Ingiusta detenzione, così si viola la Costituzione
Uno stato è conforme al popolo che lo abita, e che ha votato il suo governo. Questa triste verità non può essere negata, ma non è neanche definitiva; può e deve essere cambiata. Nello stesso momento in cui chiediamo come sinistra, come democratici, di seguire le direttive europee nei confronti dei rifugiati, allo stesso tempo chiedo, a nome di tutti i firmatari dell’ per la retroattività della riparazione dell’ingiusta detenzione, alla dottoressa Giulia Bongiorno di compiere gli atti in suo potere per calendarizzare la discussione della proposta di legge in merito firmata da Rita Bernardini. La trasparenza con cui la presidente della commissione Giustizia alla Camera ha aderito all’appello “Se non ora, quando?” per il 13 febbraio sembra far ben sperare.
Nel frattempo il compagno Giulio Petrilli, primo firmatario dell’appello, ha iniziato da lunedì scorso uno sciopero della fame allo scopo di denunciare alla popolazione come un provvedimento volto ad attuare l’articolo 24 della Costituzione rischi di venire offuscato da vari atti ad personam, dal sapore spesso incostituzionale. L’articolo dice che “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione”. Con il nuovo codice di procedura penale del 1989 l’ingiusta detenzione viene riparata ma solo a chi ha avuto la sentenza depositata da quella data. La proposta Bernardini, assieme ad altre iscritte, riparerebbe la disuguaglianza. Nello stesso momento in cui mi rivolgo alla Presidente della Commissione Giustizia, invito a firmare l’ presente anche su www.micromega.net
Marcello Pesarini, Osservatorio permanente sulle carceri Marche
(24 febbraio 2011)
Condividi | |
MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.