Il caso Maiani
«Il merito ha trionfato sulla politica in Italia»: così la prestigiosa rivista americana Science aveva salutato la nomina del professor Luciano Maiani alla guida del Cnr, il più importante istituto di ricerca italiano.
Maiani era stato nominato dal ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi attraverso una procedura innovativa, che aveva premesso – come ha osservato la rivista inglese Nature – di «rompere con la famigerata lottizzazione politica». Il suo nome era stato scelto da una terna di nomi, comprendente anche quello del biologo Riccardo Cortese e dell’ingegnere Francesco Profumo, fornita al ministro da un Comitato di alta consulenza, composto da importanti personalità della comunità scientifica italiana ed europea.
Ma le due riviste scientifiche si erano espresse prima che l’affaire Sapienza si abbattesse come un ciclone sull’università italiana e rischiasse di far saltare la nomina di uno dei più prestigiosi scienziati del nostro paese, «reo» di aver sottoscritto la lettera dei 67 «cattivi maestri» che si sono pronunciati contro la partecipazione di papa Ratzinger all’inaugurazione dell’anno accademico del più grande ateneo pubblico d’Europa.
A giudizio di molti politici italiani, infatti, le opinioni dell’eminente fisico Maiani sugli ospiti che la sua università sceglie di chiamare per partecipare a una cerimonia di inizio anno, sono dirimenti nel valutare la sua candidatura alla guida di un ente di ricerca scientifica. «Sarebbe un’onta per il Cnr», ha dichiarato lo scorso 29 gennaio l’esponete di An Maurizio Gasparri, «avere al vertice uno dei firmatari dell’appello che ha portato all’impedimento della presenza alla Sapienza del Santo Padre. Maiani è un cattivo maestro. Lo ammetta ed eviti di assumere un incarico del quale non è degno». Precedentemente il parlamentare Udc Luca Volonté aveva chiesto al governo di «ritirare il nominativo di Maiani ancor prima che le commissioni parlamentari competenti siano chiamate a esprimere il necessario parere per le nomine. Così facendo», aveva aggiunto Volonté, «si eviterebbe al parlamento l’imbarazzo di un giudizio nei confronti di chi, con un atteggiamento giacobino al pari degli altri firmatari della lettera, ha dimostrato un’assoluta mancanza di rispetto non solo nei confronti della laicità dello Stato, ma anche della scienza stessa».
Come si è accennato, il nome di Maiani era stato scelto dal ministro Mussi con una procedura innovativa (commissari di altri paesi europei accanto a quelli italiani) e analoga a quella adottata per l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e per l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Il Cnr era senza direzione dallo scorso 30 luglio, da quando cioè si era dimesso l’allora presidente Fabio Pistella. Il 14 dicembre il ministero dell’Università ha ricevuto la rosa dei tre candidati dal Comitato di alta consulenza. La scelta di Mussi è caduta sul nome di Maiani, già presidente dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) dal 1993 al 1997 e direttore generale del Cern (Consiglio europeo di ricerche nucleari) dal 1997 al 2003. Maiani è uno dei maggiori fisici a livello internazionale. Il suo campo di ricerca si concentra in particolare sulla fisica dei quark e la descrizione delle interazioni fisiche fondamentali (insieme a Sheldon Lee Glashow, premio Nobel per la Fisica nel 1978, e John Iliopoulos ha formulato l’ipotesi dell’esistenza di un quarto tipo di quark – il quark charm – accanto ai tre originari, poi confermata nel 1974 negli esperimenti degli acceleratori lineari di Stanford e di Brookhaven). Il nome di Maiani compare al secondo posto per tutti gli anni Novanta nella classifica degli studi di fisica delle particelle più citati al mondo e attualmente si trova al sesto posto. Maiani ha inoltre lavorato a moltissimi progetti ed esperimenti internazionali di fisica delle particelle come Alpi, Euroball, Dafne, Virgo e al più grande acceleratore di particelle del mondo che sta per iniziare la sua attività al Cern, il Large Hadron Collider. Quattro le lauree honoris causa ricevute, che si sommano a molti altri riconoscimenti, fra i quali il premio Sakurai, conferito dall’American Physical Society, e la medaglia d’oro del presidente della Repubblica italiana ai benemeriti della scienza e della cultura.
