Caro Presidente Napolitano…
Egr. dott. Flores d’Arcais,
(…)
Voglio solo brevemente raccontare come il mio anziano genitore dopo una intera vita vissuta avendo come bussola unicamente un profondo senso di onestà e rettitudine e con una lunga passione per il senso logico delle cose, si sia ritrovato a vivere con un dolore profondamente sentito l’avvento pervasivo del berlusconismo.
E tanto più con dolore vedendosi obbligato, a causa della assitenza amorevolmente offerta alla moglie malata, a vivere una vita "televisiva" che costringe ad un quotidiano martellamento con tutto quanto di più illogico, offensivo e moritificante offre il panorama politico dominante .
Al punto di ritrovarlo in lacrime, vere, nell’assistere alle vergognose dichiarazioni di voto dei partiti della maggioranza a proposito della Legge Alfano.
Da questo stato d’animo è nata la sua esigenza di scrivere ed inviare, magari anche solo come sfogo personale, al Presidente Napolitano la lettera che allego nella speranza che possa trovare 10 minuti per leggerla e magari, ove lo ritenga giusto e possibile, per dargli un minimo spazio nel Vs sito.
Sarebbe, infatti, una grande gratificazione per mio padre poter trovare conforto al proprio pensiero nei commenti di chi, come Lui, vive il profondo disagio dello squallore del pensiero politico della maggioranza dominante e dei suoi rappresentanti.
dott. M.Capuano
Caro Presidente,
mi presento subito. Sono un uomo comune come tanti, ma temerario al punto da prendere l’iniziativa di scriverLe. Ho immaginato, così facendo, di attenuare la disperazione che mi possiede da quando l’Italia ha subito la batosta esiziale dello scorso aprile. Uno tsunami? Un’invasione barbarica? Non so bene quale di questi tragici eventi rappresenti meglio l’avvento di questa Destra alla guida del Paese, coniugata alla storica sconfitta di tutta la Sinistra. Ma una cosa è certa: ne ho sofferto in misura pericolosa per una persona della mia età ! Ne ho pianto ! Poi, rimuginando tra i pensieri, ho maturato la convinzione che Lei, Presidente Napolitano, potrebbe essere l’ultima spes, l’unica ancora di salvezza per il nostro Paese alla deriva. Lei, unica persona degna e specchiata ancora in carica, potrebbe essere l’ultimo baluardo prima del caos ! Non mi resta che rivolgermi a Lei. Ma è lecito che io lo faccia? Io sono un uomo qualunque, anzi qualsiasi (onde evitare facili neologismi) e Lei è un uomo importante. Però io sono un cittadino italiano come Lei. Sono nato a Napoli come Lei. Ho buoni sentimenti come Lei. Sono serio ed onesto come Lei. Ho il pensiero volto a Sinistra come Lei. E allora? Ho deciso!
Presidente si segga comodo; se permette io Le siederò accanto e parleremo un poco. Userò, e me ne scuso, toni confidenziali. Parlerò senza reticenze. Apparirò esagerato e severo. Sarò cocciuto, ironico e certamente presuntuoso ! Comunque sono cosciente di essere solo una goccia nel diluvio di sollecitazioni che quotidianamente le piove addosso. Ma “gutta cavat lapidem”. E, poi, certamente Lei, in virtù della lunga esperienza politica, avrà messo in conto al momento dell’assunzione di così alto incarico che sarebbe stato strattonato da ogni parte. Osannato e vilipeso. Amato ed odiato. Ma l’importante è che alcune, anzi molte, di queste sollecitazioni spingano nella direzione che Lei intende mantenere e, quindi, siano di sostegno e non di intralcio alla Sua azione. Mi auguro di essere anch’io nella giusta rotta assieme a tantissimi altri.
