Da oggi in edicola l’Almanacco di religione di MicroMega

Sara Hejazi

Dal 27 aprile in edicola, su iPad e in e-book su Amazon, BookRepublic e Feltrinelli

Erri De Luca, Moni Ovadia, mons. Matteo Zuppi, Boualem Sansal, card. Giuseppe Betori, Leonardo Boff, Piergiorgio Odifreddi, Elif Shafak: l’Almanacco di religione di MicroMega, in edicola dal 27 aprile, è ricco di analisi e approfondimenti a firma di alcune tra le personalità più autorevoli del mondo culturale e religioso, italiano e non.

Il numero si apre con una sezione autobiografica in cui Erri De Luca, Moni Ovadia, Piergiorgio Odifreddi, Sadia Hameed e lo scrittore tedesco Martin Walser raccontano, ciascuno a partire dal proprio retroterra, la loro personalissima esperienza del religioso.

Ampia parte del monografico è dedicata poi al cinquecentenario della Riforma protestante. Sullo stato del cammino ecumenico è incentrato il dialogo tra il decano della Facoltà valdese di Teologia di Roma, Fulvio Ferrario, e l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi. Mentre a Massimo Firpo, Adriano Prosperi e Carlo Augusto Viano il compito di analizzare le conseguenze – spesso del tutto inintenzionali – della Riforma: perché, se è vero che al gesto di ribellione di Lutero alla Chiesa romana si è soliti associare anche un certo spirito di modernità e libertà, è altrettanto vero che l’idea di libertà del frate agostiniano non aveva nulla a che fare con il concetto di autodeterminazione e libertà individuale come lo intendiamo oggi. Massimo Rubboli, infine, ci racconta di come fu un protestante puritano, certamente non per tutelare l’autonomia dello Stato ma per proteggere la purezza della Chiesa, a porre le basi in America di quello che sarà il principio di separazione di Stato e Chiesa.

Altra importante sezione dell’Almanacco è quella incentrata sul rapporto tra islam e democrazia, questione della quale hanno discusso, durante l’ultima Fiera del libro di Francoforte, la scrittrice turca Elif Shafak, lo scrittore algerino Boualem Sansal, Daniel Cohn-Bendit e il rappresentante del governo tedesco Andreas Görgen. Completa il quadro un intervento che spiega come il corto circuito fra emarginazione sociale e indottrinamento ideologico sia alla base della radicalizzazione islamista di molti giovani in Europa.

A proposito del ruolo delle religioni nelle democrazie liberali, il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais, si confronta, in due diversi dialoghi, con due autorevoli esponenti della religione islamica e cattolica in Italia: il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Izzeddin Elzir e l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori.

Ma il terzo numero dell’anno – in edicola, in libreria, su Ipad e in ebook a partire da giovedì 27 aprile – offre ai lettori ulteriori approfondimenti. Come l’intervista al teologo della liberazione Leonardo Boff, curata da Claudia Fanti, sulla Chiesa di Francesco e i suoi nemici, e, ancora, quella a Raniero La Valle, il quale, a partire dal proprio impegno in politica, ripercorre alcuni dei passaggi chiave di 50 anni di storia italiana.

Arricchisce infine il numero un fuorisacco di gran pregio: un carteggio inedito in Italia tra il filosofo Roberto Esposito e il recentemente scomparso Zygmunt Bauman circa i concetti di comunità e identità, oggi così prepotentemente alla ribalta del discorso pubblico.

IL SOMMARIO

ICEBERG 1 – autobiografie   
Erri De Luca – In viaggio con l’ebraico antico   
Nonostante abbia pubblicato più di un libro dedicato al sacro, da quell’ormai lontano Una nuvola come tappeto, di sé dice che non è credente, né un biblista o uno specialista, ma solo un lettore assiduo del Libro (in ebraico antico) che non si riconosce un sentimento religioso. Erri De Luca racconta il suo primo incontro con il sacro – a otto anni – e quello con l’Antico Testamento, “il resoconto di un impatto tra una divinità e un ascolto” (di alcuni libri ha offerto traduzioni ormai notissime). E nel farlo tratteggia i contorni di una storia di gratitudine.

