Il commento di Maso Notarianni

MicroMega

di Maso Notarianni, direttore di Peacereporter

Le dichiarazioni di De Bortoli sono il sogno di ogni giornalista.
Parla di libertà, parla di serietà, dice di evitare di litigare con le notizie quando queste danno torto a chi scrive. Dice che per reggere la concorrenza i giornali di carta hanno oggi bisogno di inchieste, di reportages, di notizie.
Tutt’altro da quel che stanno facendo oggi i grandi quotidiani italiani: commenti commenti commenti, persino i pezzi di cronaca son diventati dei commenti, e intrighi di palazzo – senza però gli ingredienti forti che gli intrighi si meriterebbero – per pagine intere.
Dice che un quotidiano è un mezzo attraverso il quale le persone si costruiscono strumenti per fare libere scelte, e questo è il vero senso della nostra professione. Parla di passione e di impegno, e questi sono ingredienti indispensabili del giornalismo ma purtroppo rari nella nostra categoria.
Parla anche di legalità e di etica, parole oramai usate tutt’alpiù in senso negativo e sempre con un certo disprezzo e non solo da chi ci governa o da chi siede negli scranni parlamentari.
De Bortoli individua l’esatta collocazione dei giornali di carta e a pagamento in un mondo sempre più ricco di informazioni gratuite, e di concorrenti online.
E’ anche il sogno del direttore di PeaceReporter, il discorso di De Bortoli, quando dice che il Corriere deve aprirsi al mondo non soltanto per raccontarne le frivolezze. Noi, lo facciamo da anni, con grande impegno e grande passione.
Racconta un giornale di una borghesia produttiva e ricca dei valori morali ed etici usciti dalla rivoluzione francese che però – francamente – trovo sia difficile da individuare, oggi, nel nostro Paese.
Spero dunque che non rimanga un sogno, e auguro a De Bortoli di riuscire a mantenere quella indipendenza che lui stesso ritiene indispensabile per "fare il Corriere". Anche quella dai suoi azionisti – economici e anche politici – che è cosa non facile.

(9 aprile 2009)



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