Il fumus privilegii che cancella l’uguaglianza
Dopo la violenza del fascismo ed il profondo trauma del caso Matteotti, la Costituzione pose una speciale protezione per i parlamentari, dalle ritorsioni che potevano venire "da fuori".
Da allora, basta il solo sospetto (fumus) di questo evento e l’aula può negare l’autorizzazione all’arresto.
Ora la situazione si è ribaltata, perché il pericolo viene "da dentro" il palazzo.
Infatti, anche senza alcun "fumus persecutionis" i parlamentari si sottraggono dall’arresto connesso a reati ordinari, che scatterebbe per ogni altro cittadino.
L’ultimo caso Milanese è stato scandaloso e ancor più lo sarà quello di Romano.
Così la nostra democrazia si scopre senza strumenti contro il "fumus privilegii".
Una lacuna grave.
Perché ogni volta che il Parlamento sottrae alla giustizia ordinaria un suo membro, erode un pilastro della Costituzione: l’uguaglianza.
Massimo Marnetto
(26 settembre 2011)
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