Burlesconi si sfoga con lo spillone

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Secondo alcuni nativi di Arcore il grande capo Burlesconi si è fatto plasmare dallo scultore personale una statuetta di cera, vestita come un pilota di Alitaglia; la statuetta rappresenta il suo più odiato nemico Up-anpac, che in basso brianzolo significa "Colui che vola". Tutte le sere Burlesconi infila dieci volte uno spillone nel corpo del simulacro recitando uno scongiuro suggeritogli dallo stregone di palazzo: "Mai più tu volerai se non baci tosto Cai. Il malocchio su te insista rovinandoti la vista".
Cai è un feticcio creato dalle magiche capacità fanfaroniche di Burlesconi che lo ha fatto apparire dal nulla in un gran fragore di tam-tam, mentre d’intorno danzavano i selvaggi di diciotto piccole tribù italiote. Ognuna di esse gli aveva promesso eterna fedeltà in cambio di una cassa di specchietti per allodole all’anno per cinque anni.
Burlesconi aveva giurato agli italioti e al mondo che bastava baciare Cai per trasformare una compagnia di straccio in compagnia di bandiera, ma i perfidi piloti di Alitaglia, posseduti dal demoniaco Up-anpac, non lo hanno creduto e non si sono precipitati a baciare il miracoloso feticcio.
Secondo i nostri informatori, il rito serale dello spillone è l’unico modo che ha Burlesconi per sfogare di nascosto la sua rabbia. Solo dopo dieci colpi di spillone è capace di tornare impassibile e non avere una crisi isterica in pubblico.

(23 settembre 2008)



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