Il sogno americano

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Visto che Barack ha vinto
da nessun vien più dipinto
come un negro. Lo era prima:
ora ch’è cambiato il clima

poiché soffia un nuovo vento,
c’è la corsa al piazzamento.
Dentro casa Pidielle
se ne senton delle belle.

Non si sa che farà Obama,
ma da quello che proclama
dir ch’è come Berlusconi
sembrerebbe da coglioni.

Eppur c’è chi lo dichiara:
Sandro Bondi, mente rara
e l’uom della Farnesina
che, pur se nulla combina

per totale evanescenza,
per la sua bella presenza
ed il fatto che è educato,
vien da tutti interpellato.

“Come gocce son eguali,
tipi pieni di ideali,
con discorsi chiari e brevi…”
Nel sentir ti risollevi:

Berlusconi è come Obama…
con il mondo che lo ama
e gli chiede il cambiamento.
Tutto cambia in un momento:

la P2 non è esistita,
la magistratura addita
come un imparzial potere,
mai ha avuto uno stalliere,

mai ha amato quel texano
ex gran capo americano.
Solo amici assai specchiati
ed esenti da reati,

come Previti e Marcello,
un rapporto molto bello
con i propri oppositori.
Niente scappatelle e amori,

ma assoluta fedeltà
alla sua bella metà,
giammai mìgnottocrazia,
ma cacciar chi la dà via.

Fan delle intercettazioni
per mandar nelle prigioni
i corrotti e i corruttori,
lotta eterna agli evasori,

no al conflitto d’interessi,
niente lodi, ma processi.
Mai bugie disse il premier,
mai legiferò per sé,

mai si fece i fatti suoi
e pensò soltanto a noi.
Un esempio universale
di statista eccezionale

e, perciò, come un papà,
anche Obama aiuterà:
“Sarò lieto d’incontrarlo
e, da anziano, consigliarlo.

Di Barack farò la balia!”
Con il sorrisin che ammalia
già si vede certamente
con il nuovo presidente:

baci, brindisi, carezze,
battutine, lepidezze,
sguardi con gli occhi negli occhi,
scambi di doni e balocchi,

pacche sulle spalle, abbracci,
i ben noti canovacci
dal Berlusca recitati
con i vip degli altri stati.

Tutti san che Silvio brama
abbracciare forte Obama,
oggi a Mosca dichiarato
bello, giovane e abbronzato,

esclamando “Yes, we can!”
Noi sognam che al superman
Barack dica: “Silvio, sorry,
but with you we can’t! Please, corri!”

(7 novembre 2008)



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