Da oggi in edicola l’Almanacco di storia di MicroMega: “Cent’anni dall’Ottobre, cent’anni di eresie”

Rosa Luxemburg

A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, MicroMega dedica il nuovo numero – in edicola, in libreria, su iPad e in ebook [Amazon Apple BookRepublic Feltrinelli] dal 2 novembre – alle correnti rivoluzionarie eretiche e ai loro protagonisti, agli sconfitti e non ai presunti vincitori.

Come afferma nell’introduzione il direttore Paolo Flores d’Arcais, l’obiettivo del numero è ripensare quelle tradizioni spesso dimenticate, che si opposero alla deriva totalitaria del regime bolscevico fin dai primi momenti dopo la rivoluzione e che portano ancora oggi con sé alcuni elementi potenzialmente fecondi, per interrogarsi su cos’è una rivoluzione e su cosa non può e non deve essere.

In apertura la traduzione inedita di alcuni estratti del reportage che la giornalista Louise Bryant scrisse durante il suo soggiorno a Pietrogrado fra il 1917 e il 1918: testimone oculare, insieme al marito John Reed di quei mesi cruciali della storia russa, offre un racconto emozionante della Rivoluzione in presa diretta, restituendo al lettore l’atmosfera di entusiasmo di quei giorni.

Il cuore dell’Almanacco di storia di MicroMega è consacrato alle voci eterodosse e dissidenti del marxismo e della rivoluzione, ripercorrendo così i momenti salienti della storia del secolo scorso e dei suoi principali interpreti. Un ritratto e delle sue critiche a Lenin è proposto da Michele Fiorillo, che ne sottolinea la visione profetica, secondo cui l’emancipazione delle masse può realizzarsi solo attraverso la tutela delle libertà democratiche. Sono gli anni a cavallo della Rivoluzione d’Ottobre quelli che il numero di MicroMega affronta in un primo nucleo di saggi. Eros Francescangeli esplora il variegato fronte delle opposizioni operaiste che si manifestano all’interno del partito bolscevico già fra il 1918 e il 1921, mentre Roberto Carocci narra la rivolta di Kronštadt e la sua repressione da parte dell’Armata rossa: un evento che sancì di fatto la fine delle speranze di una rivoluzione socialista e libertaria. Non può inoltre mancare un contributo sulla figura più rappresentativa dell’opposizione di sinistra in Russia, Trockij: Virginia Pili ripercorre le tappe salienti della storia del leggendario commissario del popolo alla Guerra fra il 1920 e il 1940.

Il numero di MicroMega si concentra poi sulla biografia di alcuni intellettuali e militanti del panorama rivoluzionario, critico e libertario. In primo luogo è presentato da Angelo d’Orsi il marxismo eterodosso che, in contrasto con l’ortodossia leninista, propone un’altra lettura di Marx incentrata su una filosofia della prassi e su un umanismo integrale. Seguono due contributi su autori meno conosciuti al grande pubblico: è il caso di un altro italiano, Camillo Berneri, teorico anarchico che, come racconta Carlo De Maria, dedicò la sua vita alla costruzione di uno Stato libertario, ma fu ucciso per mano dell’Internazionale comunista nel 1937 a Barcellona. Destino analogo colpì Andreu Nin e Joaquín Maurín, fondatori del più grande partito marxista antistalinista in Spagna, i quali, come riporta Steven Forti, furono protagonisti della lotta antifascista della Generalitat catalana fino al loro arresto e all’assassinio di Nin da parte degli uomini di Stalin.

Il racconto delle eresie rivoluzionarie si allarga al di là dei confini russi, rievocando innanzitutto la Primavera di Praga, che nella storia del comunismo europeo rappresenta il più grande tentativo di conciliare i valori del socialismo e della democrazia ma il cui esito dimostra, nell’interpretazione offerta da Jacques Rupnik, l’impossibilità di riformare il sistema dall’interno. Più in generale è il marxismo polacco all’opposizione a esser ripercorso grazie all’autobiografia , di cui MicroMega presenta, anche in questo caso per la prima volta al lettore italiano, alcuni capitoli, testimonianza diretta della dissidenza interna dal 1956 fino agli anni del carcere. Infine Pietro Adamo ricostruisce il movimento di opposizione allo stalinismo in Gran Bretagna e negli Usa con un saggio sulla New Left, galassia multiforme di movimenti di giovani, studenti, lavoratori ed intellettuali.

