Il papa portoghese

Paolo Farinella

, prete

Il papa ha detto una cosa sacrosanta a Fatima: «La persecuzione alla Chiesa non viene da fuori, ma dai peccati commessi al suo interno. E’ andato in Portogallo a dire questo, l’unico paese ancora, per ora, indenne per scandali pedofili. Meglio tardi che mai. E’ vero sono d’accordo col papa: il marcio è dentro non fuori. Se le cose però sono chiare, che si cominci una profonda riforma, dalle fondamenta: come ha fatto intendere il cardinale di Vienna, Christoph Schönborn, faccia dimettere Sodano, fascista fin nel midollo dell’osso, sostenitore di Pinochet e dei generali argentini colpevoli della scomparsa dei desaparecidos, che ha avuto l’impudenza di definire «chiacchiericcio» la piaga della pedofilia ad opera di preti.

Chiunque può notare che per ora la quasi totalità dei pedofili sono tutti di una certa area: difensori strenui della tradizione, accaniti fautori del ritorno alla Messa tridentina, amanti dei vestiti liturgici lussuosi, categorici nell’imporre la morale sessuale «stretta» alle coppie, senza cedimento alcuno su pillole e compagnia, severi sui principi, adoratori dei principi non negoziabili, agguerriti guerrieri contro il mondo moderno, nemici giurati del concilio ecumenico Vaticano II.

Se le cose stanno così, il papa non ha alcuna responsabilità? Non è forse lui che ha concesso tutto il concedibile a questi immaturi, veri nemici della Chiesa, rafforzandoli con il suo motu proprio con cui autorizza il ritorno alla Messa preconciliare? Non è forse il papa, questo papa, degno successore del precedente polacco ad avere messo la Chiesa nelle mani delle sètte, il cui unico carisma era arraffare beni e deformare coscienze? Il caso del puttaniere fondatore dei «Legionari di Cristo» (povero Cristo!), Marcial Maciel Degollado che ha seminato figli dappertutto, ha violentato bambini e studenti per tutta la vita tanto che lo stesso Vaticano lo definisce «immorale», è solo un caso? Costui era ossessionato dalla teologia della liberazione, pretendeva che i suoi vestissero rigorosamente «in lungo», era rigorista in morale (degli altri), non ammetteva privacy (per altri, beninteso).

Mi farebbe piacere che il papa aprisse prima che sia troppo tardi il capitolo che riguarda il fondatore dell’Opus Dei, Josemaría Escrivá. Lo hanno fatto santo. Quando si scopriranno tutti gli altarini, ci sarà da ridere sulla sua santità, perché se fosse vero solo un decimo di quello che si sa, non solo ci sarà da ridere, ma verrà messa in discussione anche l’infallibilità del papa che lo ha dichiarato in fretta e furia santo senza andare tanto per il sottile. Stiamo a vedere. Sì, caro papa, il male viene da dentro (cf Mt 23,27-28).

PS. Ora che quelli che avevano un «posto al sole» nelle cerimonie pontificie sono indagati per truffa, furto, concussione e corruzione, come la mettiamo? Ci possiamo aspettare una piccola dichiarazione di chiarificazione, magari pubblicando la lista di chi li ha proposti e in cambio di cosa? Caro papa, non faccia il portoghese!

(20 maggio 2010)

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