DIRITTI CIVILI – Un milione e mezzo di bambini italiani vive in povertà assoluta
Carlo Troilo
a cura
Un milione e mezzo di bambini italiani vive in povertà assoluta: questa notizia tremenda passa quasi inosservata per il clamore suscitato dalle uscite su altri temi di esponenti cattolici: dal Papa, che chiede di garantire l’obiezione di coscienza per chi deve celebrare le unioni civili, a Monsignor Galantino, che invita ad accogliere “tutti gli immigrati” (spingendo a un distinguo perfino il cattolicissimo Alfano) fino al capo del Family Day, Gandolfini, che torna ad annunciare un referendum abrogativo e “per vendetta” crea anche comitati per il no nel referendum costituzionale di ottobre. Come per Snoopy, per Gandolfini “l’importante è partecipare”.
Al Papa rispondono indirettamente i giudici di diverse parti d’Italia, riconoscendo le stepchild adoption effettuate all’estero.
A Galantino risponde direttamente e con il consueto garbo Matteo Salvini (“Ha rotto le scatole”). Ma vien fatto di chiedere perché il Vaticano, per accogliere gli immigrati non ci mette del suo (oltre 4 miliardi di proprietà solo a Roma).
L’avvocato Giulia Bongiorno chiede che per il femminicidio sia previsto in ogni caso il “fine pena mai”. In 4 anni si sono verificati in Italia 500 uccisioni di donne. Dopo anni di giustizia “al maschile” (esemplare, il delitto d’onore) sono necessarie leggi “spudoratamente al femminile”
La Francia vara una legge contro la prostituzione (non è “una professione”, è tratta degli esseri umani e sfruttamento sessuale). Puniti i clienti. Un problema che il Vaticano e i nostri politici clericali – troppo presi a parlare dello “utero in affitto” come reato universale – non si pongono affatto.
Mario Caballero (sembra un personaggio di Totò) cerca clienti per la sua agenzia di madri surrogate negli USA: Operiamo in Carolina del Nord – spiega – “perché la California è invasa dai cinesi che stanno facendo lievitare i prezzi. Prendono anche tre surrogate contemporaneamente per avere quattro o cinque figli alla volta. Li vogliono tutti rigorosamente maschi”. Siamo rigorosi prima di dire di sì: “A un uomo che aveva 93 anni abbiamo detto di no”. Non è che ‘sto Caballero è un emissario della Lorenzin?
“L’avevo detto io” (la frase più sfiziosa del mondo): eutanasia per gli Alzheimer (l’avevo proposta nel 2012, nel mio libro “Liberi di morire”, per chi la chiede “ora per allora”). Oggi mi danno ragione studiosi tedeschi ed olandesi. Nemo propheta in patria.
Ultim’ora: un punto a favore di Bergoglio, che chiede di allontanare i vescovi che proteggono i preti pedofili. Per favore, Santità, fra qualche tempo ci fa conoscere i risultati del suo appello?
IN ITALIA
Povertà infantile
Mettendo insieme i dati ISTAT e qualche inchiesta, la realtà italiana che viene fuori è così sintetizzabile.
1. 1,1 milioni di bambini vivono in povertà assoluta; diventano 2 milioni se esaminiamo la povertà relativa (un bambino su 5)
2. la quota crescente di bambini poveri si accompagna alla diminuzione delle nascite. Nel 2015 sono state 488 mila, 15 mila in meno del 2014
3. I parametri che si usano per definire la deprivazione sono di tipo materiale (carenza di vestiti, giochi e cibo) e immateriale (possibilità di festeggiare il compleanno o fare almeno una settimana di vacanza l’anno) ma conteggiano, ad esempio, anche lo spazio per poter studiare in casa
4. Il futuro appare incerto e si fanno meno figli anche per concentrare benessere, cure e risorse su uno solo
5. L’indice di povertà relativa che tra il 1997 e il 2011 per i minori aveva oscillato su valori attorno all’11-12%, nel 2012 ha superato il 15% e ha raggiunto il 19% nel 2014
6. I bambini del Sud e quelli che vivono con un capofamiglia che ha frequentato appena le elementari presentano un rischio 4 volte superiore a quello dei residenti al Nord e dei figli di diplomati
7. Solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido e usufruisce di servizi integrativi. I divari tra le regioni sono impressionanti: tra Emilia e Campania/Calabria/Puglia ci sono anche 25 punti di distanza
8. La nostra spesa sociale è concentrata nella tutela della vecchiaia (nel 2014 equivaleva al 14% del Pil!) e spesso mancano le risorse per altri interventi più lungimiranti
9. La sinistra che oggi monopolizza il potere è “anzianista” e filosindacale e il renzismo non ha saputo/voluto cambiare marcia.
