Cavaliere, ci risiamo…
Ancor intercettazioni
dell’esimio Berlusconi,
ancor sulla Raitivù
ed ancora a tu per tu
con il solito Saccà,
di Rai Fiction maharajah.
Ancor per raccomandare
a Agostino suo compare
qualche giovane attricetta,
di un amico l’amichetta
o di un senator l’amante.
L’ossession predominante
è far fuori Mortadella
e la spinta a una pulzella
trasformar può un senatore
in un Giuda traditore.
Ha cercato qualche ruolo
pur per Rosa Ferraiolo,
la consorte di Bordon
che nell’ultima stagion
del governo di Romano
pendolò in un modo strano.
Orgoglioso Bordon dice:
“La mia Rosa è un fior d’attrice
che di spinte non bisogna.
Sol pensarlo è una vergogna.
Quanto a me, sono specchiato:
biministro nel passato
e pur sottosegretario.
Qualche plenipotenziario
del Berlusca, si affermava,
mi blandiva, mi allettava,
ma io, fermo come roccia,
non ho mai cambiato chioccia,
se fui duro col governo
fu per mio travaglio interno…”
Sembra che Sua Impunità
abbia chiesto al suo Saccà
di trovare un trait d’union
con un senator terron
che, in Calabria generato,
fu in Australia il più votato
nelle liste di Romano.
A Saccà spiegò il suo piano:
lavorar in tutti i modi
per cacciar Romano Prodi,
ricercando senatori
potenziali traditori.
A Saccà raccomandò
Un’attrice…anzi no,
lui la definì una pazza:
“Chiama tu questa ragazza,
di’ che mi son fatto vivo
e ho giocato un ruolo attivo
per trovarle una scrittura…
L’Antonella rassicura
promettendole qualcosa
poiché è ormai pericolosa.”
Queste le intercettazioni
per le quali Berlusconi
vuol imbavagliar la stampa,
chi le legge per lui avvampa.
Non di privacy si tratta,
come a dire s’arrabatta,
ma di squallidi interventi,
di vil mercanteggiamenti,
di manovre levantine,
di vergogne senza fine
degne non di uno statista,
ma di un piccolo affarista,
di un meschino faccendiere.
Si vergogni, Cavaliere!
(28 giugno 2008)
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