Il giornale della destra con la foglia di fico, ovvero il foglio di fico della destra
di Emilio Carnevali
Sergio Cofferati – nel pieno del suo periodo d’oro, prima di mettersi a fare il sindaco-sceriffo a Bologna e riscoprire il valore della presenza paterna dopo aver letto sondaggi che lo danno ai minimi storici (mai che questa tenerezza della paternità sia riscoperta da un maschietto con altissimi indici di popolarità e ben solido sulla propria poltrona…) – parlò della parola “riformista” come di un “aggettivo malato”. Insomma, non si capiva più a che tipo di riforme e a che tipo di società ci si riferisse alludendo al riformismo. Riformisti si dicevano – e si dicono – praticamente tutti.
Ora è intervenuto a fare un po’ di chiarezza il (nuovo) quotidiano di Antonio Polito.
Chi sono i riformisti? I riformisti sono quelli di destra che stanno a sinistra e quelli di destra che stanno a destra ma si vergognano un po’ di far vedere che stanno a destra.
Da oggi il giornale di Polito è in edicola con una nuova vesta grafica e una nuova foliazione (da 8 a 32 pagine). Un prezioso strumento anche per i nostri lettori, a cui per invogliarne l’acquisto offriamo alcuni stralci dal sommario del primo numero:
PRIMA PAGINA: Giampaolo Pansa – giornalista noto per i suoi libelli a carattere storico-divulgativo sui misfatti della Resistenza – inaugura la sua rubrica “Il Bestiario”, trasferita dall’Espresso al Riformista.
Titolone di prima sull’intervista a Maurizio Sacconi, ministro del Welfare del governo Berlusconi (segue a pagina 6)
PAGINE 2 E 3: Intervista su entrambe le pagine con fotocolor gigante al card. Camillo Ruini. Titolo “Missione per conto di Dio”.
PAGINA 4: Editoriale cerchiobottista sulla polemica Governo italiano-Unione europea sul clima firmato da Chicco Testa, “ambientalista” distintosi negli ultimi mesi per il sostegno dato alla scelta nuclearista del governo Berlusconi.
PAGINA 6: Articolo sull’attualità politica: “Veltroni s’è accorto che con Di Pietro le cose non vanno”
PAGINA 9: Segue dalla prima articolo su sinistra e Tv. In sintesi: “Ridateci Fassino che va a trovare la tata da Maria de Filippi”. Fassino dalla De Filippi è l’unico “gesto gramsciano” fatto dalla sinistra negli ultimi anni.
PAGINA 11: Intera pagina contro Slow-Food. Taglio basso: “Tutti gli errori del fortunato Petrini, il gastronomo che si crede scienziato”. Taglio alto: articolo sulla prima cena biotech organizzata a Roma, tra gli altri, da il Riformista per celebrare le meraviglie le cibo geneticamente modificato. Al convegno che precederà la cena parterre di selezionatissimi “rifomisti” (gente di destra che sta a sinistra e gente di destra che sta a destra).
PAGINA 16: Articolo di Andrea Romano: “Giù le mani da Strauss-Kahn”, direttore del Fondo monetario coinvolto in uno scandalo sessuale. Va difeso perché, al di la di tutto, è “riformista”, cioè viene da sinistra (Partito socialista francese) ma è di destra.
PAGINA 18: Pagina degli editoriali con la rubrica economica di Alberto Mingardi: “il Liberista”.
PAGINA 26: “Oliver Stone dà una lezione a Nanni Moretti”. Articolo sul film di Oliver Stone su George W. Bush, “ritratto generoso di un uomo, senza le acrimonie del ‘Caimano’”. “Ma noi impareremo la lezione?”.
PAGINA 28: Rubrica Menhir di Maurizio Costanzo
Pagina 30. Pagina dello sport. Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture del governo Berlusconi, intervistato sulla partita di campionato della Juventus, di cui è “tifosissimo”.
ULTIMA PAGINA: Pubblicità, come quelle all’interno, gestita da Visibilia, concessionaria partecipata dall’editore Angelucci (editore di Libero oltre che del Riformista) in tandem con Daniela Santanchè.
(20 ottobre 2008)
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