In generale – ci spiega studio della Fondazione Visentini – l’Italia non figura fra i paesi a più altro rischio perché la soglia della povertà è fissata a 9.500 euro l’anno, contro livelli più altri negli altri paesi (in Germania, 12.000).
Contrasto alla denatalità
Il think tank “Volta” (Giuliano da Empoli) ha presentato una serie di progetti per abbattere “il muro della gravidanza”, con maggiore possibilità di scelta per la donna sui periodi in cui assentarsi dal lavoro e coinvolgimento dei mariti/padri.
Unioni civili e stepchild adoption
Il premier Renzi ha affidato il tema delle adozioni al ministro per le riforme Boschi anziché al ministro Costa, che ha la delega per la famiglia. Polemiche del centro destra. A Costa – che aveva criticato le numerose sentenze che hanno riconosciuto le adozioni da pare di coppie gay – replica Palamara, membro togato del CSM: i magistrati devono poter interpretare le leggi, anche quelle relative alle adozioni. A Milano il candidato del centro destra Parisi annuncia che celebrerà le unioni civili, mentre l’ex sindaco Albertini sostiene che i sindaci non possono rifiutarsi di applicare le leggi. Interviene con decisione il ministro della Giustizia Orlando: la legge dice che il giudice “deve apprezzare il caso concreto”, e non si può non tenerne conto visto che in Italia ci sono migliaia di minori che nessuno adotta. Monica Cirinnà spiega con chiarezza un comma della “sua” legge che richiama la legge sulle adozioni del 1983: questa prevede che l’adozione sia possibile “quando vi sia la constatata impossibilità di un affidamento preadottivo”. E questa “impossibilità” è sempre stata identificata nella circostanza che per il minore non si trovino aspiranti all’affidamento. Sentenza del Tribunale dei Minori di Bologna: per il riconoscimento in Italia delle adozioni ottenute all’estero da coppie omosessuali basta l’anagrafe. Due sentenza a Torino riconoscono il diritto di altrettante coppie di donne sposate all’estero di riconoscere il figlio della compagna. Sono le prime sentenze dopo l’approvazione della legge Cirinnà e si richiamano alla vecchia legge sulle adozioni. La cosiddetta “adozione cogenitoriale” è riconosciuta in tutti i paesi europei che prevedono le unioni gay, eccetto l’Italia, la Repubblica ceca, l’Estonia, la Croazia, la Grecia e Cipro.
Gandolfini come Snoopy: per il referendum di ottobre, l’importante è partecipare
Il presidente del Family Day, il medico ultracattolico Gandolfini, avvia la raccolta firme per un referendum abrogativo della legge Cirinnà. La richiesta è di abrogare
solo la prima parte della legge, che aprirebbe la strada alle adozioni da parte di coppie gay.
Gandolfini ha costituito anche il comitato delle famiglie per il no al referendum costituzionale di ottobre. Motivo: fermare la deriva autoritaria di Palazzo Chigi. Gandolfini aveva annunciato la sua vendetta subito dopo la approvazione della legge Cirinnà: “Il popolo che ha detto no senza se e senza ma ai matrimoni gay presenterà il suo conto. Oggi si consuma uno strappo che avrà le sue conseguenze evidenti fra sei mesi”. Cosa c’entrino le unioni civili (per lui sono “matrimoni gay”, come per i clericali la maternità surrogata è “utero in affitto”) con la riforma del Parlamento o l’abolizione delle province Gandolfini non lo dice: per lui, come per Snoopy, “l’importante è partecipare”.
