Don Gallo: “Accoglienza, non respingimenti. Ponti, non razzismo”
don Andrea Gallo
All’inizio dell’anno nuovo sono rimasto profondamente deluso. Da bambino nella mia povera famiglia era gioiosa l’attesa per l’arrivo dei Re Magi. Nella festività dell’Epifania non mi è pervenuto nessun autentico dono. Né dallo Stato, né dalla mia Chiesa che amo. Nulla dalle Istituzioni. Niente dai partiti, niente dal Governo né dall’opposizione.
Tempeste, gelo, freddo, per le strade e nei nostri cuori.
Mi son chiesto amaramente come mai? Mi ha informato tempestivamente l’arcivescovo di Agrigento, Monsignor Francesco Montenegro, che ha posto una scritta nel presepio della sua cattedrale di San Gerlando: “Si avvisa che quest’anno Gesù Bambino resterà senza regali: Magi non arriveranno perchè sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati“.
Si tratta della Diocesi in cui rientra anche Lampedusa, pertanto di fermi alla frontiera se ne intendono.
Le leggi del respingimento sono di quanto più antievangelico possa esistere. Accogliere è l’unico verbo che i Cristiani possono coniugare davanti alla persona che bussa alla porta. Circa cento volte la Bibbia sottolinea la tutela dello straniero.
Oggi avvertiamo solamente la paura dell’emigrazione che diventa un sentimento politico che si può cavalcare e produce maggioranze.
Nessuno ammette il razzismo e, come la mafia, non esiste. Invece è strisciante, imbarazzato ma efficace lo stesso.
È perlomeno sorprendente la nascita del “partito dell’amore” che taccia altri come seminatori di odio. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” mi viene da esclamare! Confessiamo onestamente i nostri tanti episodi di xenofobia, omofobia, razzismo. Quale campagna ci aspetta per le prossime elezioni regionali?
Scoppia la guerriglia a Rosarno in Calabria, dove i caporali passano la mattina per portare i “negri” negli aranceti per lavorare a 20-25 euro al giorno, dall’alba al tramonto. Nessuna giustificazione per gli episodi di violenza di questi lavoratori stranieri accampati in condizione disumane in alcune strutture in disuso in periferia.
In questo contesto, chi ha seminato da tempo la zizzania dell’odio? Quando un gruppo grida Barabba c’è sempre qualche fariseo, ipocrita che nell’ombra sobilla.Sono gli impresari della paura. Si ritrovano ovunque. Continuano a gridare. Si fanno scudo della legalità e della sicurezza. E i rapporti umani? La relazione?
Per le donne e gli uomini di buona volontà occorre programmare decisamente il sentimento della Fraternità. Può unire tutti: credenti e non credenti, agnostici e atei. Non si può rispondere alla migrazione che nè sbarramenti, nè espulsioni, nè naufragi fermeranno con misure inutili, solamente repressive, disumane, con ostilità e indifferenza.
Creiamo ponti, dialogo, ascolto e accoglienza.
Nessuno si illuda. Occorre tanta fatica, disponibilità, condivisione. Tutta l’Europa è chiamata a rispondere onestamente.
Ritroveremo la spinta decisiva per affrontare nel rispetto di tutte le leggi, con la bussola della Costituzione repubblicana, i problemi di tutti: doveri, diritti, lavoro, casa, salute, scuola, pensioni… Difesa dell’ambiente.
Accogliere, anche perché non è vero che la nostra coscienza personale e di gruppo si afferma proteggendola da ogni innesto. Al contrario scopriamo che “siamo” solo grazie al confronto con chi è diverso da noi, perchè lì sperimentiamo la nostra identità”, la liberiamo, la ritroviamo rafforzata da una consapevolezza nuova.
Accogliere, allora. Perché accogliere vuol dire ascoltare la vita, qualunque linguaggio essa parli.
Meno esternazioni, comitati per e non contro. Per condividere le speranze e le gioie dei drammi e delle sofferenze delle donne, dei bambini e degli uomini del nostro tempo.
“Dimmi che escludi e ti dirò chi sei!”.
(20 gennaio 2010)
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