Elezioni, dialogo e cronaca nera

MicroMega

di Furio Colombo

Sicilia. Gli elettori di sinistra si sono finalmente fatti sentire. Nessuno è andato a votare, dando una prova straordinaria di compattezza e disciplina. Finalmente non una crepa, non un dissenso nel voto di sinistra siciliano. Ascoltati gli interventi e le vigorose prese di posizione nazionali, visti i nomi dei candidati esibiti in Sicilia, decisione unanime: a casa. Dice Rita Borsellino: “Alla gente qui non interessa più nulla. Prevale la sfiducia, la consapevolezza che nulla potrà cambiare fin quando i partiti resteranno così lontani e incapaci di ascoltare”. (La Repubblica, 17 giugno.)

Il terreno del dialogo un po’ si restringe. Noi dell’opposizione potremmo proporre ronde di soldati con la bandiera per dimostrare che non sono soldati di Bossi. Oppure proporre ai buoni amici leghisti, mentre agguantano stranieri o italiani troppo bianchi o troppo neri che sembrano straniero (fino al civile chiarimento che avverrà al Cpt più vicino) di distribuire ai cittadini manifestini in cui si spiega che il tricolore non è carta igienica e non va usato nel modo colorito suggerito da quel burlone di Bossi.

Presidente della Repubblica firma falso decreto che gli viene sottoposto con l’inganno. Quando vede quello vero, che porta la sua firma ma non è quello che ha firmato, lo annuncia immaginando costernazione. Brevi cenni sulla stampa italiana e faccia di bronzo dei ministri intenti al “gioco delle tre carte” che chiedono annoiati: “Quale decreto”? Intanto le ronde, che comprendono anche giovani del Pd che hanno offerto con slancio la loro inesperienza, stanno già lavorando. Vai a seguire un decreto falso! In pochi giorni ce ne sono già tanti….

18 giugno 2008


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