Intervista a Flores d’Arcais: “Veltroni raccoglie firme? Ci dà ragione”
di Romina Velchi, da Liberazione, 6 luglio 2008
A 48 ore dal “No Cav day” convocato a piazza Navona dal direttore di Micromega Paolo Flores D’Arcais, dal deputato del Pd Furio Colombo e dal senatore dell’Idv Pancho Pardi, la consegna, più o meno, è: evitare ulteriori polemiche. Con il Pd e non solo. Mentre continuano ad arrivare le adesioni (è di ieri quella di Barbara Spinelli), venerdì i promotori hanno spiegato, in una conferenza stampa, il senso della manifestazione, ripetendo che non si tratta di dividere le opposizioni o fare una conta tra chi c’è e chi no. Soprattutto Antonio Di Pietro, tra i più attivi sostenitori dell’iniziativa, ha poco interesse ad esacerbare il clima, visto che in parlamento Pd e Idv faranno fronte comune in vista dell’ostruzionismo al disegno di legge sulla sicurezza, quello che contiene la contestatissima norma “blocca-processi”. Nonostante il tentativo, qualche strascico polemico è rimasto, ma Flores D’Arcais, almeno per le prossime 48 ore, vuole «essere positivo».
Ma è deluso o no dal fatto che il Pd non ha aderito alla manifestazione di martedì?
Guardi, sono felice della mobilitazione che sento in atto alla base del Pd. Naturalmente se anche i vertici del partito avessero aderito sarebbe stato molto positivo, non per me ma per la lotta democratica nel paese.
Nel frattempo, si è scatenata la guerra delle piazze: Veltroni vuole raccogliere 5 milioni di firme contro il governo e Berlusconi annuncia che torneranno i gazebo. Lo considera un risultato?
Beh, prendo atto che già la preparazione della manifestazione di Piazza Navona ha convinto i vertici del Pd ad accentuare l’impegno nel paese. Mi sembra un’ottima cosa e va a merito di quanti si stanno mobilitando per la riuscita dell’iniziativa.
Dunque, il governo ombra non le piaceva?
Mettiamola così: in questi ultimi giorni voglio essere straordinariamente positivo. Quando leggo che il Pd punta ad ottenere 5 milioni di firme dei cittadini su un appello per «difendere la democrazia» (che significa che la democrazia è in pericolo, che a sua volta significa che si è recepito l’appello con il quale Umberto Eco ha aderito alla nostra manifestazione), beh lo considero un passo positivo. Spero che altri ne arrivino, ancora più incisivi e più lunghi.
Cosa pensa della proposta del leghista Calderoli di bloccare solo i processi per le quattro più alte cariche dello stato?
Penso che resterebbe comunque un vulnus democratico. E’ inutile riempirci la bocca con la grande democrazia americana e poi non imitarla nelle cose migliori. Una delle quali, per esempio, è che il presidente (cioè l’uomo più potente del mondo), di fronte a contestazioni assai meno rilevanti di quelle di cui si discute in Italia, è tenuto a nominare un procuratore speciale che abbia posizioni lontanissime dalle sue. Lo ha fatto Clinton per una vicenda irrisoria rispetto a quella di Berlusconi. Sarebbe come se Berlusconi nominasse procuratore speciale qualcuno del pool di Milano. Questo è vero garantismo. E poi noi ci opponiamo a svariate leggi canaglia e l’opposizione a queste leggi ci sembra non negoziabile. Ci opponiamo alla legge che sospende un’infinità di processi, per sequestro di persona, rapina, stupro…: e mi domando come sia compatibile tutto ciò con la tolleranza zero della Lega. E ci opponiamo alla legge che esclude l’uso delle intercettazioni per svariati altri reati e promette la galera ai giornalisti che raccontano le illegalità del potere. Questo è l’obiettivo della manifestazione.
Ma oltre ad una questione democratica, non c’è anche una questione sociale per la quale scendere in piazza?
Ma è ovvio, è lapalissiano. Le due cose sono strettamente intrecciate. L’impunità verso i misfatti dell’establishment è una delle ragioni e dei moltiplicatori dell’impoverimento di larghi strati sociali. Rubare a man bassa, corrompere ed essere corrotti, violare le leggi sulla sicurezza sul lavoro e così via fanno moltiplicare i costi degli appalti, mentre i salari in nero sono sempre più bassi, l’evasione fiscale cresce e aumenta la pressione del fisco su chi paga.
E’ rientrata la polemica con il Pd e il presidente Napolitano?
Lo ripeto: in questi giorni voglio solo essere positivo. Noi manifestiamo contro Berlusconi.
Però Goffredo Bettini dice che Di Pietro è un estremista.
Se Di Pietro non ha risposto perché dovrei farlo io?
Ma pensa che queste polemiche scoraggeranno la partecipazione alla manifestazione?
La sensazione che abbiamo è che si stia scatenando un’autorganizzazione di base da parte dei cittadini che è straordinaria ed emozionante. Naturalmente, il totale silenzio delle televisioni indica che è in atto uno sforzo enorme da parte del regime per ridimensionare, ridurre la forza della manifestazione. Tante volte dal sito “www.micromega.net” abbiamo lanciato l’appello per dire alla gente che “i mass media siete voi”. E oggi vediamo singoli cittadini e militanti che mandano email agli amici, inoltrano post nei blog, spediscono sms, si inventano volantini, li stampano e li distribuiscono. Tutto ciò mi fa ben sperare. E spero continui fino all’ultimo istante.
(6 luglio 2008)
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