Ed ora, per cominciare, devo confessarLe una storia mai raccontata per timore di essere giudicato affetto da demenza senile. Si tratta di questo: ho un amico speciale quanto carissimo. Viene spesso a trovarmi all’improvviso, specie alla sera, ed insieme assistiamo ai TG ed agli shows politici. E’ piccolo di statura. E’ simpatico ed intelligente. Si chiama Martius. E’ un extraterrestre ! Mi ha raccontato che dal suo pianeta (a 950 milioni di chilometri da noi) si può, con potenti telescopi, scrutare fino nel dettaglio gran parte dell’Universo Mondo. Zoomando attraverso il buco dell’ozono la Terra appare nitida e nient’affatto sgranata. Epperò la voce giunge molto disturbata ed è questa la causa che induce Martius a viaggi frequenti verso i pianeti abitati dei quali ha curiosità di conoscere appieno la vita. Lei non immagina, Presidente, quanto stupore egli mostri nell’osservare quello che di singolare accade nel nostro Paese.
Martius, infatti, è rimasto letteralmente sconvolto ed esterrefatto innanzi allo spettacolo assurdo, intollerabile, irritante, miserevole, vergognoso (sono parole sue !) costituito dall’impegno di politici, politologi, giuristi e giornalisti per giungere, con lunga ed estenuante fatica, ad una soluzione quasi condivisa che consentisse al Signor Silvio Berlusconi, ancorché penalmente indagato ed a rischio imminente di condanna, di essere esonerato dal rispondere alla Giustizia e quindi di poter governare il Paese. E’ uno scandalo che avrà risalto nei media di tutta la Galassia ! Quale che sia, afferma Martius, la soluzione scelta per salvare questo Signore, resterà insanabile e definitiva l’offesa recata al vostro Parlamento ed alla gente tutta che dallo stesso si ritiene rappresentata. In ogni altro Paese da ma conosciuto e visitato nella Galassia l’invereconda armata di avvocati e sostenitori vari sarebbe stata accompagnata a calci e fischi fuori dalle aule parlamentari. Non c’è falsità o mistificazione che reggano di fronte al buon senso morale ed al giudizio inesorabile della ragione.
Le leggi definite “ad personam” sono intollerabili, ma se la classe politica le ha digerite con fatalismo ed il Paese anche, allora questo è un segnale inconfondibile di degrado generale ! Perché, continua Martius, deve assolutamente governare Berlusconi ? E’ una volontà divina ? E’ una maledizione diabolica ? E’ una nemesi storica ? O è, piuttosto, una terapia salvifica per tutto il popolo italiano ? Non sarebbe più semplice e corretto (come avverrebbe in ogni altro luogo della Galassia) scegliere un individuo che avesse i requisiti tutti di integrità morale e la capacità comprovata per la funzione di capo del governo?
A questo punto non ho potuto evitare di fornire una spiegazione plausibile all’amico Martius. Ho, quindi, detto che, forse, si era perso una puntata cruciale della recente storia italiana: Berlusconi e la sua Destra hanno vinto largamente le ultime elezioni, ed in una democrazia, anche se imperfetta, qui sulla Terra ci deve essere spazio ed uguale dignità per opinioni e culture diverse. Quindi, chi vince governa, se ci riesce, e chi perde fa l’opposizione, se ci riesce. Il mio amico speciale è parso visibilmente angosciato. E sì perché egli, nonostante nei suoi impietosi e lapidari commenti si sforzi di essere neutrale, ho idea che abbia il pensiero ed il cuore a sinistra, come noi. Mi ha salutato ed è sparito nel nulla, non senza avermi promesso che sarebbe ancora tornato mio ospite. Intende, Presidente, quanto sia forte e decisivo un giudizio sulle nostre faccende italiane che provenga da fonte tanto al di fuori e tanto al di sopra ed abbia il supporto di confronti universali?
Ma ora, sperando nella sua intima condivisione, vorrei esporLe in sintesi la mia analisi dei motivi che hanno originato il risultato elettorale. Purtroppo un’ analisi seria non può prescindere da un giudizio negativo sull’attuale stato della società italiana. Si può dibattere sull’entità del peggioramento, ma nessuno più dubita di un vistoso scadimento delle virtù
morali e del rispetto della legalità e della disciplina. Manca la percezione della collettività. E’ latitante l’educazione civica largamente intesa.
Persone così, possedute inconsciamente dall’ossessione del proprio esclusivo e becero interesse, prive di pulsioni verso sentimenti e pensieri che, almeno, assomiglino ai tanto invocati valori della vita, persone così fatte non possono che essere sorde ai richiami ed alle serie enunciazioni etiche da qualsiasi parte provengano.
