Intercettazioni a tempo
Stop alle intercettazioni,
è cocciuto Berlusconi
che non vuol qualcuno dica
che protegge qualche amica,
che il suo nom in qualche ascolto
in affari sia coinvolto
che non sembrino puliti,
che qualcuno, ahimé, lo additi
come tipo non ammodo.
Ed infatti il turpe lodo
dalla cella lo protegge,
lo fa uon fuor dalla legge,
ma il rispetto è un’altra cosa
e il figliol di mamma Rosa
al rispetto tiene assai.
“Intercettazioni mai
se non per gravi reati
con dieci anni sanzionati!”
Par che il Cavaliere aborra
mafia, ‘ndrangheta, camorra,
ma assai men la corruzione
per la qual chiede eccezione
ed il suo poter dispiega.
Ma nemmeno An e Lega
che gli fan sempre da palo
gli concedono il regalo,
anzi aggiungono reati
con men anni sanzionati.
Nel vedere la sua lista
contestata lo statista
meneghin cambia obiettivo:
“L’intercettator sia attivo
per un tempo limitato,
lungo s’è grave il reato,
mentre se il reato è lieve
l’intercettazion sia breve.”
Se intercettano lui stesso
tempo massimo concesso
di secondi ventisette
se descrive culi e tette
di ministre e deputate
o se parla di ammucchiate,
un minuto e tre secondi
s’è al telefono con Bondi,
sei secondi con Marcello,
il suo siculo fratello,
mentre se c’è il Cesarone
drastica la riduzione,
tre secondi non di più:
“Pronto, Cesare, sei tu?”
E lo stop giunge immediato,
il rispetto è assicurato.
Non capisce la macchietta
che la sola barzelletta
sugli ebrei di giorni fa
lo fa per l’eternità
tipo indegno di rispetto.
E saper deve il ducetto
che vuol fare lo statista
che il rispetto non si acquista.
(26 gennaio 2009)
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