Il diavolo sul web
Michele Martelli
«Pape Satàn, pape Satàn aleppe!»… Ecco Satana dall’Inferno dantesco saltare acrobaticamente sul web. Prime pagine, siti online e pagine facebook ormai si sprecano (“S.O.S.-satanismo online, monito della Chiesa”, “il diavolo veste internet”, “il Maligno dilaga sui social network”). Dopo che il Vaticano ha dato improvvisamente l’allarme, qualche giorno fa, la notizia shock è rimbalzata anche sulla stampa cartacea.
Al “Principe delle tenebre”, la cui figura con tanto di coda e corna si sporge minacciosa dal monitor di un computer, Panorama, il settimanale di famiglia di B., con diabolica preveggenza, si direbbe, già il 12 ottobre scorso aveva dedicato la copertina, attribuendogli tutti i “mali” del mondo (violenza, pedofilia, pornografia, usura e truffe, speculazioni finanziarie e crolli in borsa). Mancava Fukushima, il Rubygate, la P4 e l’attuale “rischio Grecia” per l’Italia: tutta opera del Maligno!
Il Vaticano non è nuovo a tali allarmi. Più volte gli ultimi papi hanno lanciato, a voce, per radio e via internet, il minaccioso avvertimento: il Diavolo esiste ancora e vive in mezzo a noi. Lo disse Paolo VI, nell’udienza generale del 15 novembre 1972: «Sappiamo che il Demonio, questo’Essere oscuro e conturbante esiste davvero e che per proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana».
Lo ripeté senza posa anche Karol Wojtyla, il papa esorcista che il 27 marzo 1982 fronteggiò personalmente Satana nella Santa Sede: «una scena biblica», in cui Francesca F., «una donna ossessa, che si rotolava per terra urlando», portatagli in udienza dal vescovo di Spoleto, fu liberata dal diavolo con la promessa di una messa papale (dalle “Memorie” postume del cardinale francese Jacques-Paul Martin, ex prefetto della Casa pontificia).
E lo ha ribadito in modo assertivo più volte anche Joseph Ratzinger, emanando già da ex prefetto della Fede precise direttive sulla pratica dell’esorcismo; ricevendo da papa in una delle sue prime udienze, quale segno del suo pontificato, gli esorcisti di tutta Europa; e promovendo infine convegni e strani corsi universitari per esorcisti tramite l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Ma chi è il Demonio? «È una persona che genera il male nella società e negli individui perché è l’omicida fin dal principio», così spiega in questi giorni, riassumendo il Catechismo (nn. 2851-2852), il prete esorcista don Gabriele Nanni. Una persona? Omicida di chi? Ma chi l’ha visto, dove, come, quando? Se dove c’è omicidio c’è il Demonio, allora buona parte della storia della Chiesa, fatta di crociate, persecuzioni e roghi di infedeli ed eretici (= diversamente pensanti), è opera del Demonio. E Wojtyla, che lotta a singolar tenzone contro il Demonio in Vaticano, perché benedice poi il carnefice Pinochet? O aveva forse ragione Martin Lutero quando additava nel papato l’agente di Satana?
«C’è un’alta percentuale di chiamate che arrivano in vicariato a Roma in cui si chiede l’intervento dell’esorcista», aggiunge allarmato padre Cesare Truqui, esperto in esorcistato. Io dico che, invece di telefonare e mandare misteriosi messaggi nelle bottiglie, i “posseduti del diavolo” (o gli amici e i parenti) meglio farebbero a riprenderne l’“orribile” aspetto in fotografie e video, o almeno a registrarne in qualche modo le minacce e gli schiamazzi. Sarebbe uno scoop mondiale! Soldi a palate e possibilità di sottoporsi alle cure più costose dei più famosi psichiatri!
Ma questo è “crasso materialismo”, si dice; “qui siamo nella sfera del soprannaturale”; “il Maligno è invisibile”. Appunto. Ciò che non si vede, non si tocca ecc. non è oggetto di scienza e conoscenza. Né oggi né mai. Come si fa dunque a dire che il “Principe delle tenebre”, anzi “di questo mondo” esiste? Che differenza c’è fra magia ed esorcismo? Non siamo forse nel campo dell’irrazionale e della superstizione?
D’altronde, se il malefico Demonio esiste davvero, delle due l’una: o Dio è impotente di fronte al male, o è egli stesso il Maligno: in ambedue i casi, Dio non sarebbe Dio. L’insolubile problema, già posto da Epicuro, se lo pose anche Agostino vescovo d’Ippona nelle Confessioni (17, 3,5): se dico che il diavolo tentatore mi spinge al male, come posso evitare di attribuirne la colpa a Dio, dal momento che è Dio stesso il creatore del diavolo? Ecco perché il Padre Nostro recita: «Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male». Siamo nelle mani di Dio! Colpa e libero arbitrio sfumano nel nulla. Tutto diventa condannabile o giustificabile nel nome di Dio, o meglio di chiunque presuma di rappresentarlo sulla terra, di custodirne e interpretarne la “Parola rivelata”.
Resta il forte sospetto che Dio e Satana siano dogmi contraddittori e superstiziosi per ostacolare il libero pensiero ed esercitare un potere incontrollato e totalitario. Sulla vita, la morte, le coscienze, i giovani e le famiglie, la società civile, la politica. Oggi che il web diventa strumento di libertà e liberazione, di dibattito e contestazione, di aggregazione e promozione politica (vedi, per ultimo, la vittoria strepitosa dei 4 referendum e l’elezione dei sindaci di Napoli e Milano), ecco il provvidenziale S.O.S. vaticano contro il “satanismo online”, ecco la “demonizzazione del web” da parte dei poteri forti oggetto di critiche e sberleffi (la banda B§B and Scilipot ha più volte tentato, ma invano, di proporne una regolamentazione restrittiva e autoritaria).
Sperano forse che il Maligno salti fuori dai computer, o dall’iPod, o dai cellulari, o magari dal telefono di casa, dove è nascosto, per spaventare e irreggimentare i giovani nelle fila di ideologie antidemocratiche e oscurantiste?
«Lasciate ogni speranza …!», ripetiamo con Dante. Chi volete che ci caschi?
(15 luglio 2011)
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