Camilleri: Di Pietro ha bocciato la mia lista per le europee

MicroMega

Lo scrittore: «Io e Flores D’Arcais avevamo avuto il suo via libera per una lista collegata all’Idv, ma ci ha ripensato. Si è persa una buona occasione»

di Saverio Lodato, l’Unità, 14 marzo 2009

Camilleri, sta iniziando il conto alla rovescia. Mancano ormai i fatidici “cento giorni” alle elezioni europee. Lei, qualche settimana fa, aveva lanciato la proposta – e lo aveva fatto anche dalle colonne di questo giornale – di una lista che potremmo chiamare “la lista dei cavalieri senza macchia”. Destinata a sparigliare le carte nel mondo politico, volta al recupero degli eserciti degli indecisi, degli astenuti potenziali, degli schifati dalla politica politicante.Ma la lista pare non decolli. È così?
«È esattamente così come dice lei. La lista non decollerà. Lo ha comunicato, a me e Paolo Flores d’Arcais, Antonio di Pietro in persona».

E come mai? L’idea non gli piace?
«In un primo tempo Di Pietro era parso orientato ad accettare la proposta. Successivamente, si vede forse anche consultandosi con i suoi, è venuto alla decisione di rifiutarla».

Ricordiamo ai lettori, e spieghiamo a chi non lo sapesse, che per “cavalieri senza macchia” erano da intendersi candidati, tutti al di sotto dei 50 anni, privi di precedenti penali, ma anche politici. Una lista che avrebbe dovuto essere equamente suddivisa fra uomini e donne; con un’alta percentuale di candidati extracomunitari e anch edella stessa comunità europea. Infine, lei proponeva che questa lista viaggiasse in parallelo a quella dell’Italia dei Valori se pur, ovviamente, con un suo logo riconoscibile. È esatta questa rappresentazione?
«Esattissima. È stata proprio la richiesta del simbolo appaiato a far sorgere dei dubbi in Di Pietro. Egli ha temuto di creare un qualche disorientamento fra i suoi elettori».

Come direbbe qualcuno, mi consenta. Che cambiava se tizio votava la lista Di Pietro o votava quella ispirata da lei? Non avreste perduto niente, anzi, sareste tornati a casa con una doppia lista della spesa. Possibile che concetti tanto elementa ridebbano restare ostici anche a leader che si battono per cambiare il Paese?
«Avrei ragionato come lei, traendone le stesse conclusioni. Ma ognuno poi ragiona con la propria testa. Poteva essere una buona occasione. Pazienza».

Ma il problema rimane. Rimangono le legioni degli indecisi, degli schifati, di quelli che pur venendo da decenni di voto a sinistra, sono tentati dal Gran Rifiuto. Perché l’opposizione deve rassegnarsi a regalare, come si diceva una volta, all’astensionismo parte del suo elettorato, che, come si diceva ancora una volta, finisce con il premiare “il nemico”?
«La proposta tendeva anche e soprattutto a evitare l’allargarsi dell’astensionismo. Vuol dire che anche questa volta avremo una percentuale in più di cittadini che rifiutano di esercitare il loro diritto al voto. Con un gran danno per la democrazia».

Mai dire mai. Mancano ancora cento giorni alle europee. Ed è anche vero che l’intera opposizione, pur con tutte le differenze del suo arcipelago, non coincide solo con i confini elettorali dell’Idv. La sua proposta aveva un unico destinatario? O non era forse come il messaggio nella bottiglia che il naufrago affida alle mani sconosciute che vorranno raccoglierlo?
«Le rispondo che né io, né credo Paolo Flores d’Arcais, abbiamo messo il copyright su questa proposta. Se qualcuno trova la bottiglia, a me personalmente non può che fare piacere».

(14 marzo 2009)



MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.