Chiaiano 27 settembre 2008: “JATEVENNE DAY”
Pubblichiamo il comunicato del Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano.
Da quattro mesi la nostra comunità si sta mobilitando contro l’ennesimo scempio ambientale nella nostra regione, l’ipotesi del governo di costruire una mega discarica da 700 mila tonnellate di rifiuti nella Selva di Chiaiano, all’interno del Parco delle Colline. Una battaglia non solo contro la costruzione della discarica a Chiaiano, ma contro l’intero piano rifiuti voluto dal governo a dagli amministratori locali, incentrato su discariche ed inceneritori.
Un piano, che dopo 14 anni di malgoverno, tende ad affermare gli interessi dei poteri forti sulla pelle di intere comunita’. In questi mesi abbiamo avuto l’occasione di conoscere nelle lotte le altre comunità della Campania che resistono alla devatsazione ambientale, e tutte le comunità che nel nostro paese difendono i beni comuni ed il diritto al dissenso.
La manifestazione nazionale del 1 giugno, ha visto accorrere a Chiaiano e Marano, in virtù del mutuo soccorso, migliaia di cittadini ed attivisti dei comitati. Comunità con le quali abbiamo avuto modo di conoscerci e contaminarci, comprendere le ragioni delle lotte in difesa dei beni comuni e comprendere come in questo paese oggi e’ in atto un emergenza democratica senza precedenti.
La battaglia di Chiaiano e Marano, ha assunto un valore simbolico importante nello scontro tra le comunita’ resistenti e gli interessi dei poteri forti. Da un lato la determinazione di chi ha preso tra le mani il destino del propri territorio, ha delegittimato le istituzioni del malgoverno, e ne ha costruite delle altre, attraverso i presidi, le assemblee, e la difesa del potere decisionale sulle scelte del territorio. Dall’altro i poteri forti, intenti ad applicare la ricetta della difesa dei propri interessi davanti allo shock che le comunità della Campania hanno subito con la cronica crisi dei rifiuti. Gli interessi degli inceneritoristi legati a Confindustria, come Fibe, il gruppo Impregilo, e A2A, gli interessi di chi come l’attuale governo deve entrare nella spartizione degli affari speculativi della nostra regione fino ad ora gestiti dal centro sinistraGli interessi di pochi , contro la vita di tutti. Esattamente come avviene a Vicenza o in Val di Susa, in cui altri interessi, quelli della CMC, della Lega Coop, del governo americano, vengono difesi contro l’interesse delle comunità.
La nostra resistenza al governo, ha visto mettere in campo da quest’ultimo il massimo della forza possibile. Delle vere e proprie leggi speciali, attraverso il decreto 90, che regolarizzano quello che fino a ieri era il meccanismo di smaltimento illegale dei rifiuti, consentendo lo sversamento in discarica di ogni tipo di rifiuto. Allo stesso modo, le leggi speciali, colpiscono i comitati, gli attivisti, le comunita’ che resistono attraverso un riordino delle normativa vigenti sui blocchi stradali, e con l’individuazione della figura dei "promotori" che vengono messi in galera fino a 5 anni di carcere. Accanto a questo, l’utilizzo dell’esercito, che nel mese di luglio ha militarizzato completamente l’area delle cave di Chiaiano e Marano, truppe di ritorno dall’Afghanistan che vengono mandate contro i cittadini con l’utilizzo di strumenti di guerra, come i rilevatori termici ed armati di tutto punto. Una dichiarazione di guerra.
Quello che noi abbiamo definito un esercito invasore, mandato dal governo per dichiarare guerra alle nostre comunità, e con noi alla difesa della salute, dell’ambiente, del bene comune. Per questo motivo siamo davanti ad una vera e priopria emergenza democratica, che vede le comunità resistenti scontrarsi a viso aperto contro il governo armato.
Una situazione nuova che deriva da una già latente emergenza democratica che dura da oltre 14 anni nella nostra regione, dove nel nome dell’emergenza e della difesa degli interessi dei poteri forti le comunità sono state estromesse dalla decisione sul futuro dei territorio, andando a costruire uno scenario di spartenze, affari e complicità sulla nostra pelle.
Dopo aver accettato il confronto tecnico con il governo, ci siamo trovati militarizzati, blidati, epropriati della nostra terra. Per questo abbiamo deciso di generalizzare la nostra lotta, colpendo in diversi punti della metropoli, attuando dei blocchi metropolitani, sulle tangenziali, sulle autostrade, nelle vie del centro, violando le zone rosse ogni qual volta Berlusconi veniva a fare passerella in città. E davanti a tutto questo nulla è stato avviato rispetto alle sole vie per uscire dall’emergenza, come la raccolta differenziata "porta a porta" e gli impianti di trattamento a freddo al posto degli inceneritori.
Siamo convinti che ciò che sta accadendo in Campania è una laboratorio di sperimentazione per l’esercizio di sovranità in difesa degli interessi dei poteri forti, e di repressione verso tutte le forme di espressione del diritto al dissenso. Una sperimentazione che potrà essere ben presto riproposta contro i Dal Molin e contro i No Tav che proprio nei prossimi mesi affronteranno, come noi, una fase decisiva dello scontro con il governo. Davanti alla militarizzazione ed all’esproprio delle nostre terre, facciamo nuovamente appello al mutuo soccorso, a tutti coloro che in questo paese hanno gridato"Siamo tutti Chiaiano", che hanno dato la loro solidarieta’ attiva alla nostra lotta, cosi’ come noi abbiamo fatto contro i trafori di morte e le basi di guerra, perchè la difesa dei beni comuni e del diritto al dissenso è un punto fondamentale della democrazia in questo paese. Nel mese di settembre dopo i lavori di bonifica dell’area, il governo vorrà cominciare i lavori di costruzione della mega discarica, e noi saremo li’ ad impedirglielo. Per questo abbiamo deciso di convocare una manifestazione nazionale nel mese di settembre a Chiaiano e Marano. Abbiamo detto in questi mesi che resisteremo un minuto in più di loro.
A Berlusconi e Bassolino l’abbiamo dimostrato ogni qualvolta hanno aperto bocca su Chiaiano e Marano. Ora vogliamo dimostrarlo a tutto il paese, insieme a tutti quelli che nei prossimi mesi condurranno importanti battaglie come la nostra.
(6 settembre 2008)
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