Il 21 dicembre il consiglio dei Ministri ha approvato la scelta di Maiani e il 28 dicembre la nomina è stata trasmessa dal ministro dei Rapporti con il parlamento alla presidenza della Camera che l’ha annunciata all’assemblea nella prima seduta utile, il 14 gennaio 2008 (tre giorni prima della visita del papa in programma alla Sapienza). E sono cominciate a montare le polemiche, nonostante il vasto apprezzamento che in Italia e all’estero il nome di Maiani ha suscitato all’indomani del pronunciamento del consiglio dei Ministri. Lo stesso rettore della Sapienza Renato Guarini, destinatario della lettera dei 67 professori firmata anche da Maiani, aveva dichiarato: «La nomina di Luciano Maiani alla presidenza del Cnr conferma l’eccellenza della scuola di fisica della Sapienza e la capacità della nostra università di esprimere figure di altissimo profilo scientifico nel panorama nazionale e internazionale». Di avviso diverso sono stati invece molti membri della commissione Istruzione pubblica del Senato e della commissione Cultura della Camera chiamati a esprimersi sulla nomina.
Nella seduta del 16 gennaio 2008 (tutti i virgolettati che seguono sono tratti dai resoconti ufficiali pubblicati sui siti di Camera e Senato) il senatore Franco Asciutti di Forza Italia, «nel rammentare che il candidato risulta firmatario della lettera nella quale un esiguo gruppo di docenti ha espresso un orientamento contrario alla presenza del Pontefice in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico», si è pronunciato contro la designazione del professor Maiani al vertice del Cnr poiché tale posizione è «incompatibile con un atteggiamento equilibrato e laico». Il senatore Paolo Amato, sempre di Forza Italia, ha invece stigmatizzato l’impostazione proposta da alcuni colleghi della maggioranza secondo la quale occorrerebbero «valutare la candidatura del professor Maiani sulla base delle sue capacità professionali e non dei suoi orientamenti ideologici», dal momento che «la contestazione al Pontefice ha riguardato proprio il merito delle sue opinioni». Sostanzialmente sulla stessa linea anche gli altri rappresentanti dell’opposizione.
Merita tuttavia una particolare attenzione anche la «strategia difensiva» perseguita al Senato dalla maggioranza per replicare agli attacchi degli esponenti di centro-destra. Le senatrici Rina Gagliardi (Rifondazione comunista) e Maria Agostina Pellegatta (Comunisti italiani) hanno – ovviamente – giudicato inammissibile un confronto che comprendesse elementi non strettamente connessi al curriculum e alle competenze scientifiche del candidato (questo ovvio approccio è invece sembrato al senatore forzista Giovanni Mauro «un maldestro tentativo della sinistra estrema di erigere barricate e di attribuire posizioni oscurantiste all’opposizione»). Altri senatori della maggioranza hanno preferito difendere Maiani non già basandosi sui suoi meriti scientifici e manageriali, ma minimizzando il suo dissenso sull’invito di Guarini al pontefice. Il senatore Andrea Ranieri del Partito democratico, ad esempio, ha invitato a «non enfatizzare i fatti di cronaca» ricordando che «il documento è stato sottoscritto dai doce
nti a novembre ed era esclusivamente rivolto al Rettore; solo successivamente, con il dissenso di Maiani, esso è stato reso pubblico e ha causato una crescente mobilitazione». Ranieri ha inoltre precisato che «il professor Maiani ha assunto una posizione chiara, rimettendosi alla decisione del Rettore e dissociandosi dall’uso pubblico del documento proprio per ragioni di laicità». Il ragionamento suggerisce evidentemente che la nomina di Maiani deve essere difesa non perché il suo percorso professionale e le sue competenze scientifiche risultano assolutamente rispondenti al ruolo che dovrà ricoprire, ma perché le sue opinioni non sono poi così difformi da quelle dell’establishment politico che nella stragrande maggioranza ha bollato la contestazione all’intervento del papa alla Sapienza come un esempio di intolleranza laicista.
Chi ha messo invece in discussione i titoli del professor Maiani per guidare il Cnr è stata l’onorevole Gabriella Carlucci. Eletta nel 2001 e confermata nel 2006 nelle file di Forza Italia, i «titoli» dell’onorevole Carlucci per prendere parte ai lavori della commissione Cultura della Camera restano tuttora ignoti. La biografia pubblicata sul suo blog – dopo un fitto elenco di conduzioni televisive, fra cui quelle di Azzurro, Festivalbar, Cantagiro, Cocco, Giallo, Luna di Miele, Piccolo Grande Amore e Buona Domenica – descrive così il suo ingresso in parlamento: «Al temine di una campagna elettorale molto dura Gabriella è divenuta Onorevole Carlucci, riscuotendo ben 33.887 consensi. Da quel momento il territorio del nord barese è definitivamente entrato nel cuore dell’Onorevole, e fin dal giorno seguente all’elezione ha iniziato a lavorare per coloro che le hanno accordato fiducia».