Chiudono il numero due contributi, uno sulla Bolivia e uno sul Portogallo, che ci riportano all’attualità. Nel quadro offerto da Martina Pasini, la Bolivia è presentata come un paese lacerato dal conflitto fra il governo Morales e le popolazioni indigene e dallo sfruttamento da parte di multinazionali delle risorse naturali, ma anche come teatro delle lotte da parte di minatori e contadini per uno sviluppo economico alternativo nel rispetto dell’ecosistema e delle tradizioni locali. In conversazione con Goffredo Adinolfi, l’europarlamentare portoghese Marisa Matias, esponente di spicco del Bloco de Esquerda, ci racconta infine l’alleanza di governo fra il Bloco, il Partito comunista e quello socialista, facendo intravedere nel laboratorio portoghese una speranza per la sinistra europea.

IL SOMMARIO DEL NUMERO

LA LINEA GENERALE
Paolo Flores d’Arcais – Rivoluzione contro rivoluzione   
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre celebriamo le correnti rivoluzionarie eretiche, gli sconfitti anziché i vincitori. Non certo per romanticismo, ma per realismo. Perché vincitori, i bolscevichi, lo sono solo in apparenza: prendono il potere con i soviet e per i soviet, ma nell’esercitarlo affossano con essi la rivoluzione. Le tradizioni rivoluzionarie, neglette e spesso dimenticate (e infangate dai partiti comunisti ufficiali in modo vergognoso e in troppi casi sanguinoso), vanno ri-conosciute e ri-pensate, perché portano con sé alcuni elementi potenziali ancora fecondi, mentre la vicenda del potere bolscevico, almeno da Kronštadt in poi, insegna solo cosa una rivoluzione non può e non deve essere.

MEMORIA 1
Louise Bryant (con una presentazione di Marco Zerbino) – La Rivoluzione in presa diretta   
A guardarla a cent’anni di distanza è facile coglierne la portata storica, ma cosa significava vivere i giorni della Rivoluzione mentre accadeva? Che cosa pensavano, cosa sentivano, gli uomini e le donne che stavano facendo la storia? Quanto ne erano consapevoli? Per la prima volta disponibile al lettore italiano la traduzione di ampi brani del lungo reportage che la giornalist
a statunitense Louise Bryant, presente agli eventi insieme al marito John Reed, scrisse sui mesi cruciali della Rivoluzione russa.

ICEBERG – cent’anni dall’Ottobre, cent’anni di eresie
Michele Fiorillo – Rosa Luxemburg critica del leninismo   
Attraverso alcuni scritti come Sciopero generale, partito e sindacati e La rivoluzione russa, si delineano le posizioni di Rosa Luxemburg all’epoca della nascita del Partito comunista tedesco e della costituzione dell’Internazionale comunista. In disaccordo con Lenin rispetto al centralismo organizzativo e alla forma del partito, emerge una concezione fondata sull’autorganizzazione delle masse e la forza del popolo, che considera la rivoluzione proletaria inscindibile dalle libertà democratiche.

Eros Francescangeli – Le opposizioni ‘operaiste’ all’interno del Partito bolscevico (1918-1921)
Da Opposizione militare a Opposizione operaia, dai Comunisti di sinistra di Bukharin ai decisti, il fronte dell’opposizione operaista al bolscevismo è estremamente variegato fin dai primissimi momenti dopo la Rivoluzione. La costante di quasi tutte queste posizioni era la contrapposizione alto/basso, vertici politici/base proletaria: da un lato Lenin e i suoi alleati quasi sempre schierati per le soluzioni verticistico-avanguardistiche, dall’altro i sostenitori della centralità operaia e della sua autonomia.

Roberto Carocci – Kronštadt 1921: la fine della Rivoluzione
Nel 1921 a Kronštadt si invocava una terza rivoluzione (dopo quelle di Febbraio e di Ottobre), che mettesse fine al ‘socialismo statale e schiavista’ fondato sull’esasperante ‘commissariocrazia’ e sul terrore della Cˇeka. Quella sperimentata da marinai e operai nella piccola cittadella fortificata sull’isola di Kotlin fu la possibilità concreta di affermazione di un socialismo autogestionario e libertario sorto nel cuore stesso della Rivoluzione russa. Represso nel sangue da Lenin e Trockij.

Virginia Pili – Lev Trockij e l’opposizione di sinistra (1920-1940)   
Nonostante le opposizioni di sinistra al Partito bolscevico russo fossero molte e diverse fra loro, certamente la figura più rappresentativa e nota fu quella di Lev Trockij, leggendario commissario del popolo alla Guerra. In questo saggio si ripercorre tutta la vicenda trotzkiana, dalle prime spaccature sulla democrazia interna al Partito e sulla politica economica fino all’esilio e all’assassinio in Messico per mano di un sicario di Stalin.