Ma le reazioni non sono incoraggianti. Da un lato il Governatore della Banca d’Italia Visco assicura che le banche porranno grande attenzione ai temi della inclusione e della diversità. In particolare, daranno piena attuazione a quanto previsto sul piano economico dalla legge sulle unioni civili. Dall’altro la CEI, per una volta, è prudente e rifiuta di mettere il cappello sulle iniziative di Gandolfini, mentre i suoi comitati per il no al referendum costituzionale di ottobre si rivelano un flop.
L’ingerenza del Papa e del Vaticano
Dopo aver detto più volte che la Chiesa non deve ingerirsi nelle cose dello Stato, il Papa afferma, a proposito delle unioni civili, che l’obiezione di coscienza deve essere garantita perché è un diritto, e questo vale anche per il funzionario pubblico, che é “una persona umana”. Torna poi a chiedere ai preti semplicità e povertà, ma si guarda bene dal tagliare i privilegi e lo sfarzo dei Cardinali (vedi l’attico di Bertone e la sua ristrutturazione, pagata con i soldi dei piccoli malati del Bambini Gesù). Intanto escono i dati sulle proprietà immobiliari della Chiesa nella sola Roma: oltre 4 miliardi. Agli alti prelati che vanno in pensione attici panoramici a 1.000 euro al mese.
E Bergoglio sfida anche la Francia, in una intervista al quotidiano cattolico “La Croix”: “Lo stato deve essere laico, gli stati confessionali finiscono male, ma la Francia è troppo laica”.
Sulla stessa linea del Papa, ma più virulento (da ex cappellano militare con pensione dello Stato italiano) il Cardinale Bagnasco, che dà per scontato “il colpo finale” dell’utero in affitto. Riemerge anche Ruini, che parla confusamente di “derive”. Ma perfino il ministro Alfano prende le distanze: “Il pensiero di Bagnasco non corrisponde alla legge sulle unioni civili”. E Mattarella richiama “il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ognuno, non solo come singolo ma anche nelle formazioni sociali (ndr: sinonimo di unioni civili) in cui si realizza la sua personalità”.
Amnistia e indulto. Carceri in vendita?
Luigi Manconi – senatore PD e presidente della Associazione “A Buon Diritto” – ha proposto, “in omaggio a Pannella”, di ridurre il quorum necessario per approvarle dai due terzi alla maggioranza assoluta. I due provvedimenti non sono “figli di un Dio minore” – ha dichiarato – ma previsti dalla Costituzione. Riguardano gli autori di reati minori e servono a ridurre l’affollamento carcerario. Non hanno effetti negativi, come dimostra il fatto che dopo l’indulto del 2006 la recidiva fu del 34,1%, mentre è del 68% per i detenuti che scontano la pena fino al termine della stessa.
Fa discutere la proposta del ministro Orlando di vendere alla Cassa Depositi e Prestiti le principali carceri poste nei centri urbani (San Vittore, Regina Coeli e Poggioreale) e costruirne di nuove in periferia. Fra i contrari, Manconi e Sala, fra i favorevoli, Parisi. Per Marco Cappato c’è il rischio che tutto si riduca ad una speculazione edilizia.
Aborto e obiezione
L’Ospedale San Camillo ha deciso di assumere due ginecologi che si dichiarano non obiettori. Secondo Margherita de Bac – che sul “Corriere della Sera” segue costantemente questa tematica – il provvedimento potrebbe suscitare reazioni negative, visto che il ministro della Sanità Lorenzin ha detto in Parlamento che queste sono forme “discriminatorie” di assunzione del personale medico. Eppure il problema esiste ed è grave, come dimostra il fatto che nel Lazio la percentuale di ginecologi obiettori è di 8 su 10 (a livello nazionale, 7 su 10), cui si aggiungono 7 anestesisti su 10 e la metà del personale non medico. La riprova giunge dal Consiglio d’Europa che – accogliendo un ricorso della CGIL Nuovi Diritti – ancora una volta ha accusato l’Italia di rendere difficile l’aborto. La questione viene riassunta in modo antitetico dal ministro Lorenzin (il numero degli aborti scende e quindi i medici non obiettori bastano) e dalla dottoressa Agatone, presidente della Associazioni ginecologi non obiettori (il cado degli aborti è solo apparente: l’insufficienza di medici abortisti fa di nuovi aumentare il ricorso all’aborto clandestino).