Questo lavoro «per coloro che le hanno accordato fiducia», l’ha portata prima a battersi con forza per l’istituzione della provincia Barletta-Andria-Trani, e, più recentemente, a contestare la nomina del professor Maiani al vertice del Cnr: «Uno dei criteri che dovrebbe stabilire l’idoneità della persone candidate a ricoprire incarichi scientifici è quello del numero delle pubblicazioni effettuate negli ultimi anni». A tale proposto, ha rilevato la Carlucci intervenendo in commissione alla Camera, «dal sito Google scholar risulta che il professor Maiani non ha avuto pubblicazioni dal 1994, il che, per un candidato chiamato a ricoprire la carica di presidente del Cnr, non appare certo una nota di merito». L’autore del presente articolo si è permesso di riprodurre il percorso che l’onorevole di Forza Italia ha probabilmente effettuato su internet e le consiglia, una volta digitato il nome «Maiani» nella finestra centrale del sito scholar.google.it, di cliccare sul riquadro «Recent Articles» in alto a sinistra. Senza questo passaggio è possibile prendere visione solo dell’elenco di articoli in ordine sparso visualizzato inizialmente, e non è possibile quindi consultare l’elenco di svariate pagine degli articoli degli ultimi anni del professor Maiani.
Per il resto anche alla Camera l’opposizione ha sostanzialmente martellato sull’«episodio di grave intolleranza nei confronti della religione cattolica e del Papa» di cui si è macchiato il professore.
Alla fine sia la commissione Istruzione del Senato (il 29 gennaio scorso), che la commissione Cultura della Camera (il 31 gennaio), hanno approvato la nomina di Maiani, nonostante la non partecipazione dell’opposizione al voto al Senato (dopo un primo rinvio della seduta il 16 gennaio) e il voto contrario di tutto il centro-destra alla Camera.
La nomina è stata ratificata il 1° febbraio dal Consiglio dei ministri. Ma c’è chi non si è arreso, come ad esempio l’onorevole Gasparri. Uomo politico di solida cultura liberale distintosi nei «giorni caldi» della Sapienza per aver chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno e il «licenziamento» dei 67 docenti firmatari della lettera al rettore (non si finiranno mai di contare – avrà pensato l’ex ministro – i danni prodotti dall’abolizione del «giuramento di fedeltà» imposto ai bei tempi ai docenti universitari), Gasparri ha annunciato: «Contesteremo nelle sedi amministrative e giudiziarie la nomina del professor Luciano Maiani alla guida del Cnr».
Ma soprattutto non si è arresa l’onorevole Carlucci, che lo scorso 7 febbraio, attraverso il sito Puglialive, ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Prodi, al ministro Mussi e al sottosegretario Modica nella quale si legge: «Luciano Maiani è stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali. Niente di più falso. Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (premio Nobel per la Fisica nel 1979) con il quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse. Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse». «Successivamente», ha aggiunto la parlamentare di Forza Italia, «Glashow addirittura si oppose a che Maiani ottenesse un posto di ruolo al Cern poiché manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore. Cosa, questa, estremamente ridicola». Secondo la Carlucci questa vicenda «creò un notevole danno di immagine alla Fisica italiana». I fisici citati, ben lungi da essere gli «eredi di Fermi», non avrebbero in realtà «prodotto nulla di scientificamente rilevante». La loro carriera sarebbe dovuta alla grande abilità «nel procurarsi posizioni di potere».
Tutto questo, ha tuonato nelle ultime righe della sua lettera l’onorevole Carlucci, «non potrà essere dimenticato. Sarebbe pertanto utile per il bene di tutti e, soprattutto, del Cnr che Maiani facesse un passo indietro. Invito anche i colleghi della commissione Cultura del centro-sinistra ad informarsi meglio prima di esprimere giudizi non basati sui fatti e chiaramente in malafede. Questo invito è inoltre particolarmente rivolto al Sottosegretario Luciano Modica».