Angelo d’Orsi – Antonio Gramsci dentro e oltre il marxismo
Fortemente critico nei confronti dell’ortodossia socialista, bolscevica e leninista, il marxismo critico di Antonio Gramsci individua nell’istruzione e nella cultura gli elementi cardine della liberazione del proletariato e di un cambiamento radicale della società. L’umanismo integrale di Gramsci richiede di ritornare a Marx per affrancarsi dal marxismo dominante. Dagli anni giovanili, al carteggio con Togliatti fino alla sua prigionia, il saggio delinea la storia di un dissenso e della sua sconfitta, interrogandosi sul significato di una politica che ambisca ad essere vera emancipazione.

Steven Forti – Nin, Maurín e il marxismo antistalinista spagnolo
Segretario generale della Confederazione nazionale del lavoro negli anni Venti, Andreu Nin diventerà, insieme a Joaquín Maurín, una delle figure di primo piano del marxismo spagnolo della prima metà del Novecento. Inizialmente filo-trotzkista, poi critico, partecipò al congresso di fondazione della Profintern in Russia, per poi esserne espulso. Padre del più grande partito marxista antistalinista in Spagna, militante del Fronte popolare e ministro della Giustizia del governo antifascista della Generalitat catalana, lottò per la rivoluzione proletaria e la creazione di un governo operaio fino al suo arresto e al suo assassinio per mano degli uomini di Stalin.

Carlo De Maria – Berneri, martire e teorico anarchico
Tra la fine del ’35 e l’inizio del ’36, l’anarchico Camillo Berneri cercò di costruire un’alleanza antifascista alternativa a quella socialcomunista tra il movimento di Rosselli, quello di Schiavetti e gli anarchici che più lo seguivano. L’operazione politica non ebbe seguito, ma l’elaborazione intellettuale di Berneri per la costruzione di uno ‘Stato libertario’, interrotta dal suo omicidio per mano dell’Internazionale comunista mentre combatteva nel 1936 a Barcellona nelle file antifranchiste, conserva ancora tutto il suo interesse.

Pietro Adamo – La New Left nel Regno Unito e negli Usa
Tra il 1956 e il 1970 nel Regno Unito e negli Usa si assiste alla nascita di un movimento di opposizione allo stalinismo, ai partiti comunisti e alla politica istituzionale: la cosiddetta New Left. Nuove riviste, caffè letterari, club e associazioni studentesche proliferano per scuotere l’opinione pubblica e proporre azioni nel sociale. Fenomeno di nicchia nel Regno Unito e decisamente più egemone negli Usa, storia di una generazione e delle sue lotte, dalle conquiste civili ai fallimenti politici.

Jacques Rupnik – L’eresia rispettosa della Primavera di Praga
Nella storia del comunismo europeo quello della Primavera di Praga rappresenta uno dei più importanti tentativi di riforma dall’interno dopo la morte di Stalin. La repressione da parte degli eserciti del Patto di Varsavia, ponendo fine a quell’episodio, non solo seppelliva le speranze di una riconciliazione tra i valori del socialismo e quelli della democrazia, ma dimostrava l’impossibilità di riformare il sistema dall’interno.

MEMORIA 2
Karol Modzelewski – Confessioni di un cavaliere malconcio: il marxismo polacco dall’opposizione alla rivolta
Dalla rivolta del ‘56 alla ‘piccola stabilizzazione’ di fine anni Cinquanta, dai tentativi di cospirazione degli anni Sessanta fino al carcere: un affresco vivo ed emozionante di un protagonista della storia del dissenso polacco. In queste pagine, tratte dalla sua autobiografia inedita in italiano, Karol Modzelewski ci restituisce la passione politica, l’aspirazione alla libertà, l’ingenua ma testarda convinzione di poter trasformare il regime, e infine lo scontro.

NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Marisa Matias in conversazione con Goffredo Adinolfi – Laboratorio portoghese: una speranza per la sinistra europea?   
“Alla ricerca di purezza o di una ragione assoluta abbiamo fatto prevalere l’idea che lo stare insieme fosse la strada migliore”. Sono parole dell’europarlamentare Marisa Matias, esponente di spicco del Bloco de Esquerda, una formazione che in Portogallo raccoglie quel variegato mondo di sinistra che non si sente rappresentato dai partiti tradizionali. E che però con il Pc e il Ps si è
alleata per formare un governo.

Martina Pasini – La Bolivia che sanguina tra il sudore dei poveri
L’autoritarismo del governo Morales, le politiche liberiste e la colonizzazione delle multinazionali, cui si oppone la resistenza delle comunità indigene: la Bolivia appare come un paese lacerato dai conflitti interni, dalle disuguaglianze sociali, dalle differenze culturali. Attraverso la storia della comunità di San José de Uchupiamonas, ritratto di un paese che cerca di sottrarsi allo sfruttamento feroce delle proprie risorse naturali, proponendo uno sviluppo economico alternativo nel rispetto dell’ecosistema, delle tradizioni e delle identità locali.

(2 novembre 2017)



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