Intuisco, Presidente, il Suo parziale dissenso. Mi lasci, però, essere realista e severo quanto occorre. Lei è, certamente, incline ad un giudizio più mite che, al netto della comune retorica, salvi l’immagine di una Italia “caput mundi” fonte inesauribile di cultura e civiltà. Certamente non si può negare la storia e, nemmeno, si può negare che anche oggi una certa parte della popolazione sia ricca di virtù preclari e qualità superiori, tanto da qualificare un popolo intero. Tuttavia il giudizio di una consistente mutazione diffusa deve essere schietto e cinico. La corruzione sistemica ha larga diffusione in ogni strato della popolazione ed è radicata al punto da venire accettata come normale. Da più parti, ormai, sento parlare di borghesia mafiosa. La commistione politica-affari ha finito con l’essere la più naturale dinamica del sistema. Ogni azione, se non ha “rilevanza penale”, è oggi permessa e non deve indurre in giudizi negativi, anche quando è una infima bassezza che offende e viola i Comandamenti di Dio. Infatti, siamo al punto in cui non mi meraviglierei se venisse, addirittura, istituita, allo scopo di derubricare i reati, una regolare Commissione parlamentare per la revisione delle Tavole di Mosè, troppo datate. In tal caso, la chiamerei “Sinai” e vedrei bene come presidente l’on. Avv. Pecorella da preferirsi all’on. Avv. Ghedini, altrettanto idoneo, ma con espressione facciale troppo mefistofelica. Mi sembrerebbe, poi, doveroso dare la presidenza onoraria all’on. Previti.
Ma, tornando al popolo votante, è rilevante notare la scarsa propensione al pensiero. Pensare stanca ! B. Russell ha detto in proposito che “la maggior parte della gente morirebbe piuttosto che pensare”. E’ antipatica questa affermazione, ma è evidente che molti sono arrivati al voto in condizioni di inconsapevolezza, indotti facilmente dalle fanfare demagogiche perché incapaci di scelte ragionate. Molte persone, infatti, non possiedono integra l’attitudine al ragionamento. Non e’ pratica molto diffusa quella di partire da una obbiettiva visione critica dei fatti reali e, usando lo strumento della logica aristotelica, (poco insegnata nelle scuole) giungere alla formulazione di un pensiero di qualità autonomo e libero !
Altra considerazione cinica, ma vera è che molti, ma proprio molti, sono vittime inconsapevoli di quella che io chiamo sindrome di identificazione, intendendo con ciò affermare che si raffrontano ed immedesimano nel personaggio Berlusconi e non se ne staccano più. Infatti, è molto diffuso tra la nostra gente il prototipo, tutto italiano, dello spaccone ambizioso che, per sua natura, possiede caratteristiche di egocentrismo, intraprendenza, propensione al comando, presunzione di onnipotenza, desiderio di libertà intesa nel senso distorto di affrancamento da ogni regola e da ogni limite imposti dall’ordinamento democratico e da quello giuridico. Queste persone sono, come di Berlusconi disse Indro Montanelli, “sinceri bugiardi, hanno l’allergia alla verità ed una voluttuosa propensione alla menzogna”.
