Ipocrita: simulatore di atteggiamenti o sentimenti esemplari (Devoto-Oli)
Se non è da Vespa è da Floris. Da quando è uscito dalla Casa delle Libertà è il politico più corteggiato d’Italia. E’ l’onorevole Pier Ferdinando Casini, il cattolico moderato, il “guru” del neocentrismo, l’uomo dalla grande moralità che invita alla Santa Allenza contro i pacs[1]. Peccato che sia un po’ deboluccio sulla coerenza. Solo nel nostro paese, il promotore dell’allenza contro i pacs può essere un divorziato, convivente “more uxorio” con una figlia nata fuori dal matrimonio. Ma, da’altra parte, ai conviventi dei parlamentari è concessa una ricca assistenza sanitaria e la reversibilità del vitalizio. A lorsignori, per dimostrare la convivenza, basta uno stato di famiglia che dimostri due anni di coabitazione. Un deputato, quindi, può tranquillamente votare contro il pacs e nello stesso tempo ottenere rimborsi e agevolazioni per il proprio convivente. Ma Casini, il “Messner della Coerenza”, raggiunge vette a noi umani impensabili e lancia la sua proposta di alleanza contro i pacs attraverso un’intervista rilasciata proprio al Mattino di Napoli, ovvero il quotidiano della sua attuale convivente, Azzurra Caltagirone. A dire il vero il giornale è di proprietà[2] del padre, ma lei fa parte del Cda.
Quindi, ricapitolando, Casini si lancia in una campagna contro l’estensione di alcuni diritti alle coppie non sposate, di cui lui comunque può usufruire in quanto parlamentare, sul giornale della sua convivente. Sarebbero fatti suoi, se non fosse il primo firmatario di una mozione che chiede al governo di «avviare iniziative di promozione della famiglia fondata sul matrimonio e a non intraprendere nell’esercizio delle proprie funzioni, compresa l’iniziativa legislativa, azioni che possano, attraverso il riconoscimento del rilievo pubblico alle convivenze more uxorio, comprese quelle tra persone dello stesso sesso, attribuire a tali formazioni diritti che vengano acquisiti in conseguenza della formazione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, come riconosciuto nell’articolo 29 della Costituzione »[3].
Ma che importa, Casini è così una persona perbene, con quei capelli sale e pepe, l’abbronzatura perfetta…. In bocca a Casini ogni frase assume un tono leggero, scanzonato. E’ il “sexy-moderato”, il “vaporiseur” delle idee reazionarie, il “deo con” della politica italiana. Travolto da cotanto fascino anche il segretario del suo partito, tale Lorenzo Cesa, non chiede coerenza al suo leader, ma ai cattolici dell’Unione, attraverso un pubblico appello del 31 gennaio scorso: “Noi tentiamo di far passare la nostra mozione – dice Cesa – e speriamo nella convergenza di Mastella, dei teodem e di tutti cattolici del centrosinistra, ai quali chiedo di essere coerenti con i propri valori e di votare contro l’istituzione dei pacs in Italia”[4]. Così abbiamo l’appello ai teodem firmato da uno dei numerosi “reo con” dell’Udc, ovvero uno dei tanti “riciclati” dc che hanno avuto guai con la giustizia[5]. D’altra parte l’Udc è il partito di Totò Cuffaro, detto “vasa-vasa” dagli amici e “vasino-vasino” da alcuni altri. Uno che ha fatto carriera grazie ad una polemica pubblica con Giovanni Falcone (qui[6] il video) e che ha ricevuto tre avvisi di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Altro “reo con” del gruppo è l’europarlamentare Udc Vito Bonsignore, condannato a due anni per corruzione e indagato a Milano per l’affare Antonveneta.
Per chiudere ci sarebbero i “beo con”, ovvero Rocco Buttiglione e Carlo Giovanardi. Il primo è noto, tra l’altro, per essere il candidato alla commissione Giustizia dell’Unione Europea che il parlamento europeo ha ritenuto “impresentabile”, nonché colui che, candidato di tutta la Casa delle libertà a Torino, ha preso il 29,44% dei voti contro il 66,6% del sindaco uscente Sergio Chiamparino. Il secondo è invece noto per la sua decennale battaglia contro le “stragi del sabato sera” che a suo avviso si evitavano chiudendo prima i locali notturni. Una battaglia iniziata ai primi anni Novanta e chiusa nel 2004 quando è riuscito finalmente a presentare un ddl finalizzato ad imporre una chiusura anticipata dei suddetti locali. Purtroppo per lui, il parlamento lo ha impietosamente bocciato. Per chiudere val la pena ricordare che della direzione nazionale Udc fa parte anche Antonio Matarrese che, mentre il leader del suo partito invocava “tolleranza zero” contro la violenza negli stadi, spiegava che i morti nel calcio “fanno parte del sistema”.
[1] http://www.udc-italia.it/site_upload/files/2007/casini_29012007.pdf
[2] http://www.borsaitaliana.it/quotazioni/azioni/profilisocietari/434.htm
[3] http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/01_Gennaio/31/mozioni.shtml
[4] http://www.udc-italia.it/?page=front/pageref&pageref=%3C?REF%20type:page;src:giornale;par:rubrica=11%territorio=%idarticolo=3187%container=no;?%3E
[5] A partire dal 1993 ha avuto un processo intentato per concussione, accusato dai magistrati romani di aver riscosso una mazzetta di trecentomila euro, subendo per questo un periodo d’incarcerazione, dopo alcuni giorni dall’ordinanza d’arresto. Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati destinati a lui, ciononostante è condannato in primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 8 mesi. La Corte d’Appello ha annullato l’anno seguente la sentenza per aver riscontrato una incompatibilità del Gup, così si è dovuti rifare daccapo il processo, arrivando poi alla prescrizione del reato.
[6] http://video.google.it/videoplay?docid=1054793156825213625
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