Caso Mills, Saramago all’Italia: esca dalla sua apatia
di José Saramago, da caderno.josesaramago.org
Avevo giurato a me stesso di non tornare a scrivere di questo personaggio in tempi stretti, ma, ancora una volta, la forza dei fatti può più della mia volontà. In questo caso non si tratta di miss, modelle e ballerine scelte con il dito (o con le dita) per il Parlamento Europeo né di gioielli regalati per il compleanno di giovani “ragazze” poco più che adolescenti che chiamano il presidente del consiglio italiano “papi”, termine di cui non conosco esattamente il significato (l’italiano parlato dalle lolite non è il mio forte), ma molto promettente anche al meno attento degli esami. Non si tratta neanche del pubblicizzato divorzio sulla cui realizzazione, personalmente, ho grossi dubbi visto il peso degli interessi materiali reciproci e il rischio è alto che la commedia (se lo è) finisca con una riconciliazione e molte ore di trasmissione televisiva.
Quello che mi ha destato dalla mia relativa quiete in relazione al “padrone” Berlusconi è stata una sentenza del Tribunale di Milano che condanna l’avvocato inglese David Mills a quattro anni e mezzo di reclusione per corruzione in atti giudiziari. Nella sentenza si afferma che Berlusc (mi è venuto fuori così, e lo lascio così) ha corrotto nel 1997, niente meno che con 600 mila dollari, l’avvocato in questione e che questo è incorso in “falsa testimonianza” con l’obiettivo di “garantire impunità a Berlusconi e al gruppo Fininvest”. La reazione di Berlusc è stata la solita: “È una sentenza assolutamente scandalosa, contraria alla realtà”. E ancora: “Ci sarà ricorso, ci sarà un altro giudice, e io sono tranquillo”. Il lettore noterà il riferimento all’”altro giudice” che, almeno io lo leggo così, altro non è che un gesto che mi permetterei di interpretare in questa maniera: “Ci sarà un altro giudice, che io mi occuperò di corrompere”. Come ha corrotto altri prima, aggiungo.
Mi piacerebbe pensare che la fine di Berlusc è vicina. Ma per questo sarà necessario che l’elettorato italiano esca dalla sua apatia, involontaria o complice, e che riprenda la frase di Cicerone . Che dica una volta per tutte e che si senta in tutto il mondo: “Troppo a lungo hai abusato di noi, Berlusc, la porta è quella, sparisci”. E se quella porta sarà quella del carcere, allora si potrà dire che giustizia sarà stata fatta. Finalmente.
traduzione di Massimo Lafronza da quadernodisaramago.wordpress.com
(22 maggio 2009)
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