Don Vitaliano: “Nella mia chiesa la bandiera No Tav”

don Vitaliano Della Sala

, da donvitaliano.it

Carissime sorelle e fratelli della Valsusa,

come segno di solidarietà con la vostra lotta in difesa del vostro territorio e del vostro futuro, da oggi la bandiera NO-TAV sarà esposta nella nostra chiesa parrocchiale; ci ricorderà continuamente quello che sta avvenendo in Val di Susa: da una parte la grande voglia di democrazia e partecipazione da parte vostra, nei confronti di un progetto che a detta di molti esperti è dispendioso, dannoso e inutile; e, dall’altra, l’ottusità delle Istituzioni che, a volte in buona fede, spesso per pregiudizio, ripicca, interesse o calcolo, vogliono imporvi la Tav.

Penso che un territorio appartenga soprattutto a chi lo abita e nessuno, nemmeno i rappresentanti dello Stato, possono arrogarsi il diritto di decidere, da soli, per quel territorio, senza consultare, discutere e ascoltare chi in quel territorio ci vive.
E ancora più assurdo e pericoloso che alcuni esponenti della politica nazionale dicano che, a questo punto, non si può far vincere chi manifesta, altrimenti si creerebbe un rischioso precedente! Cioè, si va avanti nella realizzazione del progetto, anche se si ha torto, per ripicca, perchè lo Stato non può perdere. Penso che è vero esattamente il contrario: uno Stato non perde affatto quando, ascoltando i propri cittadini, ha il coraggio di cambiare idea. Infondo sono i cittadini i sovrani del nostro Paese, non i partiti – quando non fanno gli interessi dei cittadini – nè i potentati economici, nè le solite grandi imprese che pur di guadagnare asfalterebbero tutta la Valle Padana, trasformerebbero il Colosseo in uno stadio di calcio, cementificherebbero lo Stretto di Messina.

La bandiera NO-TAV in chiesa, ci ricorderà che dobbiamo pregare per voi e impegnarci insieme per pretendere che il Presidente del Consiglio Monti, passato repentinamente e pericolosamente dalla sobrietà alla durezza nelle decisioni, visto che non è stato eletto democraticamente dai cittadini, non cominci a provare gusto a decidere da solo, o consultandosi esclusivamente con chi è d’accordo con lui: non oso pensarci, ma sarebbe l’anticamera di una moderna tirannia!
Spero e prego che si ritorni al buon senso: si sospendano i lavori e le manifestazioni, e si istituisca un vero tavolo di confronto, attorno al quale nessuno parta con pregiudizi, imposizioni e decisioni già prese, ma tutti siano disposti anche a cambiare totalmente idea, se le ragioni dell’altro sono convincenti.

Un fraterno abbraccio a tutti. Il Signore benedica la Valsusa.

(4 marzo 2012)

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