Ergastolo ostativo, la sentenza della Corte europea ignora la storia e le sue tragedie
Angelo Cannatà
Oggi Falcone dobbiamo difenderlo ancora: dall’abolizione della sua legge sull’ergastolo ostativo. La decisione della Cedu è errata, figlia di vuote astrazioni, cerebralismi giuridici, garantismo estremo, ignoranza di ciò che davvero è la mafia. L’ergastolo ostativo nasce da un’attenta strategia e dalla tragica realtà della storia italiana. Urge un promemoria: 12 marzo ’92: la mafia uccide Lima ex sindaco di Palermo; 23 maggio ’92: Falcone salta in aria a Capaci con la moglie e tre uomini della scorta; 19 luglio ’92: a Palermo un’autobomba uccide Borsellino e cinque agenti della scorta; 14 maggio ’93: bomba a Roma (15 feriti); 27 maggio ’93: bomba a Firenze nei pressi degli Uffizi, muoiono 5 persone; 27 e 28 luglio ’93: esplodono due autobomba: a Milano (5 morti) e a Roma (20 feriti); 15 settembre ’93: a Palermo è ucciso don Puglisi, parroco antimafia. Chiedo: c’è un altro Paese in Europa dove in due anni ci siano stati attentati, stragi, omicidi così numerosi? Dove Cosa Nostra sia stata così efferata contro lo Stato (e in continua trattativa con lo Stato)? No. E allora, perché l’Italia dovrebbe avere una legislazione antimafia uguale a quella di un paese scandinavo dove diversa è la vita sociale-politica-civile?
Insomma, i pericoli erano/sono evidenti ma indicarli non è servito a nulla. La Consulta il 22 ottobre, e il Parlamento dopo, seguiranno la Cedu o rifiuteranno di smantellare l’antimafia? In passato il Pd propose leggi contro il “fine pena mai”. Sarà scontro coi 5Stelle? Vedremo. Intanto, registro che aveva visto bene Bocca: “La ragione per cui Falcone dovrebbe avere una medaglia d’oro della Resistenza è per quella folle volontà di resistere al peggio… per cui un uomo di cinquantatré anni va alla morte in un mondo di ladri e di furbastri che hanno messo a sacco lo Stato… e si permettono oggi di versare lacrime di coccodrillo.” Ecco, se la legge Falcone odiata dai boss verrà abolita, chi non ha detto una parola per impedirlo non commemori più il magistrato ucciso a Capaci. Egli non merita falsi rituali, ma il rispetto delle sue battaglie e delle sue idee: il riguardo dovuto a chi ha sacrificato la vita per la giustizia.
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