“La Sapienza”: La nostra indipendenza e irrappresentabilità va di pari passo con il nostro antifascismo
Comunicato stampa dell’assemblea d’Ateneo degli studenti in mobilitazione dell’università "La Sapienza" di Roma.
Questa mattina, mentre il decreto Gelmini veniva approvato in Senato, una cinquantina di aderenti al Blocco (cosiddetto) Studentesco, formazione politica di estrema destra esplicitamente fascista, hanno aggredito un gruppo di studenti medi che stava manifestando contro l’approvazione del decreto. L’aggressione è avvenuta sotto gli occhi delle forze dell’ordine, che hanno lasciato agire indisturbati gli aggressori. Tra i molti feriti, due studenti universitari sono stati ricoverati in ospedale con ferite alla testa e lì identificati dalla polizia.
Migliaia di studenti, mossi dall’indignazione per l’aggressione, non casualmante avvenuta contemporanemente all’approvazione del decreto, sono accorsi dalle scuole e dalle università in movimento in piazza Navona per garantire l’incolumità dei manifestanti. Lì hanno trovato una cinquantina di militanti fascisti che, armati di mazze tricolori (come si vede chiaramente dalle foto dei giornali), hanno nuovamente aggredito con violenza il corteo degli studenti. Questi si sono difesi come hanno potuto, determinati a garantire l’agibilità democratica delle mobilitazioni contro chi è stato riconosciuto come un corpo estraneo e provocatore, respingendoli e riuscendo quindi a mantenere la propria presenza in piazza.
Da diversi giorni alcuni mass media stanno cercando di alimentare il vetusto ritornello degli opposti estremismi, dando massima visibilità a quelli che sono veri e propri tentativi di infiltrazione agiti da parte di formazioni neofasciste completamente estranee al movimento del mondo della formazione. Forse lo stesso governo, dopo aver senza successo tentato di criminalizzare le mobilitazioni ed ora in evidente difficoltà di fronte a un’onda che continua a crescere, ha deciso di seguire i consigli forniti in un’intervista dall’ex Presidente Cossiga.
Ribadiamo con forza che il movimento che in queste settimane sta travolgendo il Paese, non accetta alcun tipo di strumentalizzazione, men che meno da formazioni di stampo squadrista e razzista, che nulla hanno a che fare con la composizione degli studenti in mobilitazione.
La nostra indipendenza e irrappresentabilità va di pari passo con il nostro antifascismo.
(30 ottobre 2008)
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