Contro la Giornata del velo

Hamed Abdel-Samad

Perché gli islamisti cercano sempre di convincere (o forzare) le donne a indossare il velo, ma non cercano mai di convincerle a pregare cinque volte al giorno o a fare il pellegrinaggio alla Mecca? Perché è parte della loro strategia di lungo termine per islamizzare la società. La denuncia di Hamed Abdel-Samad – politologo tedesco di origini egiziane, autore di "Il fascismo islamico" – in occasione della Giornata del velo.


Oggi è la Giornata mondiale del velo. Gli attivisti musulmani celebrano un simbolo di sottomissione cercando di farlo passare agli occhi del mondo per un simbolo di libertà. Qualche militante di sinistra e qualche finta femminista li sostiene, facendo pubblicità al patriarcato. Potete ingannare voi stessi/e e apprezzare la vostra schiavitù ma smettetela di ingannare il mondo! Smettetela di usare impropriamente la parola “libertà” per far apparire un pezzo di stoffa scelto dagli uomini per le donne come una libera scelta. E sappiate che la libertà di scelta per essere praticata ha bisogno prima di tutto della libertà. E questa libertà non è parte del mondo che sostiene il velo!
Questo mondo dice che una donna che indossa l’hijab è una donna con una morale che andrà in paradiso, mentre colei che non lo indossa è immorale e andrà all’inferno. Questo sistema si complimenta con la donna che decide di indossare l’hijab e guarda dall’alto in basso la donna che se lo toglie. Questo sistema fa sentire nuda una donna che non indossa l’hijab. Dov’è la libertà in tutto ciò?
Vi siete mai chiesti veramente perché gli islamisti in tutto il mondo cercano sempre di convincere (o forzare) le donne a indossare il velo, ma non cercano mai di convincerle a pregare cinque volte al giorno o a fare il pellegrinaggio alla Mecca, nonostante questi siano due dei cinque pilastri dell’islam, mentre il velo non lo è? Cercano di spingere l’hijab nello spazio pubblico perché è parte della loro strategia di lungo termine per islamizzare la società. Il primo passo, finché non sono al potere, è far passare il velo come libertà di scelta. Il secondo è mettere donne e giovani ragazze musulmane sotto pressione nello spazio pubblico facendole sentire in colpa se non lo indossano. Portano l’hijab nei media, nelle scuole e sui mezzi pubblici.
Molte ragazze non scelgono di indossarlo perché i loro genitori le costringono a farlo ma perché, se lo fanno, si sentono più accettate a scuola, sull’autobus o per la strada, mentre le ragazze che non indossano il velo si sentono come estranee. Il terzo passo è il seguente: l’hijab è visibile ovunque e le donne che non lo indossano si sentono nude o se ne vergognano. Questo rende la società pronta per il quarto passo: gli islamisti prendono il controllo e dichiarano che non indossare il velo è un reato! E così il mito cominciato con la parola “libertà” finisce in un incubo!

In Occidente i primi due passi sono stati avviati con successo. E con l’aiuto di utili idioti gli islamisti si stanno dirigendo verso il terzo e il quarto obiettivo!

#No_Hijab_Day

#Freedom_is_no_trojan_horse
#take_off_your_self_made_prison
#Be_naked_of_your_fears

(traduzione di Ingrid Colanicchia)
(1 febbraio 2019)





 



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