Ipotizzando che la Carlucci non capisca nulla di fisica delle particelle (ma naturalmente è solo un’ipotesi di lavoro, del tutto priva di fondamento reale) ci si potrebbe domandare da dove l’onorevole abbia preso le informazioni cui ha fatto riferimento. Il 5 febbraio il quotidiano Libero ha pubblicato un articolo intitolato «Gaffe sui quark e sul Papa. Ecco il nuovo capo del Cnr» e firmato da Tommaso Montesano, nel quale sono esposte sostanzialmente le stesse accuse poi rilanciate dalla Carlucci. A sua volta Montesano si è basato sui contenuti di un sito internet (maianierror.awardspace.com) attribuito a un professore americano già stretto collaboratore del Nobel Carlo Rubbia, David Cline, il quale avrebbe fra l’altro dichiarato: «Solo l’Italia poteva pensare di nominare un simile, pessimo scienziato capo del maggiore ente di ricerca nazionale». Peccato che questo sito sia un autentico falso, una truffa costruita ad hoc per infangare il nome di Maiani, come lo stesso Lane ha confermato dopo aver provveduto a farlo oscurare. Le «argomentazioni» del falso sito, per altro, sono state riprese in modo praticamente identico nel sito di Valori e Libertà, associazione presieduta dalla parlamentare di Forza Italia Isabella Bertolini (e nel cui consiglio direttivo compare anche il nome di Gabriella Carlucci), a firma del profe
ssor Enzo Boschi, allievo tra i prediletti del professor Antonio Zichichi.
Pochi giorni dopo il premio Nobel Sheldon L. Glashow, tirato in ballo dalla Carlucci per la collaborazione con Maiani, ha inviato al presidente del Consiglio Prodi una lettera nella quale definisce «completamente false» e «diffamatorie» le affermazioni della parlamentare di Forza Italia.
Anche il professor John Iliopoulos (il terzo firmatario, con Maiani e Glashow, dell’articolo in cui si formula l’ipotesi del quark «charm») ha ridicolizzato le tesi della Carlucci attraverso una lettera inviata al professor Caludio Corianò dell’Università di Lecce e diffusa da quest’ultimo «per sgombrare il terreno da equivoci, falsità storiche» e «affermazioni prive di fondamento».
Di seguito riproduciamo il testo integrale della lettera di Glashow. Superfluo ci sembra qualsiasi commento sul fatto che si sia giunti al punto in cui un premio Nobel per la Fisica ha dovuto prendere carta e penna e smontare punto per punto le tesi di Gabriella Carlucci pubblicate sul sito Puglialive.
Al Presidente del Consiglio Romano Prodi
14 Febbraio 2008
Egregio Presidente,
Sono venuto a conoscenza di una lettera diffamatoria inviatale dall’onorevole Gabriella Carlucci e datata 7 febbraio 2008. Questa lettera è stata pubblicata sul sito Puglialive ed è stata largamente diffusa. In essa si sostiene in modo del tutto falso che io abbia messo in dubbio la competenza scientifica del prof. Luciano Maiani, il neopresidente del Cnr, e che io mi fossi opposto alla sua nomina al vertice del Cern. Queste asserzioni, odiose ed assolutamente false, erano parte di un più generale tentativo di sminuire la statura scientifica del professor Maiani. La lettera denigra i risultati scientifici raggiunti dal professore nel corso degli anni e quelli dei suoi colleghi, i professori Cabibbo, Parisi e Petronzio, al cui lavoro è stata attribuita la causa di un serio danno all’immagine della fisica italiana nel mondo. Niente affatto!
Le considerazioni che la signora Carlucci mi attribuisce sono totalmente false e calunniose. Il professor Maiani giocò un ruolo chiave nella nostra collaborazione decenni fa, e il suo lavoro è stato giustamente riconosciuto a livello internazionale grazie al conferimento di premi particolarmente prestigiosi come la Medaglia Dirac e il premio Sakurai.
Le numerose pubblicazioni scientifiche di Maiani sono state citate più di ottomila volte (senza includere le 3.600 citazioni del nostro lavoro comune). Non ho mai scritto, suggerito o pensato niente di neppur lontanamente denigratorio nei confronti delle capacità e dei risultati di questo stellare scienziato italiano. Le argomentazioni più generali nella lettera della signora Carlucci sono egualmente false e calunniose. Io e i miei colleghi della comunità scientifica internazionale abbiamo la più alta considerazione per gli eccezionali contributi dei fisici delle particelle italiani, fra i quali i professori Cabibbo, Petronzio e Parisi (come anche lo stesso Maiani) sono i principali luminari e possono essere considerati come gli «eredi di Fermi». Nessun evento connesso alle loro eccezionali carriere scientifiche ha mai causato il minino danno all’immagine della fisica italiana.
Agli occhi dello scienziato straniero, se c’è qualcosa che può danneggiare l’immagine delle istituzioni scientifiche del suo paese, sono la volgarità e la menzogna che hanno accompagnato questo tentativo di denigrazione di alcuni dei più prestigiosi scienziati italiani.
Cordiali saluti
Sheldon L. Glashow
Premio Nobel per la Fisica
Membro straniero dell’Accademia dei Lincei
(Da MicroMega n°1/2008)
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