Dal baratro economico a quello sociale. Perchè va respinto il diktat di Monti
Un giorno il tuo capo ti chiama. Pensi si tratti di discutere come al solito delle cose da fare. Invece ti chiede di chiudere la porta, perché ti deve dire una cosa importante. Ti dice che ti stima, ma l’azienda – per motivi economici – deve ridurre gli organici.
Se passano queste modifiche all’art. 18, questo sarà il copione di migliaia di storie di licenziamento. Senza alcun sistema pubblico di formazione e reinserimento, ma solo con la scorta di 27 mensilità, finite le quali c’è la disperazione, per il licenziato e i suoi familiari.
Ci siamo allontanati del baratro economico, ma ci siamo avvicinati all’orlo del baratro sociale. Allora fermiamoci.
Se Monti la mette sul prendere o lasciare, lasciamo. Crisi di governo? Crisi di governo. Non c’è viaggio in Oriente che valga la coesione sociale.
Qui stiamo operando nel cervello della Nazione: basta l’errore di un millimetro e si creano invalidità permanenti. Qui stiamo decidendo un modello di Stato, non un accordo sindacale.
Perché la tutela del lavoro, è tutela di democrazia.
Massimo Marnetto
(22 marzo 2012)
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