La confessione del lupo

Raffaele Garofano

, prete

Da piccoli le brave nonne ci stimolavano sempre ad un sincero pentimento per le marachelle confessate, mettendoci in guardia dall’abitudine del lupo che, mentre riceve l’assoluzione, sollecita il prete perché… le pecore stanno passando di nuovo! “Penitenza” cristiana vuol dire un cambiamento di vita radicale, non è biascicare qualche avemaria, peggio, barattare le proprie colpe, ricorrenti e sempre giustificate, ingraziandosi un “tribunale assolutorio”, con la promessa di privilegi e favori.

Anche nel foro spirituale esiste il reato di corruzione. Mons. Fisichella, dai polsini impeccabilmente inamidati e gemellati (le style c’est l’homme), sembra essere uno di quei giudici compiacenti che giungono perfino a giustificare la bestemmia, gravissimo reato per la morale cattolica. L’imprecazione dell’uomo non potrà mai urtare la suscettibilità di un Dio infinitamente superiore alle nostre meschinerie, urta però la sensibilità di molti, viola un comandamento da osservare, per i credenti, e un galateo da rispettare per le persone civili.

Ai suoi studenti mons. Fisichella certamente continuerà a parlare di “peccato mortale”, ma per il premier egli si riserva di “contestualizzare“ la bestemmia. Qualsiasi peccato, di qualsiasi uomo, va contestualizzato secondo le circostanze: è una ovvietà della morale cattolica, e non solo, non può essere privilegio esclusivo di qualcuno. Il monsignore non è nuovo a mostrare la sua facile indulgenza alle reiterate intemperanze del premier.

I peccati più gravi dell’umanità non sono solo le “opere” del male ma anche le omissioni del bene. Queste ultime sono spesso più colpevolizzanti delle prime. Molte persone continueranno a morire di fame perché gli Stati (e i privati) non mantengono l’impegno di prestare gli aiuti promessi negli incontri internazionali. Il nostro governo è tra i maggiori inadempienti. Le azioni e le omissioni, politiche e personali, di Berlusconi hanno ridotto tante famiglie in condizioni di totale indigenza e pregiudicato seriamente il prestigio della nazione ma, nella sua vergognosa incoscienza, il premier ama vantarsi delle sue 2000 barzellette e delle battute più o meno volgari con le quali crede di guadagnarsi la simpatia degli sprovveduti.

Per riacquistare i consensi elettorali del Vaticano e dei cattolici, ora il Berlusconi elabora il “piano vita”, basato sul boicottaggio della pillola abortiva, della ricerca sulle cellule staminali, un maggiore rigore sulla legge 40 e su quella riguardante il biotestamento in esame alla Camera. Provvedimenti più che mai graditi al Vaticano in questi tempi di aperta contestazione del premio Nobel per la medicina. Tremonti inoltre sarà di nuovo chiamato a scucire altri soldi ed elargire gli “aiuti fiscali” alle scuole cattoliche, promessi al papa dal premier.

La spregiudicatezza del leader in questi anni è passata dall’uso strumentale più disinvolto dei valori cattolici, alle gaffe più scandalose che gli hanno fatto negare la partecipazione alla Perdonanza aquilana, alla cena col card. Bertone. Una comparsa cui molto di più teneva, dopo le oltre 30 apparizioni effettuate in città in seguito al terremoto. La mediazione dell’eminenza “grigia” Gianni Letta permette, di volta in volta, al premier di ricucire col Vaticano e il personaggio ha favorito quell’incontro “casuale”di Berlusconi con Benedetto XVI all’aeroporto di Ciampino.

Più di una volta il presidente del Consiglio ha affermato: “I valori cristiani testimoniati dal pontefice sono sempre presenti nel governo da me presieduto” e ha dichiarato di avere un parente prete che la domenica celebra messa nella cappella di famiglia e gli impartisce la comunione. Questo ben prima del divorzio da Veronica, con buona pace delle ragioni addotte da mons. Fisichella.

Anni fa la Conferenza Episcopale Tedesca, di cui allora faceva parte anche il teologo Walter Kasper, ora cardinale, poneva alla Congregazione per la Dottrina della Fede il quesito se si potessero riammettere ai sacramenti i divorziati risposati. L’allora prefetto card. Ratzinger espresse un parere decisamente negativo provocando l’amaro commento dei vescovi tedeschi che denunciavano come in breve tempo le chiese in Germania sarebbero andate deserte, una volta proibito l’accesso ai sacramenti ai divorziati praticanti sempre più numerosi.

In Italia Berlusconi beneficerà forse di una dispensa ad personam concessa, solo a lui, dal Diritto Canonico? Qualcuno, al di qua e al di là del Tevere, continua a credere di poter raccogliere l’acqua col setaccio.

(7 ottobre 2010)

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