborazione con Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute e Aidos – Associazione italiana donne per lo sviluppo, Officine Fotografiche Roma e Contrasto
Fino al 20 ottobre 2017, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00; sabato dalle 11.00 alle 20.00, domenica dalle 12.00 alle 19.00
Officine Fotografiche Roma, via Giuseppe Libetta, 1 – ingresso libero.
(17 ottobre 2017)
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