La Madonna di Bonaria

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Che occasione straordinaria
la Madonna di Bonaria
per leccare il culo al Papa…,
è una cosa che lo arrapa

poiché vuole far carriera.
Sembra l’unica maniera
per salire ancor più su:
Giorgio, rosso Belzebù

che sta a capo dello Stato,
tutto è, men che malato,
e anche Papa Benedetto,
con un fisico perfetto

pur essendo ultraottantenne,
di malanni sembra indenne.
Con i vertici occupati,
vuole andare fra i beati

per lo meno il Cavaliere
ed accumula, a dovere,
le essenziali referenze.
Fra le sue benemerenze

l’esser stato giorni fa
dalla santa di mammà:
procession di Santa Rosa,
una festa strepitosa

nella splendida Viterbo.
Berlusconi fu superbo
e mancò soltanto un pelo
che finisse non in cielo,

ma portato in processione
dei facchini sul groppone.
Or la replica in Sardegna,
dove il Cavalier s’ingegna

nel sedurre la Madonna:
“Ti vorrei su una colonna
posta ad Arcore in cappella…”
Sembra che alla chetichella

abbia aggiunto: “Anch’io son sardo
e vorrei, senza ritardo,
diventare almen beato…”
e un curriculum le ha dato.

“Ho sgombrato la monnezza,
ho ridato sicurezza
coi soldati per le strada,
sono amato ovunque vada,

ho la scuola demolito,
in realtà ben assistito
dalla cara Mariastella,
l’avvocata terruncella,

ho abolito i professori
che faran altri lavori
nel turismo, da bagnini,
da baristi o da facchini.

Ho azzerato i magistrati
e diviso i sindacati,
ho abolito i comunisti
e assoldato gli squadristi,

ho fermato Vladimiro
di Tbilisi quasi a tiro.
Ho ministri nominato
i più bravi del creato,

e le belle reame,
delle leggi ho fatto strame,
ho tassato i petrolieri
e poi con i loro averi

ho nutrito gli affamati
della tessera dotati.
Ho abolito le battone
e il marito porcaccione

che abbandona la mogliera
e va a fottere la sera.
Ho comprato Ronaldinho
e cassato quel macigno

ch’era l’Ici per la gente.
Ho salvato finalmente
l’Alitalia ormai in rovina:
una parte, birichina,

quella senza gli aeroplani,
l’ho donata agli italiani
che ci pagheran le tasse
e, se ancora non bastasse,

l’altra parte, con gli sghei,
l’ho donata a amici miei.
Madre Santa, dimmi tu
se potevo far di più…

Ora ad Arcore ti porto,
ma una volta ancor t’esorto
a intercedere con Dio
per quel desiderio mio

d’esser fatto almen beato.”
E il miracolo è arrivato:
Cristo ride a crepapelle,
Maria piange a catinelle.

(11 settembre)



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