Cattivi maestri
Meeting fra due cacciaballe.
Risa, pacche sulle spalle,
scherzi, lazzi, siparietti,
baci e abbracci con buffetti
fra amicon di vecchia data:
un bauscia ormai d’annata
e George Bush, cowboy texano,
presidente americano.
Silvio al bavero esibisce
la spilletta stelle e strisce
incrociata al tricolore
e del mondo il domatore,
il dispensator di pace,
col Berlusca si compiace
e gli affibbia un bacio in più,
mentre il Nostro tira su
il suo braccio muscoloso
e gli dice, spiritoso:
“La tua stretta è forte, giuro,
ma anche il mio muscolo è duro,
presidente, tocca qui!”
Se ci fosse Bossi lì,
il texan direbbe certo
che più duro ce l’ha Umberto.
Poi lo scambio di regali
fra i due recordman mondiali
di raggiri, di bugie,
di oppressive strategie.
“Manderò in Afghanistan
più soldati da doman
e con qualche morto in più
potrò stare a tu per tu
coi potenti della terra,
Usa, Francia ed Inghilterra.
E tu, George, che mi hai portato?
L’ammissione al negoziato
contro l’atomo all’Iran?
Posso dirlo agli italian,
la promessa hai mantenuto?”
“No, Berlin non ha voluto,
Angela disse di no
e il regalo non ce l’ho.”
Glissa l’Unto del Signore:
“Farai, spero, il professore
nella mia Università,
quella sulla libertà
dal pensiero comunista.
Fra i professoroni in lista
c’è già Aznar José Maria,
mentre la democrazia,
che non ha mister per me,
io verrò a insegnar da te,
quando a Dallas si aprirà
la tua Università.”
Poi conclude il capellone:
“Grazie per la tua visione,
il coraggio, gli ideali.
Hai le doti eccezionali
di chi non dice bugie,
di chi, senza ipocrisie,
il vangelo recepì:
dice sì per dire sì,
dice no per dire no!
George, giammai ti scorderò!”
Di democrazia campioni
se ne vanno gli amiconi,
sostenendosi a vicenda.
Sant’Iddio che coppia orrenda!
(17 giugno 2008)
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