Caro Saviano, gli inceneritori non sono la soluzione

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Caro Saviano,

ho sempre visto nella tua opera e nei tuoi interventi una capacità e una volontà forte di unire, di unire la gente sotto la luce della conoscenza, battendoti contro i fautori del DIVIDE ET IMPERA.

Se non ché, nel monologo nel programma RaiTre "Vieni via con me" di lunedì 22 novembre, hai toccato un tema che conosco, ahimé, molto bene dato che vivo a Napoli da sempre: lo smaltimento rifiuti. E lo hai fatto in un modo che, per la prima volta nei tuoi discorsi, mi è parso strano e sospetto.

Affermi che il problema con le mal fatte "ecoballe" sarebbero i tempi di smaltimento: per bruciarle tutte ci vuole troppo (oltre 50 anni). Gli inceneritori non avrebbero risolto il problema, dici, solo perché non sono stati ancora realizzati e quello di Acerra funziona esclusivamente con una linea. Poi aggiungi che sugli inceneritori ci sono "alcuni studiosi" che li ritengono pericolosi. In verità non è così. E’ STATO DIMOSTRATO SCIENTIFICAMENTE E NON DA OGGI che sono non soltanto pericolosi, ma dichiaratamete dannosi. Siamo al di là del concetto di pericolo, siamo alla certezza accademica. Nel resto del mondo vengono portati a dismissione e noi qui, col solito tempismo, li costruiamo non di certo perché convenga ai cittadini o all’ambiente, bensì perché qualcuno ha trovato il modo di lucrarci, e parecchio.

Perché hai fatto un intervento a favore del ciclo integrato dei rifiuti (inceneritore + discariche = disastro ambientale), invece di rendere noto ciò che è occultato, ovvero la necessità e la priorità di ricorrere al RICICLO TOTALE DELLA MATERIA unito al compostaggio (che non hai nemmeno nominato!)?

Mi sembra molto strano che uno come te, informatissimo sui movimenti non esattamente alla luce del sole della ‘ndrangheta, poi non riesca a racimolare informazioni di dominio pubblico come il fatto che un impianto per il riciclo totale, che non brucia indi non inquina, ma permette di recuperare tutta la materia con risparmio energetico, ambientale, di salute e di denaro, si realizza in 6 mesi e 10 milioni di euro, contro i 4 anni e 500 milioni di euro necessari per costruire un inceneritore, che poi produce ceneri così tossiche e indistruttibili da doversi stoccare come scorie nucleari, e che immette in atmosfera tutti i rifiuti che sono entrati nella combustione ma più tossici, raddoppiati della massa e assolutamente incontrollabili (nanoparticelle, quella robina che provoca nanopatologie, appunto. Stiamo parlando di feti malformati, leucemie fulminanti, cancro vario ed eventuale, trombi e ictus + altre amenità: tutto legalmente ottenuto, senza bisogno di aggiungere i rifiuti tossici della camorra per ottenere il risultato).

Ti ricordo inoltre che i gestori dell’inceneritore di Colleferro, nel Lazio, 2 anni fa sono ANDATI IN GALERA per aver di tanto in tanto immesso tra i rifiuti a norma anche alcuni sparuti rifiuti speciali. Ebbene, le ecoballe che tu reputi pacifico bruciare in Campania per i prissimi 50 anni, sono PIENE di rfiuti speciali, radioattivi, pericolosi. BRUCIARLE NON SIGNIFICA ELIMINARLE (è legge fisica: il Primo Principio della Termodinamica, scoperto nel Settecento, non so se te n’è giusta voce), ma solo trasformarle in qualcosa di persino più tossico e dannoso.

Come mai ciò che nel Lazio è illegale, in Campania diventa legge dello Stato? E come mai, tu che ti batti per il bene comune, avalli questo stato di cose e anzi lo diffondi in diretta nazionale?

"Vorrei che si capisse come tutto l’intervento di Saviano è stato funzionale alla promozione del "ciclo integrato", ovvero quello che prevede una importante quota di rifiuti residui da incenerire (35%) e – per chi non lo sapesse… – l’utilizzo successivo delle ceneri residue…. nel cemento! Così si perpetua la diabolica spirale di: distruzione di materia /danni gravissimi alla salute e all’ambiente/cementificazione del territorio… e mai si arresta lo scempio continuo di questo povero paese, ma quanto potrà continuare tutto questo? La strada da seguire è una altra e se si fanno le cose come si deve è ormai ampiamente dimostrato che praticamente tutto può essere recuperato e – soprattutto – che non si deve mai percorrere la strada della combustione! Sono davvero dispiaciuta e mortificata per Saviano che si fa portavoce non del Bene Comune e di quanto da anni affermano Associazioni di Medici ed esperti indipendenti, ma di interessi che non sono certo quelli delle comunità." (dott.ssa Patrizia Gentilini, ISDE)

http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=9049&Itemid=1#!/notes/christian-abbondanza/sui-rifiuti-cade-la-maschera-di-saviano-il-paravento/469942224089

In attesa di cortese riscontro,

Simona Bassano di Tufillo

(26 novembre 2010)

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