Gelmini taglia il sostegno, che ne sarà dei bimbi disabili?

MicroMega

Cara MicroMega,
la civiltà di un popolo si evince da come si occupa dei propri figli, e di come educa le giovani leve.
Per tanti anni la scuola italiana è stata in prima fila, additata come esempio, ed imitata in ogni latitudine; con l’introduzione del decreto Gelmini rischiamo di fare un salto indietro di trent’anni, per come è impostato.
Non entro nel merito del decreto, ancora fumoso, ma che lascia prevedere, per chi, come me è genitore di un bimbo disabile un futuro, dovrà fare i conti con il taglio del sostegno, necessario a coloro che, incolpevolmente non riescono a stare al pari dei propri compagni; la casistica è molto ampia e variegata, nel mio caso, pur in presenza di una patologia (tetraparesi spastica con epilessia), i risultati ottenuti sono da considerarsi di assoluta eccellenza.
Ovviamente il merito va condiviso con un personale scolastico di assoluta eccellenza, dal dirigente all’ultimo operatore a.t.a. che, in completa sinergia, opera per permettere al ns Raffaele di rimanere all’interno di un contesto sociale favorevole.
Che fine faranno i prossimi bambini, in classi numerose, e con un solo docente? Non è scritto da nessuna parte cosa sarà dei prossimi bimbi disabili, e di chi si occuperà di loro, o forse la Gelmini pensa di metterli tutti assieme, magari in scuole speciali, lontani dalla vista “degli altri”, i cosiddetti normali, come per molti anni venivano reclusi coloro che non rispondevano ai requisiti richiesti, come le famose sezioni H, destinate ai derelitti ed ai poveri. Non c’è che dire,assieme al suo esimio collega Brunetta, che vuole rivedere la legge 104, si stà preparando un futuro a tinte fosche, e non esito a definire tutto ciò un disegno di stampo clerico-fascista.

Giuseppe Pani



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