E, infine, l’ultima considerazione ancora a proposito delle recenti elezioni, va fatta circa l’effetto prodotto dalla grande potenza mediatica di cui ha potuto disporre la Destra per plasmare la gente, indirizzare l’opinione pubblica e formare il consenso. Questa è una delle conseguenze del vituperato conflitto di interessi. Nei telegiornali (e purtroppo anche nei canali nazionali), nonché nei salotti politici si pratica, ormai, complici anche giornalisti asserviti, una sistematica azione di filtraggio delle notizie distorcendole e modellandole ad uso e consumo del “padrone” e dei “poteri forti” così da attuare la piena disinformazione. Gli esperti al top in tale lavoro sono gli operatori tutti del TG4 che, quotidianamente, galleggiando nel vuoto assoluto, tessono una tela di fantasia e falsità straordinaria ! Lo spettatore deve abituarsi a superare quel senso di disgusto sottile che prende lo stomaco e cogliere l’aspetto comico della rappresentazione. Per me il TG4 rappresenta la quotidiana e salutare terapia della risata ! Si tratta di uno spettacolo di comicità pura nel solco della migliore tradizione del teatro leggero italiano. E’ imperdibile ! Ed è (apparentemente) gratis ! Ma, se fosse a pagamento, pagherei volentieri il biglietto. E, a parte questa digressione, va anche considerato che il messaggio politico mirato passa 24 ore su 24 attraverso tutti i palinsesti di Mediaset, quasi come la pubblicità subliminale. Valga un esempio per tutti: in vista delle elezioni il mortificante contenitore domenicale di canale 5 trattava sistematicamente ed a lungo, con ospiti ed opinionisti (?!) casi di gente comune disperata, allo scopo di far passare di soppiatto l’idea di un popolo in grande sofferenza e con mille problemi di sopravvivenza, facendone risalire (per deduzione automatica non dichiarata) tutta la colpa al maledetto governo Prodi, finanche responsabile della recrudescenza di…scabbia…herpes…tigna e calli ai piedi !!! Non aggiungo altro, ma spero che sociologi e dirigenti politici forniti di ben altri strumenti di analisi che il mio comune buon senso, sapranno operare al meglio sulla opinione pubblica per ridare lo spazio che merita al pensiero “altro” rispetto al “berlusconismo” dilagante che opprime il Paese e riduce il confronto democratico delle opinioni.
Un amico dotato di fantasia ed umorismo afferma che sarebbero circolate due ipotetiche proposte di legge di iniziativa popolare. La prima proporrebbe la vaccinazione obbligatoria a 16 anni contro il “berlusconismo”, anche se nessuna casa farmaceutica avrebbe interesse a produrre il vaccino per il solo mercato italiano e la seconda consisterebbe nella istituzione a carico ASL della terapia dell’esorcismo per tutti gli invasati da Berlusconi. Ma gli Esorcisti sono già troppo impegnati nella diuturna lotta contro Satana.
E sì ! Senza qualche dose di satira il discorso si farebbe greve. Ma la satira alleggerisce la tensione senza mutare la sensazione di amarezza derivante dal quadro generale negativo testè descritto. Ogni persona che abbia a cuore il Paese e che ne abbia la capacità e l’opportunità deve adoperarsi per arrestare il declino ed invertire la marcia. Di certo, Presidente, Lei lo sta già facendo, anche se il rispetto dei limiti del ruolo spesso delude le aspettative. Lei ha spesso sottolineato il Suo dovere di imparzialità assoluta, ma, tuttavia, credo che non abbia il dovere di sterilizzare il Suo pensiero e spegnere ogni pulsione emotiva ! Come la Costituzione detta, sono nelle Sue facoltà le “esternazioni del pensiero politico”, i “messaggi liberi” ed i “messaggi non formali”. Penso, perciò, mi perdoni l’ardire, che le bottiglie contenenti messaggi che già galleggiano nelle acque azzurre tra i Faraglioni di Capri siano pochine ! Ne faccia imbottigliare “con piglio industriale” alcune migliaia da lanciare in mare lungo tutte le coste d’Italia. E speriamo che vengano tutte pescate !
Intanto la Sua azione d
i stimolo a che si crei un clima di colloquio mirato soprattutto ad approvare una nuova legge elettorale è molto positiva, anche se questo clima non potrà che essere surreale, fittizio e provvisorio.
