Bush, la viaggiatrice del Ghana e i vigilantes di Rio

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di Furio Colombo

1 – Il New York Times del 12 giugno scrive: “Ha dimostrato di essere una persona cattiva, vendicativa, impaziente, maniaco del controllo che agisce e si muove come uno che è sempre pronto a porre mano alla pistola. Ma non c’è niente di peggio di qualcuno che sia maniaco del controllo e sia incapace di stare attento, di dedicarsi per più di un minuto allo stesso argomento. Ci voleva uno così per arrivare dove siamo arrivati in Iraq”. Il quotidiano Usa si riferisce al Presidente degli Stati Uniti e ne consegna agli europei questa descrizione mentre era in corso la visita di Bush a Roma, Londra, Berlino, Parigi. Nessuna reazione di governo. Ecco un buon ritratto della democrazia e della libertà di stampa.
Ritagliare e incollare sulla condizione della vita e della libertà italiana.

2 – Una giovane viaggiatrice del Ghana, che aveva un regolare biglietto del treno su cui viaggiava, ma con la data del giorno dopo, è stata scaraventata giù dal vagone dal capotreno cha ha buttato dal finestrino i bagagli e le ha gridato: “Sporca negra, schifosi, tornate tutti in Africa, adesso per quelli come voi ci pensa il governo Berlusconi”. (La Repubblica, 15 giugno).
Domanda: in quale punto del costruttivo dialogo metteremo questa piccola questione? Civiltà comune o occasionale dissenso sulle buone maniere?

3 – Un gruppo di giornalisti brasiliani ha deciso di vivere per qualche giorno in un quartiere povero di Rio, Batan. Avevano sentito dire che una “milizia” di volontari aveva fatto ciò che la polizia non era riuscita a fare: legge e ordine. Hanno scoperto un mondo di violenze e torture, di sequestri di persone e pestaggi. Hanno scritto al Presidente Lula: "I vigilantes sono l’attacco peggiore alla democrazia”. (New York Times, 13 maggio)

17 giugno 2008


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