La guerra del Vaticano contro una depenalizzazione dell’omosessualità
Ancora una volta Il Vaticano lancia le sue truppe contro una depenalizzazione dell’omosessualità.
Ogni campo è fertile: dai seminari ai Parlamenti nazionali, dai pulpiti alle Nazioni Unite.
Nell’intervista rilasciata oggi da mons. Celestino Migliore ad una agenzia francese, si legge che la Santa Sede è fortemente critica sul progetto di depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo.
Ma quello che stupisce è la motivazione adotta da mons. Migliore: "si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni." Qui non solo si disprezzano i diritti umani, ma la stessa ragione umana, che pure il Magistero della chiesa tiene in gran cosiderazione…
Come può la cancellazione di una discriminazione crearne un altra? Oppure la paura di mons. Migliore è forse che Il Vaticano e le truppe clericali non potranno più criminalizzare la più grande minoranza della terra, dopo le donne?
Come LiberaMenteNoi non crediamo che un ampliamento della libertà, della non discriminazione, dell’uguaglianza possa portare a nuove discriminazioni. Anzi.
Pensiamo solo alla sostituzione, nella proposta di dichiarazione, alla parola "omosessuali" con "neri" o "ebrei" se le ragioni di mons Migliore sarebbero lo stesso difendibili. Ancora di più pensando poi che In Vaticano è solo osservatore permanente all’ONU non avendo firmato la dichiarazione dei dirtti umani.
Ulteriore prova di quanto oltreTevere la difesa dei diritti sia una priorità! O forse una delle priorità è non minare un eventuale asse Vaticano – Islam?
la Segreteria di LiberaMenteNoi
www.liberamentenoi.it
(8 dicembre 2008)
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