Piergiorgio Odifreddi – Vita mea sub specie religionis   
A partire da quando, appena adolescente, si lasciò alle spalle le porte del seminario, in diverse occasioni il matematico autore di Il Vangelo secondo la Scienza ha pensato di aver chiuso per sempre i suoi conti con la religione. E invece questa, nell’arco della sua vita, ha continuato a fare capolino sotto diverse forme e in momenti inaspettati. Irruppe nuovamente con forza quando, nel 1989, si fermò per un mese in India, colpito dall’esplosione di superstizione, ritualità, religiosità e spiritualità di quella terra. O quando, nel 2005, la Longanesi gli chiese di scrivere la prefazione al Perché non sono cristiano di Russell e ne scaturì il suo bestseller: Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici). Fino a quel Caro papa teologo, caro matematico ateo (2013), che unisce in copertina i nomi di Benedetto XVI e il suo.

Sadia Hameed – Il mio viaggio verso l’apostasia   
“I musulmani devono uccidere chiunque abbandoni l’islam”: queste furono le parole che la quindicenne Sadia Hameed si sentì dire da sua madre quando osò confessarle i suoi dubbi sulla propria fede. Da quel giorno Sadia ha iniziato un percorso che l’ha portata, attraverso esperienze spirituali diverse, a una conclusione: “Tutte le religioni sono violente. Sono violente verso i bambini, perché impediscono loro di pensare e di fare domande. Sono violente verso le donne, perché attribuiscono loro una condizione inferiore rispetto agli uomini, sono intolleranti perché vietano ogni discussione e aggrediscono e ostracizzano i dissidenti”.

Moni Ovadia – Tra ebraismo e marxismo   
Dal suo primo vero impatto con la religione – l’imposizione della kippàh – al rito di passaggio del bar-mitzvah fino al discorso di Lu-ciano Segre che avrebbe cambiato il suo modo di vedere il mondo “nello spazio di un’ora”. Moni Ovadia racconta la sua parabola re-ligiosa, sempre più convinto che il senso ultimo dell’ebraismo sia rivoluzionario e miri all’edificazione di una società di giustizia fondata sulla fratellanza universale.

Martin Walser – Teologia della mancanza. Un tentativo di completare Bertrand Russell   
Bertrand Russell, con il suo magistrale uso del linguaggio razionalista, è certamente molto convincente nella sua critica
alla religione, e non avrebbe senso cercare argomenti contrari sul suo stesso terreno. Allo scrittore tedesco Martin Walser, però, questo non basta: “Russell mi convince, i maestri del dire religioso mi conquistano”. E fra questi annovera Barth, Kierkegaard, Hölderlin e persino l’ateo Nietzsche. Perché “tra mille anni Nietzsche sarà a stento distinto da Tommaso d’Aquino. Qualsiasi cosa si dirà di noi, si riterrà comunque che siamo stati tutti religiosi. Bertrand Russell incluso”.

DIALOGO 1
Fulvio Ferrario / mons. Matteo Maria Zuppi – L’ecumenismo a 500 anni da Lutero   
Con l’arrivo al soglio pontificio di papa Francesco si è aperta una nuova stagione del dialogo ecumenico, culminata nel viaggio del pontefice a Lund, in Svezia, in occasione dell’inizio delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma protestante. Ma, al di là dei rapporti di ‘buona creanza’, qual è lo stato del cammino ecumenico? Quali pietre d’inciampo sostanziali permangono? L’arcivescovo di Bologna e il decano della Facoltà valdese di Teologia di Roma si confrontano in un dialogo fraterno ma senza perifrasi su tutte le questioni ancora aperte.

