La repubblica delle banane
Dunque, il capo di uno Stato sovrano (peraltro una delle ultime monarchie assolute al Mondo) dopo aver ricevuto l’usuale "baciamano" dal presidente del consiglio di un altro Stato che dovrebbe essere una repubblica, anche se in effetti i "rappresentanti del popolo" non vengono più eletti da quest’ultimo ne’ devono rendere conto del loro operato, ha recentemente "sollecitato" una maggior presenza di politici direttamente sotto il suo controllo. Il presidente del consiglio di questo Stato ha pertanto fornito ampie garanzie che, presso la sua maggioranza (nel senso che è stata nominata da lui stesso) mai avrebbero trovato spazio parlamentari che non fossero assolutamente allineati con le direttive fornite dai dirigenti di quest’altro Stato. Incidentalmente queste ultime derivano direttamente dalla cosmogonia sviluppata a suo tempo da un bellicoso popolo di pastori nomadi, sul modello appreso dai contatti intercorsi con la lontana civiltà assiro-babilonese! Questa notizia non è uno scherzo, ma cronaca recente e lo Stato al quale viene fatto riferimento è evidentemente il nostro. Caliamo un velo pietoso sulle reazioni di quella che dovrebbe essere l’opposizione in questa Repubblica delle Banane, per usare l’efficace termine coniato dallo scrittore satirico William Sydney Porter (meglio noto sotto lo pseudonimo di O.Henry).
Marco Bertinatti, Ateo Impertinente
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