Governo Ombra: istruzioni per l’uso

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All’Istituto Nazionale di Meteorologia Politica si è tenuto un seminario sul Governo Ombra, tema di attualità nel nostro paese. Riportiamo i punti di maggiore interesse emersi durante i lavori.
Innanzi tutto un "governo ombra" non va confuso con un governo in esilio che, caso mai, può diventare "un’ombra" di governo, dove ombra è inteso in senso riduttivo. Un governo ombra non va mai in esilio. Solitamente si trasforma gradualmente nell’ombra di un governo ombra, fino a svanire come una bolla di sapone. La prima avvisaglia della sua incombente scomparsa, ha sottolineato un meteorologo politico, è il diffondersi della valutazione : "Ah, quel governo ombra…Ormai è l’ombra di se stesso."
Affinché possa nascere un governo ombra è necessario, ovviamente, che vi sia un governo sole. Un caso recente è quello del governo costituito e presieduto dall’onorevole Veltroni; esso, proclamandosi "ombra" del governo Berlusconi, ha riconosciuto, implicitamente, che questo era il governo sole.
Un governo ombra ha meriti pratici e funzioni psicologiche. Sul piano pratico non fa assolutamente niente e siccome "chi non fa, non falla", non può commettere alcun errore; il che, per un governo, non è merito da poco.
Sul piano psicologico il governo ombra ha una funzione curativa ed una ricreativa.
Costituisce un rimedio per chi è in crisi di astinenza governativa, al quale darà un certo sollievo. Poter dire "sono presidente di un governo ombra", "domani avremo una riunione di ministri ombra", probabilmente è come prendere un placebo: non cura ma dà l’impressione di sentirsi meglio. Con un certo cinismo, si potrebbe definire il governo ombra come il Metadone politico dei trombati.
La funzione ricreativa è analoga a quella dei giochi infantili di fantasia, cioè dei giochi avviati dalla proposta: "facciamo finta che…". I ragazzi ipotizzano di giocare ai tre moschettieri, alle guerre stellari, a poliziotti e banditi, mentre i ministri ombra potranno giocare al "facciamo finta che io sono il ministro dell’economia e tu quello della difesa?", "facciamo finta che dobbiamo decidere se andare o no in Iraq?, "si dice che io ho un tesoretto e tu vuoi prendermelo?", eccetera. Dunque un governo ombra dà la possibilità, ai ministri ombra, di svolgere attività ludiche rigeneranti e stimolare la fantasia, mantenendo attiva la mente.

Fin qui tutto è chiaro. La costituzione di un governo ombra presenta però anche problemi di natura formale. Tutti i ministri ombra sono uguali oppure il ministro ombra di un ministro sole senza portafoglio vale di meno? Un ministro ombra può avere un sottosegretario ombra, oppure tale sottosegretario non può esistere in quanto sarebbe ombra di un’ombra?
Se un ministro sole si dimette, il ministro ombra corrispondente è tenuto anche lui a dimettersi? Nel caso di un rimpasto nel governo sole il presidente del governo ombra dovrà fare altrettanto con i corrispondenti ministeri ombra?

Infine un problema formale ma sostanziale. Quale valore ha un governo ombra che si è autoproclamato e non è scaturito da istituzioni pertinenti? Non esistono, allo stato, né una costituzione ombra né un presidente ombra della Repubblica.
D’altra parte, con tanti aspiranti alla presidenza vera della Repubblica rimasti insoddisfatti,. trovarne uno che si presti, come presidente ombra, alla conferma del governo ombra non dovrebbe essere difficile. Come dovrebbe essere facile arrivare a una completa costituzione ombra, verso la quale sono già stati fatti numerosi passi avanti.
Il seminario si è concluso con l’auspicio che i promotori del governo ombra propongano, alla parte politica soleggiata, qualche riforma bipartisan in questo senso. Non dovrebbero trovare opposizione perché, secondo gli esperti, un governo ombra non si nega a nessuno. Proprio come un sigaro.

(13 maggio 2008)



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