NEL CORSO DI UNA VITA
Raniero La Valle in conversazione con Valerio Gigante – Storia di un cattolico disobbediente
È stato uno dei protagonisti del Novecento sul fronte della vita politico-ecclesiale italiana e di questo secolo ‘affascinante’ si sente un figlio. Un figlio che ne ha goduto l’eredità la quale, per quanto riguarda il nostro paese, si può sintetizzare in tre grandi eventi: la Costituzione, il Concilio e il Sessantotto. Non è un caso che Raniero La Valle abbia dedicato la propria esistenza all’attuazione della Costituzione e al programma di quello che fu il Sessantotto della Chiesa cattolica. Dal mantenimento delle leggi su divorzio e aborto fino alla campagna referendaria contro la riforma costituzionale
di Matteo Renzi che lo ha visto in prima linea con il gruppo dei ‘Cattolici del No’.

ICEBERG 2 – islam e democrazia   
Andreas Görgen / Daniel Cohn-Bendit / Elif Shafak / Boualem Sansal – Europa e islam: una convivenza possibile? 
A ogni attentato di matrice islamica si rinnova la domanda: l’islam è compatibile con la democrazia? Qual è il suo posto in Europa? Come devono affrontare le democrazie europee le sfide poste da una comunità musulmana sempre più numerosa? E cosa possiamo aspettarci da questa? Ne hanno discusso all’ultima edizione della Fiera del libro di Francoforte personalità con provenienze e storie molto diverse, tutte accomunate però da un autentico spirito democratico.

Sara Hejazi – Il volto violento dell’islam   
Nonostante la storia delle religioni abbia ampiamente dimostrato che mai vi fu credo senza violenza, né violenza senza un qualche credo, l’ultimo decennio ha visto insinuarsi in modo sempre più impellente un interrogativo preciso: l’islam è una religione particolarmente violenta? La sola risposta plausibile è sì: l’islam è oggi una religione violenta. Ma non perché lo sia più delle altre nel suo impianto teologico, bensì perché nel presente, mentre in Europa le religioni si ritirano nella sfera del privato, l’islam, in controtendenza, si propone con violenza nella sfera pubblica.

DIALOGO 2
Izzeddin Elzir / Paolo Flores d’Arcais in conversazione con Giancarlo Galeazzi – Stato e fede: sovranità di Dio o sovranità del cittadino?
Quale deve essere il rapporto fra religioni e Stato nelle nostre democrazie liberali? Il presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane suggerisce di superare sia il modello francese, che impone la laicità come valore della Repubblica, sia quello anglosassone, che produce comunità parallele incomunicanti, e propone di inventare una ‘terza via italiana’ alla laicità. Il direttore di MicroMega è convinto invece che solo una laicità senza aggettivi, cioè una laicità radicale e coerente, possa garantire una civile convivenza sulla base del rispetto dei diritti fondamentali.

ICEBERG 3 – Riforma e libertà
Massimo Firpo – Lutero e la (in)tolleranza
La Riforma protestante ha rappresentato uno spartiacque nella storia della libertà umana ma allo stesso tempo non bisogna dimenticare che, dopo la guerra dei contadini, Lutero si avviò verso la costruzione di una nuova Chiesa, pronta ad arrogarsi il monopolio della vera fede e con esso anche quello di condannare gli eretici. E non diversi furono, come dimostra tra gli altri il famoso caso di Michele Serveto, gli sviluppi nell’ambito delle Chiese svizzere, soprattutto dopo l’affermarsi di Calvino a Ginevra.

Adriano Prosperi – L’agenda del giubileo. Lutero, tra libertà e liberismo
Il rapporto fra la storia di Lutero – e della Riforma – e la parola ‘libertà’ è problematico. Non c’è dubbio che la libertà fosse al centro delle 95 Tesi del teologo tedesco che diedero avvio allo scisma nella Chiesa, ma il concetto di libertà di Lutero – che si autodefiniva ‘Eleutherios’, liberatore – non ha nulla a che fare con quello sviluppatosi nel pensiero politico moderno. Le celebrazioni in occasione del cinquecentenario della Riforma avrebbero potuto essere un’occasione per approfondire queste contraddizioni.

