L’Associazione Luca Coscioni e le battaglie sui diritti civili

Carlo Troilo



Grande giornata per l’Associazione Luca Coscioni, che ha organizzato la periodica riunione del suo Consiglio Generale in coincidenza con l’anniversario della morte di Piergiorgio Welby (20 dicembre 2006). La riunione – significativamente ospitata in due prestigiose sale del Senato (la mattina) e della Camera (il pomeriggio) – è stata anche una occasione per “festeggiare” l’approvazione della legge sul testamento biologico.

In serata una grande fiaccolata in piazza San Giovanni Bosco in omaggio a Welby, che fece della propria morte un momento della sua battaglia per l’eutanasia, ed anche una occasione per ricordare che il Vaticano, attraverso dure parole del Cardinal Ruini, negò i funerali religiosi a Welby, malgrado fossero stati richiesti dalla moglie Mina e dai familiari, tutti credenti ed osservanti. Funerali religiosi che proprio in quei giorni erano stati celebrati solennemente nella Cattedrale di Santiago del Cile “in onore” di Augusto Pinochet, uno dei peggiori macellai del secolo scorso. Una pagina vergognosa che forse non sarebbe stata scritta sotto il pontificato di Papa Bergoglio, che con la sua presa di posizione contro l’accanimento terapeutico ha contributo ad aprire la strada alla approvazione della legge sul biotestamento.

Grande commozione nella sala degli Atti Parlamentari del Senato quando è stato proiettato il video con la storia di Irene, la giovane donna che non è riuscita a raggiungere la Svizzera perché il cancro è stato più veloce di quanti volevano assecondare il suo desiderio. Ha raccontato serenamente la sua storia, Andrea Curiazi, il giovane tecnico cinematografico che ha voluto sposarla prima della sua morte. Con grande pacatezza, Andrea ha ricordato che con la legalizzazione della eutanasia o del suicidio assistito la fine di Irene sarebbe stata meno dolorosa. Indicando così quello che sarà (lo hanno ribadito Mina Welby, Filomena Gallo e Marco Cappato) uno dei principali obiettivi della Associazione nella prossima Legislatura.

Un dato commovente, e quasi stupefacente per chi come me ha scarsa familiarità con la rete: in brevissimo tempo il filmato su Irene (https://youtu.be/D0uIKuvlZlo) ha avuto oltre un milione di visualizzazioni.
Con il marito di Irene, erano in sala il padre e la sorella di Luca Coscioni ed i familiari di molte altre vittime della mancanza di leggi civili sul fine vita. Con il loro dolore ed il loro coraggio civile.

Per chi conosce da vicino la minuscola struttura organizzativa della Associazione Coscioni (tutti in una stanza lunga e stretta della storica sede radicale a Torre Argenina) il quadro delle battaglie vinte e di quelle in corso che è emerso dalla riunione del suo Consiglio Generale è sbalorditivo:

–    Il primato assoluto nella battaglia per eutanasia e biotestamento, con una serie di azioni faticose. Ricordo solo le principali: la denuncia dei 20mila casi di eutanasia clandestina e dei mille malati che ogni anno si suicidano, denuncia cui si sono uniti a noi i congiunti di tre “suicidi illustri”, Monicelli, Magri e Lizzani; la presentazione di una legge di iniziativa popolare che ha raccolto le firme di 100mila cittadini ed è stata la base del testo definitivo della legge; la costituzione di un Intergruppo parlamentare per l’eutanasia che ha raccolto 240 fra deputati e senatori ed ha avuto un ruolo essenziale per il faticoso iter della legge prima alla Camera e poi al Senato; le disobbedienze civili di Marco Cappato e di Mina Welby (è giunta proprio oggi la notizia che anche Mina è ora incriminata per aver accompagnato in Svizzera un malato terminale); il processo a Cappato, in base ad una legge che si può ben definire “clerico/fascista” visto che fa parte di un codice penale emanato in pieno regime fascista ed in clima post-concordatario. Le testimonianze della madre e della fidanzata del DJ Fabo, in diretta su Radio Radicale, hanno commosso perfino il Pubblico Ministero.

–    L’abbattimento, a colpi di sentenze della magistratura italiana ed europea e per la tenacia di Filomena Gallo, dei principali punti della legge 40 sulla procreazione assistita: una legge fatta solo di divieti disumani e che ancora una volta vide in campo il Cardinale Ruini.

–    Le battaglie – a livello delle maggiori organizzazioni mondiali, dall’ONU alla Corte d Giustizia Europea – su temi come la libertà di ricerca scientifica e la regolamentazione, anche in Italia, dell’uso della cannabis. Protagonista, un consigliere della Associazione, Marco Perduca, già senatore radicale.

–    Le molte iniziative di ricerca e di dibattito pubblico sulla Sanità ed i suoi mali (dalle nomine clientelari dei vertici di ASL e Ospedali al prezzo dei farmaci). Protagonisti, i molti medici e docenti universitari che militano nella Associazione in alcune delle principali città italiane.

–    La tenacia con cui un gruppetto di dirigenti e sostenitori della Associazione agisce in diverse città italiane, a cominciare dalla Capitale, per abbattere le barriere architettoniche che rendono più drammatica la situazione dei disabili gravi (con diverse condanne già ottenute di amministratori locali e di aziende di servizio pubblico).

–    L’apertura di un canale permanente di informazione per i cittadini sui diritti civili.

A queste informazioni sulla intensa giornata di lavoro della Associazione Coscioni aggiungo tre mie considerazioni personali:

1)     In questa fase così amara della vita politica, in Italia e non solo, non è vero che “non c’è niente da fare”. Il problema è che i giovani migliori – i più preparati ed i più onesti – si vanno sempre più rifugiando nel lavoro e nel privato, mentre un loro impegno anche solo part time (nella vita dei partiti, che non possono essere monopoli dei professionisti della politica, ma anche nella realtà del volontariato e dell’associazionismo) potrebbe imprimere una svolta in positivo, come dimostra appunto l’esperienza della Associazione Coscioni.

2)     Nella azione politica, va sempre ricercato il consenso più largo, senza pregiudiziali. La mia personale diffidenza nei confronti dei 5 Stelle è stata incrinata dal sostegno determinante, alla Camera e al Senato, proprio di alcuni esponenti “grillini”, senza i quali – è giusto sottolinearlo – neanche in questa Legislatura avremmo avuto una legge sul fine vita. Non a caso il primo firmatario della legge è un deputato pentastellato, Luca Mantero.

3)     Mi auguro che quando la nuova creatura di Emma Bonino, + Europa, vedrà ufficialmente la luce e indicherà i propri candidati al Parlamento, i dirigenti della Associazione Coscioni siano fra “i primi della lista”. E spero in particolare – per fugare i timori che nascono dalle “voci di corridoio” – che fra loro vi sia Marco Cappato, che aggiunge al suo personale coraggio una diretta “esperienza di Europa” come europarlamentare.

(20 dicembre 2017)



MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.