Da oggi in edicola l’Almanacco di filosofia di MicroMega: “Ritorno alla realtà o fughe metafisiche?”

Graham Harman

“Ritorno alla realtà o fughe metafisiche?” è il titolo del nuovo numero di MicroMega (7/2016) in edicola, libreria, su ebook e iPad a partire da giovedì 13 ottobre.

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Dopo la sbornia postmoderna novecentesca, in cui la realtà era scomparsa a tutto vantaggio di un mondo fatto di interpretazioni, infatti, pare sia finalmente tornato di moda in filosofia il realismo. Ma qual è il senso di questa inversione di tendenza rispetto all’antirealismo che ha caratterizzato lo scorso secolo? Dal ‘nuovo’ realismo al realismo ‘speculativo’, infatti, è tutto un affannarsi a definirsi realisti con-qualche-aggettivo, ognuno con una diversa sfumatura. Quanto questo richiamo al realismo rappresenta un autentico ritorno alla realtà e non invece una nuova fuga nella metafisica? Parlare di realismo ‘speculativo’, per esempio, non è già una contraddizione in termini che fa rientrare dalla finestra quel che si era fatto uscire dalla porta?

L’Almanacco di filosofia è aperto da uno scambio di lettere fra il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, e Maurizio Ferraris: si tratta dell’ultimo botta e risposta di una corrispondenza iniziata un paio di anni fa (i primi due scambi sono stati pubblicati sui numeri 2/2015 e 3/2016 di MicroMega), in cui i due filosofi affrontano uno dei nodi principali della loro controversia: la natura della morale, la distinzione fra essere e dover essere.

Nella sezione successiva MicroMega propone contributi e Quentin Meillassoux, due dei maggiori esponenti del realismo speculativo, mentre Markus Gabriel propone il suo realismo neutrale. A porre in discussione la possibilità stessa di un realismo ‘speculativo’ è Alberto Toscano, con un saggio in cui critica le posizioni di Meillassoux utilizzando Lucio Colletti, mentre Gloria Origgi analizza le ingenuità che caratterizzano questo revival realista.

Chiude il volume un prezioso inedito: la trascrizione e traduzione per la prima volta in italiano di un’intervista televisiva a Simone de Beauvoir, in cui l’autrice di Il secondo sesso spiega il nesso tra il primato riservato all’esistenza sull’essenza, il suo impegno politico e la sua opzione atea. Questa supremazia del finito, del qui e ora, in cui persino la questione Dio diventa secondaria, fece abbattere la censura religiosa sull’intervista che, registrata nel 1958, andò in onda per la prima volta solo nel 1986, poco dopo la morte di de Beauvoir.

Anche con questo numero, per festeggiare i trent’anni della rivista, in regalo due volumetti con la ristampa di testi e Giorgio Prodi.

IL SOMMARIO

DIA-LOGOS
Paolo Flores d’Arcais / Maurizio Ferraris – Controversia sull’essere. Terzo e quarto scambio: la natura della morale   
Sui numeri e di MicroMega sono stati pubblicati i primi due scambi di lettere/saggi fra Paolo Flores d’Arcais e Maurizio Ferraris sul nuovo realismo. Nel primo Flores d’Arcais ha esposto sistematicamente e analiticamente tutte le sue obiezioni al New Realism, sottolineando le divergenze di fondo nella comune istanza ‘realistica’, soprattutto in relazione al rapporto della filosofia con le scienze, la separazione tra scienze e ‘scienze’ sociali, la dicotomia tra essere e dover-essere. Ferraris rispondeva riepilogando i pilastri principali della sua teoria. Nel secondo scambio l’attenzione si è concentrata su uno dei maggiori punti di controversia: lo statuto della scienza e la teoria dei paradigmi di Kuhn. In queste ultime quattro lettere si affronta un altro dei maggiori nodi teorici: la natura della morale, la distinzione fra essere e dover essere. I valori sono dei fatti? E se sì, in che senso? 
E se invece non sono dei fatti, in che rapporto stanno con essi? 
Qual è il ruolo della filosofia? I valori li troviamo nel mondo 
o li creiamo?

ICEBERG – realismo / realismi
Gloria Origgi – Le ingenuità del ‘nuovo’ realismo   
Finalmente pare che ci si stia svegliando dal sonno (postmoderno) della ragione – nel quale non esistevano fatti ma solo interpretazioni – per riscoprire la ‘realtà’. Ossia l’acqua calda. Se la storia del ‘nuovo’ realismo finisse qui, non varrebbe neanche la pena parlarne. Però, come tutti i convertiti, i nuovi realisti sono, è proprio il caso di dirlo, più realisti del re, e con l’acqua sporca dell’ermeneutica postmoderna vogliono buttar via anche il bambino, ossia il costruttivismo, non riconoscendo la natura sociale di un sempre maggior numero di oggetti ‘reali’.

Graham Harman – La strada verso gli oggetti   
Uno dei fondatori del realismo speculativo ‘orientato agli oggetti’ spiega la differenza tra questo e il materialismo speculativo, divergenza che ruota attorno alla domanda: le cose in sé sono direttamente accessibili all’essere umano? Semplificando, il materialismo speculativo risponde affermativamente a tale quesito, mentre l’ontologia orientata agli oggetti si pronuncia negativamente.

Markus Gabriel – Realismo neutrale   
Storicamente il problema del realismo è stato spesso interpretato come un’estensione del problema del mondo esterno. Allo stesso tempo si è affermata l’idea secondo cui il realismo sarebbe appropriato solo a certi domini di realtà, mentre per altri sarebbe invece più adatta una forma di antirealismo. In questo saggio l’autore propone un realismo ‘neutrale’ che rigetta entrambe queste convinzioni in modo da trattare il dibattito intorno al realismo indipendentemente dal dibattito sul naturalismo.

Quentin Meillassoux – Solo la contingenza è assoluta   
È possibile costruire una teoria materialista – o realista – che risponda all’argomento principale dell’idealismo, ossia che non possiamo mai conoscere la ‘cosa in sé’ perché non possiamo mai prescindere dal soggetto che conosce? È questo il tentativo portato avanti dall’autore di Dopo la finitudine, che in questo testo espone le principali tesi della sua spéculation factuale.

Alberto Toscano – Contro il ‘realismo’ speculativo di Meillassoux (a partire da Colletti)   
È compatibile il mat
erialismo con la speculazione, inevitabilmente metafisica? È pensabile addirittura un ‘materialismo speculativo’? Sulla scorta di Lucio Colletti – e in particolare della sua distinzione fra Kant ed Hegel – l’autore conduce qui una serrata critica al tentativo di Quentin Meillassoux di conciliare l’inconciliabile.

INEDITO
Simone de Beauvoir in conversazione con Wilfrid Lemoine – Dio è superfluo. Il mio esistenzialismo contro ogni metafisica   
Trent’anni fa moriva Simone de Beauvoir. In questa intervista tradotta per la prima volta in italiano, l’autrice di Il secondo sesso spiega il nesso tra il primato riservato all’esistenza sull’essenza, il suo impegno politico e la sua opzione atea. Questa supremazia del finito, del qui e ora, in cui persino la questione Dio diventa secondaria, fece abbattere la censura religiosa sull’intervista che, registrata nel 1958, andò in onda per la prima volta solo nel 1986, poco dopo la morte di de Beauvoir.

(13 ottobre 2016)



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