La legge elettorale vigente ha consentito a tutti i dirigenti dei partiti di portare in Parlamento gli amici ed ha, addirittura, consentito nel partito-azienda di Berlusconi (dove vige un’ordine militaresco) una sorta di “assunzione a chiamata diretta” con stipendio iniziale base di euro 16.000 circa e promesse di carriera. E’ evidente che questa scelta diretta dei soldatini della Destra ha contribuito a migliorare ancora la disciplina, l’ubbidienza e la devozione assoluta, ma ha anche peggiorato la qualità del nostro Parlamento. Infatti sono sorprendenti l’allineamento senza eccezioni alle tesi della cabina di comando nonchè le risposte preconfezionate su ogni argomento di rilevanza sociale e politica. E’ come se tutti gli “yes men”, compresi i giornalisti asserviti, invasati o dipendenti, avessero ricevuto un copione da recitare in ogni occasione pubblica, discorsi, interviste o salotti televisivi. Ed i vari brani sono sovrapponibili indipendentemente dal luogo, dal giorno, dalla persona che recita. Che pena ! Quasi da rimpiangere l’antico canovaccio teatrale che lasciava liberi testo ed interpretazione. Quasi da rimpiangere la Sinistra che offriva uno spettro, forse, troppo ampio di personalita’ e pareri, ma teneva acceso sempre un dibattito stimolante. Esempio irritante ed insopportabile di allineamento e’ la tesi, centomila volte recitata da tutti i soldatini di Berlusconi, relativa alla persecuzione giudiziaria contro di lui in atto da 14 anni. Persecuzione che viene rappresentata come un’anomalia eliminata la quale si tornerebbe ad un Paese normale. E’, invece, elementare e lapalissiana la tesi esattamente rovesciata, e cioè che Berlusconi con i suoi conflitti di interesse, le sue beghe giudiziarie e la sua politica, è lui la vera anomalia irriducibile ed immutabile, passassero non 14 ma 140 anni ! E’ come una malattia grave contratta dall’Italia ed è inguaribile ! E pensare che persone così, sottomesse ed inquadrate sono al governo del Paese. Una volta, a memoria mia, i Ministri della repubblica erano sì nominati in virtù dei rapporti di forze tra i poteri influenti, in virtù di scambi e giochi politici, ma si trattava pur sempre di persone di cultura e capacità di sintesi e di decisione. Insomma, sarà che mi sbaglio, ma un Ministro, nella maggioranza dei casi era un Ministro, e tanto di cappello! Nell’attuale governo è riconoscibile qualche forte personalità, ma, nel complesso, il panorama lascia del tutto sorpresi ed avviliti.
Pensi, Presidente, che mi è venuta in mente una scenetta (noi napoletani un po’ di teatro lo abbiamo dentro). E’ breve, la racconto: Berlusconi siede con atteggiamento da Padreterno su uno scranno dorato e sopraelevato. In un’altra parte della gran sala è in cattedra una austera commissione di tre professori. Nei banchi, in attesa, numerosi papabili Ministri e Sottosegretari. E’ in corso un severo esame per valutare attitudine, merito, cultura generale e specifica e salute mentale. E che forse Berlusconi non aveva proposto un simile passaggio per legittimare i giudici ? Ma nella scena gli esami non vanno bene ed alcuni candidati bocciati si avviano in fila mestamente verso l’uscita (e qui ho preso in prestito una quartina di Eduardo):
“………tanto ca ‘o Pateterno se susette
strillanno: Fermi tutti !!! Dove andate ?
Si overamente ascite e ve ne jate
chistu Guverno nun ‘o pozzo fa’”.
E, invece, nella realtà il governo ormai c’è, e, una volta assicurata l’impunità a Berlusconi, ha acceso i motori ed è partito per un percorso che condurrà dove non è dato di sapere. Il gran capo ha detto che ogni settimana i Ministri in fila indiana ed in ordine alfabetico riferiranno sui compiti svolti e si vedranno assegnare quelli per la settimana successiva. E’ stato, anche, detto dal Presidente Schifani: “ora si abbassino i toni e si ricostituisca un clima di collaborazione. Ci attende una legislatura costituente”.
Aiuto ! Aiuto, Presidente, ci avviciniamo allo smontaggio pezzo per pezzo dello stato di diritto. Addio stato unitario, addio separazione dei poteri. Chi potrà fermarli ? L’autunno sarà caldo come e più dell’estate in corso.
Ho a mente che, di recente, Lei ha esortato i giornalisti a non ritenere notizie soltanto le “bad news”. Ebbene, Lei avrà presto varie opportunità (beninteso soltanto in presenza di ineccepibile motivo) di far rimbalzare da giornale a giornale, da TV a TV la madre di tutte le news: “il Presidente non ha firmato !”.
