Chi mangia le mele va sempre a gonfie vele
Mimmo Mele ricompare
e si appresta a conquistare
per lo meno un cadreghino
nell’amato brindisino.
Questa volta è con Pionati,
gli Udc ha dimenticati
per lui troppo bacchettoni
e per Silvio Berlusconi
corre con il Pdl.
Ricordiam le marachelle
e la storia di un bagordo
con due squillo d’alto bordo.
Forse Papi l’han chiamato
quando, certo obnubilato
da una bianca polverina,
disse: “Fosse una sgualdrina
non l’avrei proprio creduto.
Nel peccato son caduto,
ma pensai che la ragazza
per me fosse d’amor pazza.
Incontrai quella falena
poco prima, ad una cena
con amici molto seri,
tutto men che puttanieri.
M’appartai con la Signora
nella suite dell’Hotel Flora…
Dopo che mi ha violentato,
d’esser squillo ha confessato
e, per essere carino,
per l’amor qualche quattrino
le sganciai, come d’usanza,
poi, ciascun nella sua stanza.
L’altra donna? Che ne so,
io con due non ce la fò…!
Non parliamo poi di coca,
ché mi vien la pelle d’oca,
preferisco una cedrata
per goder d’una scopata,
io non sono un radicale.
Se la squillo è stata male,
s’è drogata, ma da sola,
ve ne do la mia parola!”
Già in galera tempo fa
perché par che a baccarat,
sette e mezzo e alla roulette
abbia speso le mazzette,
ora è in corso il suo processo.
“Con la droga che è successo?”
“La portò Cosimo Mele,
l’uomo tutto coca e miele,
per sembrare più mandrillo!”,
testimonia quella squillo.
Cosimo si pentirà,
ma in quei duri tempi là
era proprio da bastardi
criticar chi Giovanardi
sopportava tutti i dì,
chi diceva sempre sì
a Casini e a Buttiglione,
chi doveva dar ragione
al suo segretario Cesa,
chi correva sempre in chiesa
per volere del partito.
O era un gran rincoglionito
o, da brindisin mandrillo,
si scopava almen due squillo…
Oggi i tempi son cambiati,
Cosimo sta con Pionati
e non fa più il puttaniere,
altrimenti il Cavaliere,
che le vuol tutte per sé,
lo licenzia da lacché.
(13 maggio 2009)
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