Carlo Augusto Viano – La Riforma di Lutero e l’eterogenesi dei fini
La Riforma protestante, di cui quest’anno cade il cinquecentenario, mise la società europea di fronte alla necessità di fronteggiare un pluralismo religioso turbolento, che inasprì e diede forma a precedenti contrasti e ne creò di nuovi. Fu per far fronte a questa situazione inedita (e non certo per una spinta intrinsecamente modernizzatrice della Riforma) che l’Europa imboccò la via della secolarizzazione e della modernità, facendo dell’indifferenza verso i precetti religiosi la formula di una civile convivenza. Una conquista oggi messa pericolosamente in discussione.

Massimo Rubboli – Roger Williams, il puritano precursore della laicità radicale   
Nel 1631 sbarca nel Nuovo Mondo una figura il cui nome oggi in Italia, al di fuori degli specialisti, non dice granché. Eppure vasta è stata la portata del suo pensiero in materia di libertà religiosa, negli Stati Uniti e non solo. Si tratta del teologo inglese Roger Williams a cui va il merito, un secolo e mezzo prima che venisse messo nero su bianco nel primo emendamento d
ella Costituzione americana, di aver sostenuto la separazione tra Stato e Chiesa. Nonostante il suo separatismo non mirasse tanto a preservare l’autonomia dello Stato quanto a garantire la purezza della Chiesa, il suo pensiero ha contribuito in misura significativa al formarsi di quel concetto di laicità che oggi è di fondamentale importanza per la convivenza civile.

DIALOGO 3
Paolo Flores d’Arcais  / card. Giuseppe Betori – Le religioni nello spazio pubblico
Divorzio, aborto, matrimonio omosessuale, eutanasia: sono solo alcuni esempi di come la Chiesa cattolica abbia cercato, nel nostro paese, di imporre i propri princìpi a tutti i cittadini. È quella che il direttore di MicroMega chiama, in questo confronto con l’arcivescovo di Firenze, la ‘logica della sharia’. E una volta che si ammette la fede nello spazio pubblico, non si può consentirlo solo al ‘nostro Dio’. Ma allora la fede è compatibile con la democrazia? Il cardinal Betori è convinto di sì e invita a meditare sul fatto che la Chiesa non vuole imporre regole in nome della fede, ma offrire alla società motivi di riflessione e di argomentazione.

CHIESA / CHIESE
Leonardo Boff in conversazione con Claudia Fanti – Francesco e i suoi nemici   
A Wojtyła e Ratzinger rimprovera di aver concepito la Chiesa come una fortezza assediata da ogni lato da nemici da combattere, nonché di aver formato tre generazioni di vescovi, preti e cristiani più preoccupati della dottrina e della sontuosità delle liturgie che del destino di milioni di vittime dell’ingiustizia sociale. Ma l’arrivo sul soglio pontificio di papa Francesco – nonostante tutti quelli che remano contro – ha rappresentato una totale inversione di rotta. Perché per il teologo brasiliano, tra i principali esponenti della teologia della liberazione, Francesco è espressione di un altro progetto di Chiesa e di mondo. Una Chiesa che è casa aperta a tutti e che, in nome degli sfruttati, denuncia le cause del loro sfruttamento.

FUORISACCO
Roberto Esposito / Zygmunt Bauman – La comunità ai tempi della modernità liquida   
Comunità e identità sono due concetti oggi prepotentemente tornati alla ribalta del discorso pubblico, con varie accezioni a seconda del contesto e della cornice teorica e politica in cui vengono utilizzati. Di straordinaria attualità è dunque il carteggio, che qui presentiamo per la prima volta al lettore italiano, fra il filosofo autore di "Communitas", e il grande sociologo polacco recentemente scomparso.

(26 aprile 2017)



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