Detto ciò, può sembrare che io mi auguri che questo Governo abbia una pessima navigazione. Ed, invece, io non faccio opposizione cieca e preconcetta. Sono, anzi, convinto che nessuno può farsi maestro. Non esistono ricette facili ed infallibili. Governare è sempre difficilissimo se non impossibile. Un Paese moderno di milioni di anime è un organismo di tale complessità da richiedere molte specifiche competenze e capacità rare di coordinamento. D’altronde, mi dichiaro assolutamente incapace, per ignoranza ed inesperienza, di esprimere un giudizio di merito. Parlare è facile, ma l’azione concreta richiede ben altre capacità.
Epperò rivendico, invece, per intero il diritto di criticare l’indirizzo politico e l’ispirazione culturale che sono dietro all’azione e si trasfondono, come è ovvio che sia, in ogni atto governativo.
Intanto non riesco ad evitare di intravedere come fondale di scena la solita drammatica contrapposizione tra ricchi e poveri, forti e deboli, privilegiati e derelitti. So bene che questo appare il solito rozzo argomento che viene giudicato retorico ed in contrasto con ogni soluzione pragmatica. Io, invece, credo molto in ciò che viene definito utopico e viene messo puntualmente da parte da coloro che vivono immersi nel “pensiero unico”.
Il gran capo ha gridato all’ Italia di alzarsi e riprendere a correre inneggiando, così, allo sviluppo ed alla crescita ad ogni costo. Non gli vedo la frusta nelle mani, ma ne sento lo scrocco. E tutti concordi, analisti, economisti, politici di ogni rango e ruolo vanno dannati dietro all’imperativo categorico della crescita del PIL. Questo demone che incanta e terrorizza e turba i sonni se rallenta. Pur tuttavia c’è, anche, una voce fuori dal coro (un imbecille, un pazzo ?) che ha addirittura accennato alla “decrescita felice” !
Siamo sei miliardi sulla Terra. Ottocento milioni circa conoscono il benessere, gli altri vivono male o fanno la fame. Ho letto che trecentomila persone soltanto manovrano la totalità del capitale finanziario. Le sconsiderate offese all’ambiente, valutate con rigorosa certezza scientifica, mettono in gioco la sopravvivenza stessa della Terra. Le risorse energetiche non rinnovabili sono prossime all’esaurimento. Le risorse alimentari globali sono già insufficienti per tutti. L’emergenza idrica mostra cifre assurde ed immorali: ogni italiano consuma in media al giorno 250 litri di acqua potabile. La media europea è di 165 litri. L’ONU ha indicato che il diritto minimo di ciascuno è di 40 litri. La media africana è di soli 10 litri al giorno. Evviva !
In uno scenario simile, ed in presenza delle notizie sulla attuale crisi petrolifera e sulla crisi economica mondiale, riesce difficile restare sereni e, francamente, viene fatto di dubitare anche che
il bene comune primario della pace tra gli uomini possa essere tutelato dalla sola buona volontà di pochi !
E meno male che c’è il G8 ! Questo spettacolo quasi immondo e molto risibile che offrono i rappresentanti dei pochi ricchi della Terra ! L’edizione 2008 ha, per fortuna (?), stabilito che le emissioni di CO2 nell’atmosfera dovranno essere dimezzate entro 40 anni ! Allora mio figlio avrà quasi 90 anni ! Però è stata garantita e quantificata l’elemosina annuale alla restante parte del mondo quasi come le decime dovute. Elemosina che mette in pace le coscienze, tenta di allontanare contrasti ed impedimenti violenti e consente, quindi, il godimento pieno di ogni iniquo privilegio.
