La lettera inviata a Repubblica da Gabriella Carlucci

MicroMega

Egregi Direttori,
contrariamente alla prassi vi scrivo una lettera cumulativa per contestare l’articolo di Emilio Carnevali, apparso su Repubblica e MicroMega, con all’oggetto la nomina di Luciano Maiani a presidente Cnr.
Naturalmente non contesto il diritto di Carnevali di scrivere quello che gli pare, contesto che debba gratuitamente ed inutilmente, fare lo spiritoso per sostenere le sue tesi.
Quali siano i miei titoli per parlare di cultura, essendo io un Deputato della Repubblica, non lo stabilisce Carnevali, oppure, chiunque può contestare ad un Deputato il diritto d’intervenire in materia, ma valga per tutti. Invece, consolidando una tradizione cara alla sinistra, sulla cultura ci sono figli e figliastri, per cui, sulla materia possono intervenire i soli noti, ovviamente accertato che siano della parrocchia giusta.
Per quanto mi riguarda confermo e non rinnego il mio curriculum professionale anzi ne vado fiera, tanto da continuare a fare il mio mestiere di conduttrice televisiva. Inoltre sono madre e moglie, dal 2001 anche Deputato, ho due lauree e una terza in arrivo, parlo e scrivo correntemente cinque lingue. Basta per parlare di cultura?
Sul caso Maiani voglio essere molto chiara. Chi impedisce ad un altro di parlare è un fascista. Punto. Chi con l’esempio esaspera o giustifica atteggiamenti d’odio e intolleranza è un cattivo maestro.
Quanto successo alla Sapienza è, per me, una vergogna intollerabile per una democrazia.
La firma di Maiani sotto quella lettera, però, si ascrive tra i suoi diritti inviolabili e state tranquilli che finché avrò fiato difenderò il diritto di tutti di dire o scrivere cose che io non condivido. Ciò detto, quella firma lo squalifica perché lo rende responsabile di una grave ferita inferta al diritto di parola…
e questo non può non essere preso in considerazione nella decisione di affidare un ruolo di direzione, non solo scientifica, di un istituto di prestigio, molto esposto sul piano internazionale e rappresentativo del nostro Paese, come il Cnr.
Vale la pena di ricordare che scienziati e intellettuali vari, molti e molti anni fa, firmarono il vergognoso manifesto sulla razza. Passato il regime, sopite le vergogne, i signori in questione hanno potuto continuare le loro attività.Tutto ciò per dire che non mi stupirò se Maiani resterà presidente del Cnr, nonostante le sue dichiarate “dimenticanze” che hanno provocato qualche pesante buco di bilancio al Cern di Ginevra, nonostante qualche svarione sul peso delle particelle che ha prodotto qualche intoppo nella ricerca.

Gabriella Carlucci

(da Repubblica, 1 marzo 2008)



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