Il caso Marino e lo sfascio del Pd
di Francesco Saverio Trincia
Tutto il gruppo dirigente del PD, e non solo il segretario, è responsabile dello sfascio del partito. I molti che vi avevano riposto speranze si trovano ora privi di una rappresentanza politica. Ma uno dei motivi, certamente il più recente, che hanno condotto alla crisi dopo la sconfitta in Sardegna, è stato il comportamento di Walter Veltroni nel caso della sostituzione del cattolico Ignazio Marino, sostenitore di una posizione costituzionale e limpidamene laica sul problema del testamento biologico, ora in discussione in Parlamento, con una teodem assai poco laica. A questo autentico stravolgimento di una linea politica corretta con un posizione confusa e inutilmente ideologica, si sono aggiunte la pretesa di Veltroni di far credere all’opinione pubblica che il caso Marino non esistesse e la sua promessa di vigilare perchè la posizione laica di Marino non venisse abbandonata dal partito. Non so se si è trattato di una palese bugia smentita dai fatti, ma è certo che il contrasto tra parole e fatti nel comportamento di Veltroni non poteva che produrre ulteriore sfiducia verso compromessi pasticciati di basso profilo. La sbandierata novità del PD nei modi e nei contenuti della politica definita "riformista" ha ricevuto una ferita molto seria. Per questo motivo, il futuro appare ora assai difficile e l’urgenza di una finalmente nuova politica di sinistra si fa drammaticamente urgente.
(18 febbraio 2009)
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