Ma, ritornando al caso Italia ed al suo Governo sulla linea di partenza, sono seriamente preoccupato per quello che ci attende. Le prime uscite dei Ministri e dei portavoce lasciano presagire una pervicace ed ottusa accelerazione dello sviluppo incondizionato come panacea di tutti i mali che affliggono l’Italia. E dicono che bisogna stare al passo dei paesi europei, sconfiggere l’Italia dei “no” e ripartire alla grande con gli investimenti, la produzione e le infrastrutture più ardite ed inutili ! Treni velocissimi, navi che sembrano isole staccatesi dai continenti, grattacieli vertiginosi e semoventi, ponti arditissimi da annoverare tra le meraviglie del mondo, centrali nucleari e poi…mercato, sempre più mercato e consumismo ! Questa perversa caratterizzazione della società moderna che ha razionalmente organizzato la fabbricazione del “bisogno” attraverso la pubblicità che, quando non è ingannevole, è certamente offensiva verso l’intelligenza residua e sopita delle persone ! Quella pubblicità che occupa, ormai, la metà del tempo delle trasmissioni televisive e la metà dello spazio dei giornali, riuscendo ad obliterare il concetto di “utilità” ed inducendo alla frequentazione dei templi della spesa, dove la ridondanza di luci, colori e musica aiuta ad abbassare la soglia della consapevolezza ed induce al rito nevrotico, e spesso stupido, dell’acquisto che serve ad alimentare il ciclo continuo e perverso che va dalla produzione al rifiuto.
La mia maggiore preoccupazione riguarda l’ottusità perdurante di tutti coloro che continuano, quasi con disprezzo, a non dare ascolto a chi invoca cambiamenti di rotta. Ed, in tal senso, è certamente ottuso l’intero Governo Berlusconi. Non è accettabile che i percorsi alternativi prospettati e consigliati da una schiera di personalità della scienza e dell’economia di assoluta ed indiscussa attendibilità, debbano ricevere l’attenzione che si dà ai pareri dei dilettanti, dei sognatori e dei falsi profeti ignorandoli appena i discorsi si fanno seri (a loro giudizio). La verità è che c’è disinteresse e, quindi, ignoranza su tali argomenti e c’è, soprattutto, il timore di turbative gravi al “sistema”. Se così non fosse, come si spiegherebbe il Nobel al Vicepresidente Al Gore che, con la sua “scomoda verità”, richiama l’attenzione di tutti sul riscaldamento globale del Pianeta ?
Io, Presidente, non sono in grado di contestare che, nella congiuntura presente, siano inevitabili esigenze la ripresa economica ed il raggiungimento di un PIL positivo, però mi aspetterei che i nostri governanti avessero contezza piena ed assoluta che la prospettiva media e futura volge in tutt’altra direzione rispetto a quella dello sviluppo ad ogni costo. Ma, come ripeto, questa consapevolezza è, purtroppo, completamente assente nell’attuale Governo, come dimostrano i due seguenti brevi esempi.
Il dibattito sul fabbisogno energetico esclude sistematicamente una delle più serie ed intelligenti vie di uscita. E, cioè, il risparmio energetico.
Ed il motivo ovvio è che il risparmio energetico è l’esatto opposto della prevista crescita del fabbisogno che, invece, è indice di sviluppo, arricchimento e dinamica del denaro !
L’altro esempio sta nella gestione travagliata del dramma napoletano dei rifiuti. Situazione quasi irrisolvibile descritta e letta in mille modi con mille intonazioni.
Giorni e mesi di discussioni, ma nessuno ha avuto il coraggio di evidenziare nella giusta misura gli aspetti fondamentali. Il problema dei rifiuti è problema mondiale e di sistema, irrisolvibile senza la riduzione drastica a monte della produzione dei rifiuti nella società moderna. La raccolta differenziata resta un punto fermo, ma altrettanto fondamentale è la considerazione che l’eccesso sregolato dei consumi comporta l’eccesso ingovernabile dei rifiuti.
Ho un amico, l’Ing. Eduardo Petrone, che in una conferenza ha sintetizzato certamente meglio di me la tragica divaricazione tra l’attuale modello di società e la “utopia” di una società migliore. E ha detto : “le proposte presentate come belle, ma utopistiche, giuste ma irrealizzabili, devono almeno essere ascoltate, studiate ed approfondite. L’utopia ci indica una meta, un indirizzo, una strada da percorrere anche a piccolissimi passi. Non è giusto che coloro che vogliono un nuovo modello di sviluppo, che gridano che un altro mondo è possibile debbano passare per sovversivi, mentre coloro che marciano su quella che ritengono essere l’unica strada percorribile e che aumentano gli sprechi di risorse creando maggiori disuguaglianze tra popoli e persone, siano considerati i paladini di libertà democratiche e distributori di ricchezze per tutti”.
