Caro Sacconi, il calo degli omicidi bianchi non è merito di Berlusconi
Egregio Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, leggendo la nota di agenzia di stampa dal titolo "Infortuni, Sacconi, incoraggiante calo costante dei casi", non posso fare a meno di intervenire.
Lei rallegra, che per la prima volta siamo scesi sotto i 1200 infortuni mortali sul lavoro.
Premesso che queste sono stime Inail, quindi sono ancora dati provvisori, e che a me non piace commentare i dati provvisori, ma aspettare quelli definitivi, vorrei ricordarLe che nel 2008 c’è stata la più grossa crisi finanziaria dal secondo dopoguerra ad oggi, che ha prodotto chiusure di aziende, licenziamenti, cassaintegrazione.
Forse il calo sotto 1200 infortuni mortali dipende più da questo, non crede caro ministro Sacconi?
A parte che siano 1140 o 1207 morti sul lavoro come per l’anno 2007, sono sempre numeri inaccettabili per una paese come l’Italia che si definisce civile.
Lei caro Ministro, nella sua audizione davanti alla Commissione speciale sulle morti bianche al Senato (per favore, smettetela di chiamarle morti bianche: sono omicidi sul lavoro), ha detto che questo calo degli infortuni non è merito del Governo Prodi, perchè il Dlgs 81/08 è in parte ancora da attuare.
Io voglio dire anche di più: non sarà merito del Governo Prodi questo calo di infortuni mortali, ma neanche del Governo Berlusconi.
Anzi, il Governo Berlusconi ha contribuito in maniera determinante perchè il testo unico per la sicurezza sul lavoro sia ancora in parte da attuare: voglio ricordare che dei 38 decreti attuativi perchè il testo funzioni, non ne è stato emanato neanche uno.
Inoltre si è cercato di peggiorare il testo unico per la sicurezza sul lavoro.
E il decreto correttivo approvato dal Cdm il 27 marzo 2009 ne è un esempio lampante.
Non voglio addentrarmi in tutte le modifiche peggiorative contenute nel decreto correttivo al Dlgs 81, anche perchè non la si finirebbe più.
Va però ricordato che il decreto correttivo stravolge il Dlgs 81/08 (vengono modificati 136 articoli su 306, quindi quasi la metà, e tutti gli allegati al testo unico).
Le sanzioni sono state per la maggior parte dimezzate: prima la sanzione massima per un datore di lavoro era di 15 mila euro, adesso 6400 euro.
Si è introdotto le visite preassuntive, andando contro l’art 5 legge 300 del 20 maggio 1970 (Statuto dei lavoratori) che le vieta
Si è equiparato la maggior parte dei volontari a lavoratori autonomi (esclusi volontari croce rossa, vigili del fuoco e del corpo nazionale soccorso alpino), quindi per questo tipo di lavoratori non è più obbligatoria la sorveglianza sanitaria (visite mediche, ecc).
Inoltre, una delle più gravi è la norma salva manager (art 10 bis decreto correttivo Dlgs 81/08), che dopo le critiche dei familiari delle vittime della Thyssenkrupp e del Presidente della Repubblica Lei si è impegnato a riscrivere.
Però io voglio associarmi all’appello inviato al Capo dello Stato dal professor Marinucci, insieme ad una settantina di colleghi "professori di diritto penale e di altre discipline giuridiche".
Caro Ministro Sacconi, questa norma non è da riscrivere, ma proprio da cancellare, perchè è retroattiva, e quindi si applica anche ai processi in corso, vedi Thyssenkrupp, Umbria Olii, Eternit, Truck Center, tanto per farle alcuni esempi.
Nell’attesa di una sua risposta, Le porgo i più cordiali saluti.
Marco Bazzoni, Operaio metalmeccanico, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(29 aprile 2009)
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