“Fare chiarezza sul MES”. Lettera aperta di 35 economisti al ministro Gualtieri

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Molti commentatori e molti rappresentanti politici sostengono che il ricorso al fondo MES per combattere le conseguenze dell’epidemia in corso non comporta condizioni oltre a quella del divieto dell’uso per altri scopi delle somme ottenute. In particolare, in audizione in Parlamento il commissario europeo Gentiloni ha dichiarato espressamente che "le condizionalità macroeconomiche che hanno caratterizzato la crisi precedente sono state eliminate per queste linee di credito straordinarie destinate alla sanità" (come riportato dal Sole-24 ore del 1° settembre).
Tuttavia questo è vero per l’accesso al prestito, mentre per quanto riguarda il periodo successivo i rinvii alla legislazione europea (e in particolare al Regolamento 472/2013) comportano per il debitore il regime di “Sorveglianza rafforzata”, in base al quale può essere richiesto di "adottare misure correttive volte a evitare ogni problema futuro riguardante il finanziamento sul mercato”. Inoltre l’art.14 del trattato del MES stabilisce che “il suo Consiglio di Amministrazione adotterà direttive particolareggiate inerenti alla modalità di applicazione” dopo che la domanda sia stata avanzata, e che il paese debitore sarà sottoposto a sorveglianza post-programma sui suoi conti pubblici sino alla restituzione del 75% dell’importo dovuto.
Nella lettera del vice presidente della Commissione Dombrovskis e del Commissario Gentiloni si afferma che – per l’accesso al prestito – non vi saranno altre condizionalità che quella sulla destinazione della somma ottenuta, affermazione poi ripresa in una dichiarazione dell’Eurogruppo. Ma nessuna decisione è stata assunta in modo formale sulla non applicazione delle altre norme richiamate, il cui rispetto qualunque Stato membro può pretendere in qualsiasi momento.
È possibile che esistano altre decisioni formali di cui i firmatari di questa lettera non sono a conoscenza. Chiediamo pertanto al ministro Gualtieri di volere cortesemente indicare se esistono atti giuridicamente vincolanti idonei a modificare l’assetto normativo dei prestiti MES, e nel caso di indicarceli.

Nicola Acocella, Università di Roma “La Sapienza”
Giuseppe Amari, Fondazione Matteotti, Roma
Lucio Baccaro, Max Plank Institute for the Study of Societies, Colonia
Annaflavia Bianchi, Economista, Bologna
Maria Luisa Bianco, Università del Piemonte Orientale
Paolo Borioni, Università di Roma “La Sapienza”
Sergio Bruno, Università di Roma “La Sapienza”
Rorita Canale, Università di Napoli “Parthenope”
Sergio Cesaratto, Università di Siena
Carlo Clericetti, giornalista
Marco Dani, Università di Trento
Massimo D’Antoni, Università di Siena
Giovanni Dosi, Scuola Superiore S. Anna, Pisa
Enrico Grazzini, giornalista e saggista
Andrea Guazzarotti, Università di Ferrara
Riccardo Leoni, Università di Bergamo
Enrico Sergio Levrero, Università Roma 3
Stefano Lucarelli, Università di Bergamo
Ugo Marani, Università di Napoli “L’Orientale”
Massimiliano Mazzanti Università di Ferrara
Guido Ortona, Università del Piemonte Orientale
Gabriele Pastrello, Università di Trieste
Anna Pettini, Università di Firenze
Paolo Piacentini, Università di Roma “La Sapienza”
Paolo Pini, Università di Ferrara
Felice Roberto Pizzuti, Università di Roma “La Sapienza”
Riccardo Realfonzo, Università del Sannio
Simonetta Renga, Università di Ferrara
Robero Schiattarella, Università di Camerino
Alessandro Somma, Università di Roma “La Sapienza”
Antonella Stirati, Università Roma 3
Giuseppe Tattara, Università di Venezia
Mario Tiberi, Università di Roma “La Sapienza”
Leonello Tronti, Università Roma 3
Andrea Ventura, Università di Firenze

Gennaro Zezza, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
(16 settembre 2020)





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