Fabrizio Giacone: Dov’è la società civile?

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C’è un rischio di fascismo?
Quello del 2008 non si chiama fascismo ma è la stessa cosa. Come ho letto su una rivista online qualche giorno fa (non mi ricordo quale rivista… cominciava per micro… qualcosa ;-)) "Il fascismo arriva con la denigrazione della cultura, con la lotta contro la scuola, con l’omologazione mediatica dei cittadini, con l’esaltazione della capacità comunicativa come capacità di governo, con la costruzione del nemico, con l’appello alla paura". Non sembra anche a voi di ritrovare in quelle parole lo stile politivo e tutti i primi atti del governo Berlusconi? Silvio stesso ormai lo si vede solo più con la polo nera, perchè lui non porta la camicia nera, lui pensa a lavorare prima ancora di essere antifascista!

Il Pd è irrecuperabile?
Con questa classe dirigente, SI. Deve cambiare radicalmente la classe dirigente. Attenzione, però a non fare lo sbaglio di "buttare via" i vecchi con i giovani rampolli-rampanti che stanno scalpitando al momento, altrimenti sarebbe la solita storia: cambiare tutto per non cambiare niente. E ve lo dice uno che ha deciso di entrare nel PD per provare, nel proprio piccolo – anzi nel proprio micro, a cambiare le cose dall’interno, partendo dal territorio nel quale vivo. Sul mio blog www.fabriziogiacone.blogspot.com all’etichetta PD trovate quello che è successo finora dalla creazione del coordinamento territoriale di cui faccio parte, e le mie personali considerazioni.

Le primarie lo possono rinnovare?
Qui bisogna distinguere i livelli. A livello di base (cioè a livello di coordinatori territoriali) si rischia anche di trovare della gente, quegli elettori democratici che ancora marcano quella "differenza morale" prima ancora che politica. Ma anche in questo caso sono una minoranza. Tutto è stato confezionato più o meno per spartire i posti di coordinatore tra ex DS ed ex DL. Ma c’è una speranza: i coordinamenti durano in carica 2 anni e dovranno essere rinnovati. Se al prossimo giro ci fosse un grosso movimento di "civili" che si candida (e vista l’aria che tira nell’elettorato potrebbero anche vincere), allora potrebbe cominciare a spezzarsi quella catena che lega il territorio al livello superiore che è già un piccolo frammento di casta. E così via fino al vertice nazionale.
E’ un’utopia? Forse, ma al momento la vedo l’unica speranza possibile. Sicuramente più realizzabile che non il processo inverso, cioè un cambio della classe dirigente dall’alto!

Vale la pena una nuova stagione di referendum?
Su questo concordo con chi sostiene che va prima ridefinito lo strumento referendum, altrimenti è un’arma a doppio taglio. Nemmeno Berlusconi con il suo potere mediatico è riuscito a far passare il referendum in Sardegna per abrogare la legge sul piano paesaggistico e alcuni articoli della norma sulla gestione dell’acqua. Non è stato raggiunto il quorum.

E’ necessaria (e possibile) una lista civica senza partiti alle europee?
Possibile sempre, necessaria non lo so.
Devo dire che condivido gran parte dell’editoriale di Flores. Ma quando dice "E’ necessaria una sconfitta disastrosa", pur condividendone il principio, mi chiedo: questa classe dirigente avrebbe la dignità di dimettersi? Adattando a questa situazione un intervento che Travaglio ha fatto poco prima delle elezioni di aprile, la nostra leadership è talmente autoreferenziale che se anche a votarli ci andassero 3 persone comincerebbero a litigare su come spartirsi i posti. Secondo me non c’è bisogno di una lista civica alle europee per segnare il tracollo del PD. Temo che subirà un calo tra il 5 e il 10% di quanto preso alle politiche. Il problema è che, temo, la lista civica porterebbe via voti a qualcun altro sensibile a questi temi (tipo Di Pietro). Si tratta pur sempre di una lista di nicchia: dove è tutta questa società civile (parlando in termini strettamente quantitativi)? Quanta gente, sul totale degli elettori, è dotata del senso civico (perdonatemi ma non so come altro definirlo), della voglia di impegnarsi, della voglia di prendersi delle responsabilità nei confronti di tutti che ben è raffigurata dai vari Flores, Colombo, Travaglio, Grillo (a modo suo pure lui!)… il popolo di piazza Navona? Pochi, pochissimi, sul totale degli elettori e chi li potrebbe eleggere sono gli stessi che sono rimasti delusi dal PD. Almeno così la vedo io.
Perdonatemi l’eccessiva lunghezza!
Buon lavoro

Fabrizio Giacone
www.fabriziogiacone.blogspot.com


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(8 ottobre 2008)



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