Culo e camicia

MicroMega

Casa Bianca, prato sud,
sembra d’essere a Hollywood:
diciannove cannonate,
battaglion di forze armate,

ciaschedun con le medaglie
che acquisì nelle battaglie,
bande musical con squilli,
i cinquantadue vessilli

degli stati dell’Unione,
tricolori a profusione.
Suon dell’inno di Mameli:
Silvio coi suoi quattro peli

e un sorriso a cento denti
sta impettito sull’attenti.
Suon dell’inno americano:
Bush al cuor porta la mano.

Welcome al Columbus day!
Col favor degli alisei
è tornato il Cavaliere
dal padron delle ferriere

che lo accoglie trionfalmente
presentandolo alla gente
entusiasta e caloroso:
“Essere meraviglioso,

uomo d’ottimo successo,
di gran qualità in possesso,
senza limiti ottimista,
ma, anzitutto, uno statista.

Ne ho apprezzato la lealtà,
l’esemplar sincerità,
quando dà la sua parola
resta quella e quella sola,

la saggezza, l’amicizia,
la passion per la giustizia.
A lui tutto il mio rispetto!”
Gli risponde il nostro ometto:

“Uomo pieno di ideali,
di principi eccezionali,
senza calcoli, sincero,
senza egual nel mondo intero.

Come un grande presidente
ti ricorderà la gente,
come uom degno di gloria
ti ricorderà la storia!”

Nel sentir tanti consensi
che fu un brutto sogno pensi,
nel veder tutti plaudenti
pensi che quei due fetenti

eran tal solo nel sogno
e ti dici: Mi vergogno
per averli criticati…
Silvio adora i magistrati

e s’è diventato ammodo
non è stato grazie al lodo.
Giammai rovinò la scuola
né auspicò la museruola

per chi scrive sui giornali.
Per le sue colpe veniali
affrontò sempre i processi,
il conflitto d’interessi

annullò dal primo giorno
e non volle avere intorno
né ministre chiacchierate
né tivù addomesticate.

Gli immigrati sempre amò
e l’ambiente rispettò,
non costrinse mai i lacché
a legiferar per sé,

non è stato piduista,
ma uno splendido statista.
Non si fece i cazzi suoi,
ma pensò soltanto a noi.

Non parliam poi del texano
presidente americano:
non invase mai l’Iraq,
non causò mai il patatrac

che più poveri ci ha resi,
i suoi sudditi ha difesi
dal ciclone di Katrina,
l’atmosfera non inquina,

mai nessuno ha torturato,
da Bin Laden ci ha salvato,
di civil non ne ammazzò,
salvo qualche quiproquo,

fece guerra eccezionale
alla pena capitale,
esportò democrazia
come mai nessuno pria.

Or che l’incubo finì
capiam che con due così
possiam vivere tranquilli,
perciò avanti coi vessilli,

con gli applausi, le ovazioni…
Viva Bush e Berlusconi!
Ma ecco, l’incubo ritorna
e una novità ci sforna:

Sarah Palin Barracuda
che procede seminuda
con le strisce sulle tette,
dal bikini mal protette,

e le stelle sul sedere.
Al suo fianco il Cavaliere
con i boxer tutti rossi,
la canotta verde Bossi

e bandana bianca in testa!
La vision sembra funesta,
ma speriam che arrivi Obama
e stia Silvio senza dama.

(16 ottobre 2008)



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