Femminicidio
Dopo la vicenda della ragazza romana uccisa e bruciata dal fidanzato, l’avvocato Giulia Bongiorno chiede che per il femminicidio sia previsto in ogni caso il “fine pena mai”. In 4 anni si sono verificati in Italia 500 uccisioni di donne. Dopo anni di giustizia “al maschile” (esemplare, il delitto d’onore) sono necessarie leggi “spudoratamente al femminile”
Immigrati
II segretario della CEI Galantino critica il governo per la mancanza di una politica organica sugli immigrati ed invita ad “accoglierli tutti”. Definisce Salvini (che aveva detto “il signor Galantino ha rotto le scatole”) “un piazzista da quattro soldi”. In questo clima arroventato il presidente dell’INPS dà ragione a Galantino sottolineando il fatto che i contributi previdenziali versati dagli immigrati (che quasi mai arriveranno a recuperarli con la pensione) valgono quasi un punto di PIL, mentre i 2,4 milioni di lavoratori stranieri producono l’8,8% della ricchezza nazionale. In un paese in cui presto un italiano su 4 sarà over 65, senza apporto degli immigrati si rischia il collasso del sistema previdenziale. Ma l’appello del Papa (ogni parrocchia accolga una famiglia) è caduto praticamente nel vuoto: ad oggi si conta un immigrato ogni 4 parrocchie. Perché nessuno dice a Bergoglio di farsi obbedire dai parroci o di aprire le migliaia di edifici semivuoti della Chiesa?
NEL MONDO
Francia, contrasto alla prostituzione
Dopo molti altri paesi europei, la Francia ha approvato una legge che contrasta la prostituzione con una contravvenzione di 1.500 euro a carico del cliente (3.750 più l’obbligo di un corso di educazione sessuale in caso di recidiva). Le motivazioni della legge: 1) una società civile non può tollerare la vendita dei corpi umani; 2) l’idea dei “bisogni sessuali incontenibili” dei maschi appartiene a una concezione arcaica e degradante della sessualità che favorisce lo stupro; 3) la prostituzione non può in alcun modo essere considerata un’attività professionale, a motivo dello stato di costrizione che per lo più è all’origine dell’ingresso in essa, e si configura invece come tratta degli esseri umani e sfruttamento sessuale.
Maternit&ag
rave; surrogata: l’America cerca clienti in Italia
A Roma, in un albergo a 5 stelle, Mario Caballero, direttore e fondatore dell’agenzia Extraordinary Conceptions, incontra le coppie che vogliono ricorrere all’utero in affitto, una pratica vietata dalla legge 40.
Caballero assicura che non ci saranno problemi legali e cita maldestramente il caso di Nichi Vendola: i vostri figli avranno il passaporto americano e voi sarete segnati come loro genitori.
Operiamo in Carolina del Nord – spiega – “perché la California è invasa dai cinesi che stanno facendo lievitare i prezzi. Prendono anche tre surrogate contemporaneamente per avere quattro o cinque figli alla volta. Li vogliono tutti rigorosamente maschi». Siamo rigorosi prima di dire di sì: “a un uomo che aveva 93 anni abbiamo detto di no”.
E le madri surrogate? “Per tutta la gravidanza le madri vengono seguite da una psicologa “perché devono capire che questo è un business , non devono essere emotive devono pensare al business”. Costo dell’operazione: tra i 130 mila e i 160 mila dollari, da pagare in quattro rate, al netto dei regali previsti, ma non obbligatori, per le madri surrogate.
Demenza ed eutanasia
“BioEdge” sintetizza lo studio di un gruppo di studiosi olandesi e tedeschi apparso sul “Journal of medical ethics”: l’opinione prevalente è che la volontà espressa quando si é lucidi di ottenere l’eutanasia qualora si cada in condizioni di demenza deve essere rispettata.
Una piccola gratificazione personale perché – almeno in Italia – credo di essere stato il primo a sostenere nel 2012, nel mio libro “Liberi di morire”, la possibilità di chiedere l’eutanasia, ora per allora, in caso di Alzheimer o altre forme di demenza.
(20 giugno 2016)
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