Albert Einstein ha detto: “l’umanità avrà la sorte che saprà meritarsi”.
Occorre che tutti prendano coscienza. Ed è doveroso aiutare coloro che, come drogati, corrono a testa bassa su una strada sbagliata. Bisogna indurli (e Lei ha la capacità e l’opportunità per farlo) ad alzare la testa e guardare avanti. Potrebbero vedere cose mai viste.
Potrebbero riconsiderare la coscienza di se stessi e misurarsi con gli altri. Potrebbero comprendere che gli uomini tutti, racchiusi nel sottile e precario strato vitale dell’atmosfera, sono uniti da un unico destino, ma troppo separati tra loro. E, forse, alla fine di un percorso di resipiscenza, potrebbero arrivare a concepire l’assoluta utilità di quella “coscienza globale” individuata ed invocata da Mario Capanna.
Presidente, se non temessi di esagerare, parlerei ancora a lungo con Lei e, tra l’altro, Le riferirei il racconto di Martius, l’amico extraterrestre, che, orbitando spesso intorno alla Terra che non esita a definire di bellezza unica nella Galassia, ne ha rilevato lo stato di salute con precisione e scienza, andando ben oltre quella emergenza planetaria riconosciuta e discussa (accademicamente) da tutti. Egli, con dettagli sconcertanti, evidenzia lo scioglimento accelerato dei ghiacciai, l’inquinamento dei mari e dell’atmosfera, l’effetto serra e la sconsiderata deturpazione del paesaggio nel suo complesso ad opera dell’uomo che va facendosi sempre più arrogante, esuberante e distruttivo ! Martius sostiene che appare assolutamente evidente che l’uomo e la natura non si appartengono. E’, questa, una verità lapalissiana poco percepita che apre un tema, anche filosofico, che, forse, non ha risposta !
Sono certo che Lei, Presidente, nei consessi internazionali ai massimi livelli che frequenta per il Suo ruolo, sarà sempre sostenitore e stimolatore della massima attenzione a queste grandi e gravi emergenze del nostro tempo. Lo credo e lo spero vivamente.
Ed ora è opportuno che io tolga il disturbo andando a conclusione d
i questa accorata missiva. Perché ho scritto ? Sono validi i motivi che mi hanno spinto a farlo ? O è stato, piuttosto, effetto della presunzione ? C’entrano l’audacia e l’arroganza proprie della vecchiaia ? O è una naturale paturnia ? La vecchiaia è maledettamente seria e non si può comprenderla prima di viverla: “senectus ipsa morbus est !”. Si scarniscono da ogni sovrastruttura retorica i valori della vita e si usano come parametri di giudizio per se stessi. E se compaiono, nel raffronto, segni negativi allora ci si impegna per raggiungere in tempo utile almeno lo zero del pareggio ! Perciò, un uomo qualsiasi come me che da bambino ha partecipato agli scioperi per Trieste italiana soltanto per marinare la scuola e che, più tardi, nel ’68, scendendo Via Mezzocannone notava le aule dell’Università occupate ma tirava diritto per la sua strada, cosa fa se in tarda età è preso da maggiore passione politica e soffre per lo scenario sconfortante offerto dalla politica italiana e dalla “casta” tutta ? Può limitarsi alla miserevole espressione del voto ? Quali mezzi ha per far sentire la sua opinione intonata o stridente che sia ? E, se nulla ha da dire che altri, in forme diverse, non abbiano già detto deve tacere ? Io credo che aggiungere una voce, anche una, aumenta il frastuono e ti fa sentire vivo. Tacere, viceversa, fa sentire esclusi. Io non ho diritto di tribuna, non ho accesso ai Media, non ho l’età per raggiungere visibilità legandomi davanti al Quirinale, né, tantomeno, ho riserve vitali per affrontare un digiuno alla Pannella. Allora, avere scritto all’unica persona che sento rappresentare con serietà e dignità tutto il popolo italiano è stata, certamente, cosa buona e giusta !
Presidente Napolitano mi stia bene !
Grazie per l’attenzione e la pazienza.
Buon lavoro e rispettosi saluti.
Maurizio Capuano
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