Ilva, un lago di catrame a Taranto

E’ bellissima l’Abbazia di “Mater Gratiae”, che si trova nel perimetro dello stabilimento ILVA di Taranto. E’ una antica chiesa che versa in un completo stato di abbandono. Per arrivarci non c’è neanche più una stradina, si devono fare a piedi campi, attraversando rovi, sterpaglie, solchi. Anticamente, il 2 luglio, alla Mater Gratiae si svolgeva il pellegrinaggio dei fedeli che ne celebravano il culto.

A pochi metri dalla stessa Abbazia sorge ancora oggi la mega discarica Ilva, ribattezzata appunto “Mater Gratiae”. E non lontano da lì, in una zona al confine nord con il perimetro ILVA, rappresentanti dell’Associazione Peacelink si sono recati di recente per verificare se la fuoriuscita di catrame dal suolo – già videoregistrata nel 2014 – continuasse.

A pochi giorni dall’esposto depositato in Procura dall’Associazione stessa, esposto riguardante l’inquinamento dei terreni, della falda superficiale e profonda, che si evince dalle operazioni di caratterizzazione dei suoli realizzate nel 2015 e 2016 da Ilva in contraddittorio con Arpa, PeaceLink ha potuto verificare la fuoriuscita di materiale colloidale e nero dal terreno, che per consistenza e odore appare simile a catrame.

Il materiale in questione affiora da crepe nella terra, a pochi passi dai limiti di proprietà Ilva. Peacelink ha pubblicato un video al seguente indirizzo: https://www.facebook.com/1467681897/videos/10211428859825001/

La speranza è che questo video, girato a poche centinaia di metri da diverse aziende agricole che producono ortaggi, alcune delle quali anche con marchio biologico, possa spingere la Procura di Taranto, l’ASL e l’ARPA ad indagare quanto prima sulla situazione affinché siano controllati i pozzi che alimentano i terreni agricoli circostanti.

Quella sostanza potrebbe essere molto pericolosa e aggiungersi alla lunga lista di inquinanti in fuoriuscita dalla zona industriale.

(7 novembre 2016)

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